IMPIANTATI TRE ORGANI DI UNA DONNA SIEROPOSITIVA
Inviato: mar feb 20, 2007 5:45 pm
FIRENZE - Gli organi espiantati da una donna di 41 anni, sieropositiva, sono stati impiantati su tre pazienti toscani. Un errore umano, all'origine dell'incidente giudicato dai sanitari "un evento estremamente grave", avvenuto all'ospedale fiorentino di Careggi.
A rendere noto il fatto, a poche ore dall'emergere dell'errore, sono stati il direttore dell'Organizzazione toscana trapianti, Franco Filipponi, e il direttore sanitario dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi Mauro Marabini.
Il grave fatto è accaduto a causa dell'errore di trascrizione di un dirigente biologo del laboratorio di analisi dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi che ha riportato il risultato fornito dal macchinario utilizzato per l'esame del sangue da positivo in negativo al virus Hiv.
L'incidente è emerso nel corso di una analisi successiva al trapianto compiuta su campioni di sangue e tessuti della donatrice nel laboratorio di analisi dell'archivio biologico di Pisa dove i campioni di tessuto dei donatori vengono stoccati in attesa di un eventuale utilizzo.
PROCURA FIRENZE APRE INCHIESTA
La procura di Firenze ha aperto un'inchiesta sulla vicenda degli organi di una donna sieropositiva impiantati in tre pazienti e che erano stati espiantati nell' ospedale fiorentino di Careggi. L' ipotesi di reato e' lesioni colpose. Il procuratore capo di Firenze, Ubaldo Nannucci, ha disposto accertamenti ''per cercare di acquisire informazioni - ha spiegato - su cio' che ha determinato la vicenda''. L'inchiesta e' stata aperta in seguito alla segnalazione arrivata in mattinata al procuratore Nannucci e inviata dai vertici dell'azienda ospedaliera di Careggi. Il magistrato ha poi inviato la squadra mobile ad acquisire documentazione presso l'ospedale.
UN ANNO PER VERIFICA HIV
Non si potra' sapere prima che sia trascorso almeno un anno dall' impianto se i tre pazienti che hanno ricevuto organi da una donna sieropositiva siano stati contagiati dal virus dell' Hiv. E' quanto e' stato spiegato nel corso della conferenza stampa indetta dall' azienda ospedaliera-universitaria di Careggi per rendere noto alla stampa il caso della errata trascrizione del risultato di un esame del sangue che ha reso possibile l' impianto di un fegato e due reni, appartenenti ad una donna sieropositiva morta per una emorragia cerebrale, su tre pazienti toscani.
A spiegare il caso ai giornalisti sono stati il direttore dela organizzazione toscana trapianti, Franco Filipponi; il direttore sanitario di Careggi, Mauro Marabini, ed il direttore generale dell' azienda ospedaliera-universitaria, Edoardo Majno. ''La probabilita' di un contagio e' elevata'', ha detto Filipponi, ''anche se gli organi che vengono impiantati non portano con se' sangue, ma il virus puo' sempre essere presente e quindi trasmesso in alcune cellule in questo caso dai linfociti''. I tre pazienti trapiantati sono stati comunque subito sottoposti alla terapia preventiva prevista dal protocollo condiviso e saranno monitorati per la valutazione di una eventuale sieroconversione.
''Inoltre - e' stato detto - i farmaci utilizzati contro il rigetto da trapianto hanno anche un' azione retrovirale''. ''I tre pazienti comunque, uno dei quali affetto da tumore al fegato - e' stato assicurato - non rischiano la vita, anche in caso di contagio la sopravvivenza offerta dai farmaci e' paragonabile all' exursus vitae''.
ERRORE UMANO E NON DI SISTEMA
Un errore ''umano e non di sistema'', come e' stato piu' volte sottolineato dai vertici dell' ospedale di Careggi - dove la trascrizione sbagliata di un esame del sangue ha consentito l' impianto di organi da donatrice sieropositiva su tre pazienti -, toglie improvvisamente luce al sistema sanitario toscano, uno dei piu' apprezzati nel panorama nazionale che, proprio in materia di trapianti vede questa regione leader nazionale. Un primato segnato tanto dal numero di donatori quanto dai tempi di attesa.
