Clima, la Terra e' al collasso
Inviato: mer gen 31, 2007 1:34 pm
Il pianeta e' in pericolo e gli scienziati piu' illustri della Terra ne sono evidentemente consapevoli. Circa 500 esperti si sono infatti riuniti all'Unesco a Parigi per dare un proprio verdetto sul problema riscaldamento climatico. Il rapporto ufficiale verra' divulgato soltanto il prossimo 2 febbraio ma gia' sono trapelate le prime indiscrezioni. Per gli scienziati e' questione soltanto di tempo. I mutamenti climatici, sempre piu' evidenti in tutte le aree della Terra, saranno causa di veri e propri stravolgimenti, anche molto gravi. Il riscaldamento procede piu' in fretta del previsto: per la fine del secolo il rialzo termico, gia' calcolato fra i due gradi centigradi e i quattro e mezzo, potrebbe arrivare addirittura ai sei gradi. Con conseguenze profonde e catastrofiche per tutto il pianeta.
I delegati della Commissione Intergovernativa sui Cambiamenti Climatici (Ipcc) sono attualmente impegnati a redigere un "documento sulle intenzioni dei decisori", sintesi in una decina di fogli delle circa mille pagine del loro quarto rapporto scientifico (il precedente era stato redatto nel 2001). Il testo sara' negoziato riga per riga prima di essere approvato. Il dato di base, tuttavia, e' ormai noto: non soltanto l'entita' del fenomeno, ma soprattutto la sua rapidita' costituiscono un "grave rischio": lo ha affermato Herv Le Treut, uno degli esperti della commissione creata dall'Onu.
L'Ipcc, che ha analizzato la situazione climatica del pianeta e' "uno strumento attraverso il quale si puo' esprimere una forma di consenso nella comunita' scientifica e che permette di agire da interfaccia con la politica - spiega Le Treut -. Il clima cambia, e su questo non vi possono essere dubbi. Ci si chiede se la causa debba attribuirsi agli esseri umani: e la risposta e' sempre piu' certamente affermativa. I progressi scientifici stanno confermando i risultati delle prime simulazioni, e a queste valutazioni possiamo aggiungere ulteriori rischi di cui in precedenza avevamo una minore consapevolezza".
Alcuni processi infatti sono in grado di amplificare i cambiamenti climatici se si supera un certo livello critico di temperatura: "Il rischio piu' grave e' quello legato alla velocita' del cambiamento e alle conseguenze destabilizzanti che questo puo' avere a tutti i livelli, compresi quelli sociale e politico". Lo scienziato francese si e' peraltro detto contrario alla pubblicazione nel rapporto di una "forchetta" dei rialzi previsti delle temperature medie a seconda degli scenari economici futuri (da 1,4 a 5,8 gradi entro il 2100, rispetto ai valori registrati nel 1990): "Gli scenari sono stati scelti in modo un po' arbitrario: si possono avere valori differenti ma questo non vuol dire che il pericolo per il pianeta sia differente".
Secondo una bozza del rapporto ottenuta dal quotidiano britannico Independent, la situazione climatica e' aggravata dall'instaurarsi di una specie di "circolo vizioso" ormai in atto e che non si sa bene come fermare. L'aumento della temperatura fa aumentare infatti l'evaporazione di oceani e mari, rendendo piu' denso il vapore acqueo nell'atmosfera, e di conseguenza intensificando l'effetto-serra. Dal 1970 a oggi, la concentrazione di vapore acqueo e' aumentata del 4 per cento, e questo porta a modelli climatici che indicano un riscaldamento di ben sei gradi per la fine del secolo. Inoltre, il surriscaldamento globale indebolisce le capacita' del pianeta assorbire l'anidride carbonica (il principale gas-serra) in eccesso nell'atmosfera. Questo potrebbe accrescere del 44% le concentrazioni di CO2 atmosferico, con la conseguenza di un aumento della temperatura media di 1,2 gradi in piu' del previsto dai modelli climatici precedenti.
Si mobilitano intanto le associazioni ecologiste per sollecitare nell'opinione pubblica e nei governi una presa d'atto della situazione. Alcuni "arrampicatori" dell'associazione ecologista Greenpeace Francia hanno issato tre striscioni sulla sommita' della Torre Eiffel, dopo che una quarantina di militanti del gruppo avevano preso d'assalto il celebre monumento parigino in mattinata mentre si apriva la conferenza degli esperti climatici.