''In Toscana - ha ricordato stamani il direttore dell' organizzazione toscana trapianti, Franco Filipponi, nel corso della conferenza stampa con cui e' stato reso noto il caso - per un trapianto di fegato si attende 4,6 mesi mentre in Italia l' attesa e' di 2 anni e otto mesi. Per il trapianto dei reni in Toscana si aspetta 1 anno e 9 mesi contro i 3 anni e 2 mesi del dato italiano''. Nel 2006 il tasso di donatori segnalati dalle rianimazioni e' stato di 74,3 per milione di abitanti (era il 53,7 nel 2005) su una media nazionale di 34,7. I donatori effettivi sono stati poi 42,3 pma (31,7 nel 2005), contro il 21,7 di media nazionale, mentre il numero dei donatori utilizzati e' stato di 37,5 (29,4 nel 2005) contro il 20,1. I dati erano stati presentati solo qualche giorno fa dall' assessore toscano per il diritto alla salute, Enrico Rossi e dallo stesso Filipponi, con giustificato orgoglio. Per quanto riguarda i trapianti di organo, nel 2006 ne sono stati effettuati 333 (erano stati 271 nel 2005).
L'organo piu' trapiantato e' il rene (155 trapianti), che corrisponde al 44,1 per milione di popolazione contro il 29,1 della media nazionale. I trapianti di fegato sono stati 119 (34,1 per milione di abitanti contro il 18,9 della media nazionale), mentre il pancreas e' stato trapiantato 32 volte (9,1 contro 1,6). Negli anni e' anche andata aumentando la sensibilita' dei cittadini nei confronti delle donazioni tanto che i rifiuti alla donazione, che erano il 31,9% nel 2005, sono scesi al 29,6% nel 2006 anche grazie all' attivita' dell' Aido che in Toscana conta 83 mila soci.
L' errore rivelato oggi, dagli stessi dirigenti di Careggi, ''rischia di vanificare anni di attivita' e di vite salvate''. Da qui l' appello del direttore della organizzazione toscana trapianti a ''non creare allarmismi''. ''Il sistema e' efficiente., la procedura e' stata corretta - ha ribadito Filipponi -, l' errore umano non si puo' mai escludere. Tuttavia - ha aggiunto -, prenderemo subito misure per innalzare il livello do sicurezza''.
ITALIA SECONDA UE PER RISULTATI
I donatori di organi sono in costante aumento negli ultimi anni, e sono triplicati dal 1996 a oggi in un sistema che vede l'Italia al secondo posto in Europa. Lo segnalano le statistiche del Centro Nazionale Trapianti, che nel 2006 (ma i dati sono limitati al 30 novembre) ha registrato 1234 donatori effettivi, contro i 1197 del 2005. La stessa tendenza si ha per i 'donatori utilizzati', cioe' quelli di cui sono stati effettivamente trapiantati gli organi (1141 nel 2006, 1118 l'anno prima).
Questi valori, che in percentuale corrispondono a 21,6 donatori effettivi e 20 donatori utilizzati per milione di persone, ci mettono al secondo posto in Europa dietro la Spagna. Proprio la Toscana, la regione che ha visto il drammatico caso di tre trapianti di organi da una donna sieropositiva, e' la regione piu' 'ricca' di donatori effettivi, che nel 2006 sono stati 41,6 per milione, mentre all'ultimo posto c'e' la Puglia con 7,1, preceduta da Calabria e Sicilia.
La differenza tra nord e sud si riflette anche nel tasso di opposizione ai trapianti, piu' alto in Sicilia (37,7%) e in Puglia (34,4%) e piu' basso in Friuli e Veneto. Per quanto riguarda gli organi, il piu' trapiantato e' il rene (1657 interventi lo scorso anno), seguito dal fegato (1079) e dal cuore (339). Per il rene si hanno anche le liste d'attesa piu' lunghe (3,03 anni), mentre la piu' alta mortalita' in lista e' per chi attende il trapianto di polmone (13,39% a fronte di 2,01 anni di attesa). Sia per i tempi di attesa che per la mortalita' le cifre sono sostanzialmente stabili negli ultimi 4 anni.
ansa.it
Io dico...so che i discorsi che vengono fatti in questi casi sono "bisogna guardare anche al bene che fanno i medici"...solo che non è un MERITO, ma un DOVERE curare le persone...e, almeno da quanto ho visto anche per esperienza personale, non tutti fanno il medico per passione...ma per "tradizione di famiglia" o status sociale...
A rendere noto il fatto, a poche ore dall'emergere dell'errore, sono stati il direttore dell'Organizzazione toscana trapianti, Franco Filipponi, e il direttore sanitario dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi Mauro Marabini.
Il grave fatto è accaduto a causa dell'errore di trascrizione di un dirigente biologo del laboratorio di analisi dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi che ha riportato il risultato fornito dal macchinario utilizzato per l'esame del sangue da positivo in negativo al virus Hiv.
L'incidente è emerso nel corso di una analisi successiva al trapianto compiuta su campioni di sangue e tessuti della donatrice nel laboratorio di analisi dell'archivio biologico di Pisa dove i campioni di tessuto dei donatori vengono stoccati in attesa di un eventuale utilizzo.
PROCURA FIRENZE APRE INCHIESTA
La procura di Firenze ha aperto un'inchiesta sulla vicenda degli organi di una donna sieropositiva impiantati in tre pazienti e che erano stati espiantati nell' ospedale fiorentino di Careggi. L' ipotesi di reato e' lesioni colpose. Il procuratore capo di Firenze, Ubaldo Nannucci, ha disposto accertamenti ''per cercare di acquisire informazioni - ha spiegato - su cio' che ha determinato la vicenda''. L'inchiesta e' stata aperta in seguito alla segnalazione arrivata in mattinata al procuratore Nannucci e inviata dai vertici dell'azienda ospedaliera di Careggi. Il magistrato ha poi inviato la squadra mobile ad acquisire documentazione presso l'ospedale.
UN ANNO PER VERIFICA HIV
Non si potra' sapere prima che sia trascorso almeno un anno dall' impianto se i tre pazienti che hanno ricevuto organi da una donna sieropositiva siano stati contagiati dal virus dell' Hiv. E' quanto e' stato spiegato nel corso della conferenza stampa indetta dall' azienda ospedaliera-universitaria di Careggi per rendere noto alla stampa il caso della errata trascrizione del risultato di un esame del sangue che ha reso possibile l' impianto di un fegato e due reni, appartenenti ad una donna sieropositiva morta per una emorragia cerebrale, su tre pazienti toscani.
A spiegare il caso ai giornalisti sono stati il direttore dela organizzazione toscana trapianti, Franco Filipponi; il direttore sanitario di Careggi, Mauro Marabini, ed il direttore generale dell' azienda ospedaliera-universitaria, Edoardo Majno. ''La probabilita' di un contagio e' elevata'', ha detto Filipponi, ''anche se gli organi che vengono impiantati non portano con se' sangue, ma il virus puo' sempre essere presente e quindi trasmesso in alcune cellule in questo caso dai linfociti''. I tre pazienti trapiantati sono stati comunque subito sottoposti alla terapia preventiva prevista dal protocollo condiviso e saranno monitorati per la valutazione di una eventuale sieroconversione.
''Inoltre - e' stato detto - i farmaci utilizzati contro il rigetto da trapianto hanno anche un' azione retrovirale''. ''I tre pazienti comunque, uno dei quali affetto da tumore al fegato - e' stato assicurato - non rischiano la vita, anche in caso di contagio la sopravvivenza offerta dai farmaci e' paragonabile all' exursus vitae''.
ERRORE UMANO E NON DI SISTEMA
Un errore ''umano e non di sistema'', come e' stato piu' volte sottolineato dai vertici dell' ospedale di Careggi - dove la trascrizione sbagliata di un esame del sangue ha consentito l' impianto di organi da donatrice sieropositiva su tre pazienti -, toglie improvvisamente luce al sistema sanitario toscano, uno dei piu' apprezzati nel panorama nazionale che, proprio in materia di trapianti vede questa regione leader nazionale. Un primato segnato tanto dal numero di donatori quanto dai tempi di attesa.