Verso le 13, erano stati issati due striscioni, l'uno con il nome di Greenpeace e l'altro in cui si leggeva: "Non e' troppo tardi". Deve ancora essere issato un terzo striscione gigante, di 50 metri per 10, su cui figura un termometro bloccato a 2 gradi, la soglia "limite" di riscaldamento al di là della quale la situazione climatica del pianeta diventerebbe ingestibile.
Fonte:
giornaletecnologico
I delegati della Commissione Intergovernativa sui Cambiamenti Climatici (Ipcc) sono attualmente impegnati a redigere un "documento sulle intenzioni dei decisori", sintesi in una decina di fogli delle circa mille pagine del loro quarto rapporto scientifico (il precedente era stato redatto nel 2001). Il testo sara' negoziato riga per riga prima di essere approvato. Il dato di base, tuttavia, e' ormai noto: non soltanto l'entita' del fenomeno, ma soprattutto la sua rapidita' costituiscono un "grave rischio": lo ha affermato Herv Le Treut, uno degli esperti della commissione creata dall'Onu.
L'Ipcc, che ha analizzato la situazione climatica del pianeta e' "uno strumento attraverso il quale si puo' esprimere una forma di consenso nella comunita' scientifica e che permette di agire da interfaccia con la politica - spiega Le Treut -. Il clima cambia, e su questo non vi possono essere dubbi. Ci si chiede se la causa debba attribuirsi agli esseri umani: e la risposta e' sempre piu' certamente affermativa. I progressi scientifici stanno confermando i risultati delle prime simulazioni, e a queste valutazioni possiamo aggiungere ulteriori rischi di cui in precedenza avevamo una minore consapevolezza".
Alcuni processi infatti sono in grado di amplificare i cambiamenti climatici se si supera un certo livello critico di temperatura: "Il rischio piu' grave e' quello legato alla velocita' del cambiamento e alle conseguenze destabilizzanti che questo puo' avere a tutti i livelli, compresi quelli sociale e politico". Lo scienziato francese si e' peraltro detto contrario alla pubblicazione nel rapporto di una "forchetta" dei rialzi previsti delle temperature medie a seconda degli scenari economici futuri (da 1,4 a 5,8 gradi entro il 2100, rispetto ai valori registrati nel 1990): "Gli scenari sono stati scelti in modo un po' arbitrario: si possono avere valori differenti ma questo non vuol dire che il pericolo per il pianeta sia differente".
Secondo una bozza del rapporto ottenuta dal quotidiano britannico Independent, la situazione climatica e' aggravata dall'instaurarsi di una specie di "circolo vizioso" ormai in atto e che non si sa bene come fermare. L'aumento della temperatura fa aumentare infatti l'evaporazione di oceani e mari, rendendo piu' denso il vapore acqueo nell'atmosfera, e di conseguenza intensificando l'effetto-serra. Dal 1970 a oggi, la concentrazione di vapore acqueo e' aumentata del 4 per cento, e questo porta a modelli climatici che indicano un riscaldamento di ben sei gradi per la fine del secolo. Inoltre, il surriscaldamento globale indebolisce le capacita' del pianeta assorbire l'anidride carbonica (il principale gas-serra) in eccesso nell'atmosfera. Questo potrebbe accrescere del 44% le concentrazioni di CO2 atmosferico, con la conseguenza di un aumento della temperatura media di 1,2 gradi in piu' del previsto dai modelli climatici precedenti.
Si mobilitano intanto le associazioni ecologiste per sollecitare nell'opinione pubblica e nei governi una presa d'atto della situazione. Alcuni "arrampicatori" dell'associazione ecologista Greenpeace Francia hanno issato tre striscioni sulla sommita' della Torre Eiffel, dopo che una quarantina di militanti del gruppo avevano preso d'assalto il celebre monumento parigino in mattinata mentre si apriva la conferenza degli esperti climatici.
Verso le 13, erano stati issati due striscioni, l'uno con il nome di Greenpeace e l'altro in cui si leggeva: "Non e' troppo tardi". Deve ancora essere issato un terzo striscione gigante, di 50 metri per 10, su cui figura un termometro bloccato a 2 gradi, la soglia "limite" di riscaldamento al di là della quale la situazione climatica del pianeta diventerebbe ingestibile.
Fonte:
giornaletecnologico