''In Toscana - ha ricordato stamani il direttore dell' organizzazione toscana trapianti, Franco Filipponi, nel corso della conferenza stampa con cui e' stato reso noto il caso - per un trapianto di fegato si attende 4,6 mesi mentre in Italia l' attesa e' di 2 anni e otto mesi. Per il trapianto dei reni in Toscana si aspetta 1 anno e 9 mesi contro i 3 anni e 2 mesi del dato italiano''. Nel 2006 il tasso di donatori segnalati dalle rianimazioni e' stato di 74,3 per milione di abitanti (era il 53,7 nel 2005) su una media nazionale di 34,7. I donatori effettivi sono stati poi 42,3 pma (31,7 nel 2005), contro il 21,7 di media nazionale, mentre il numero dei donatori utilizzati e' stato di 37,5 (29,4 nel 2005) contro il 20,1. I dati erano stati presentati solo qualche giorno fa dall' assessore toscano per il diritto alla salute, Enrico Rossi e dallo stesso Filipponi, con giustificato orgoglio. Per quanto riguarda i trapianti di organo, nel 2006 ne sono stati effettuati 333 (erano stati 271 nel 2005).
L'organo piu' trapiantato e' il rene (155 trapianti), che corrisponde al 44,1 per milione di popolazione contro il 29,1 della media nazionale. I trapianti di fegato sono stati 119 (34,1 per milione di abitanti contro il 18,9 della media nazionale), mentre il pancreas e' stato trapiantato 32 volte (9,1 contro 1,6). Negli anni e' anche andata aumentando la sensibilita' dei cittadini nei confronti delle donazioni tanto che i rifiuti alla donazione, che erano il 31,9% nel 2005, sono scesi al 29,6% nel 2006 anche grazie all' attivita' dell' Aido che in Toscana conta 83 mila soci.
L' errore rivelato oggi, dagli stessi dirigenti di Careggi, ''rischia di vanificare anni di attivita' e di vite salvate''. Da qui l' appello del direttore della organizzazione toscana trapianti a ''non creare allarmismi''. ''Il sistema e' efficiente., la procedura e' stata corretta - ha ribadito Filipponi -, l' errore umano non si puo' mai escludere. Tuttavia - ha aggiunto -, prenderemo subito misure per innalzare il livello do sicurezza''.
ITALIA SECONDA UE PER RISULTATI
I donatori di organi sono in costante aumento negli ultimi anni, e sono triplicati dal 1996 a oggi in un sistema che vede l'Italia al secondo posto in Europa. Lo segnalano le statistiche del Centro Nazionale Trapianti, che nel 2006 (ma i dati sono limitati al 30 novembre) ha registrato 1234 donatori effettivi, contro i 1197 del 2005. La stessa tendenza si ha per i 'donatori utilizzati', cioe' quelli di cui sono stati effettivamente trapiantati gli organi (1141 nel 2006, 1118 l'anno prima).
Questi valori, che in percentuale corrispondono a 21,6 donatori effettivi e 20 donatori utilizzati per milione di persone, ci mettono al secondo posto in Europa dietro la Spagna. Proprio la Toscana, la regione che ha visto il drammatico caso di tre trapianti di organi da una donna sieropositiva, e' la regione piu' 'ricca' di donatori effettivi, che nel 2006 sono stati 41,6 per milione, mentre all'ultimo posto c'e' la Puglia con 7,1, preceduta da Calabria e Sicilia.
La differenza tra nord e sud si riflette anche nel tasso di opposizione ai trapianti, piu' alto in Sicilia (37,7%) e in Puglia (34,4%) e piu' basso in Friuli e Veneto. Per quanto riguarda gli organi, il piu' trapiantato e' il rene (1657 interventi lo scorso anno), seguito dal fegato (1079) e dal cuore (339). Per il rene si hanno anche le liste d'attesa piu' lunghe (3,03 anni), mentre la piu' alta mortalita' in lista e' per chi attende il trapianto di polmone (13,39% a fronte di 2,01 anni di attesa). Sia per i tempi di attesa che per la mortalita' le cifre sono sostanzialmente stabili negli ultimi 4 anni.
ansa.it
Io dico...so che i discorsi che vengono fatti in questi casi sono "bisogna guardare anche al bene che fanno i medici"...solo che non è un MERITO, ma un DOVERE curare le persone...e, almeno da quanto ho visto anche per esperienza personale, non tutti fanno il medico per passione...ma per "tradizione di famiglia" o status sociale...