http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp
EMERGENZA «NELLE CITTÀ SERVE UN MIGLIOR IMPIEGO DEGLI AGENTI»
A Napoli in arrivo
corpi addestrati contro la criminalitÃ
Mastella: l’esercito non è più un tabù
Il piano del Viminale: 1.300 poliziotti in più
31/10/2006
di Amedeo La Mattina
ROMA. Non fa breccia nel governo l’ipotesi, lanciata dalla Lega e ripresa ieri da Mastella, di mandare l’esercito a Napoli. E ciò nonostante l’allarme scattato in questi giorni per la drammatica situazione in cui versa la città partenopea. Anche l’«Osservatore Romano» se ne occupa parlando di una realtà che vive sotto una «cappa di morte che rende una delle città più affascinanti del mondo il fortino maledetto di criminali che dettano legge».
Le forze dell’ordine sembrano impotenti e quelle politiche si dividono sulla proposta di Clemente Mastella di inviare i soldati. Intanto il ministro della Giustizia mette le mani avanti e nega con decisione che i fatti di questi giorni siano da imputare al «mostro-indulto». Per il Guardasigilli chi lo dice, afferma «una incredibile sciocchezza»: «La situazione a Napoli era drammatica e lo è ancora. L'esercito è un’ipotesi che bisogna prendere in considerazione, non è più un tabù». Ma la sinistra radicale boccia questa ipotesi e la considera una fuga dalle responsabilità , un rimedio del tutto inefficace. E lo stesso Romano Prodi sembra escludere la possibilità di ricorrere ai militari. Per il premier l’emergenza criminalità è un problema che «non riguarda solo Napoli, ma tutto il Mezzogiorno». «Nei giorni scorsi - riferisce il premier - abbiamo avuto un lungo approfondimento con alcuni ministri, tra cui il ministro dell’Interno. Intendiamo lavorare su più direzioni. Riteniamo che sia inutile isolare le emergenze, parlare un giorno di Napoli, un giorno della Calabria e un altro della Sicilia. C’è un problema generale, il discorso è complessivo».
La questione sicurezza nel Mezzogiorno è stato oggetto di un confronto tra il presidente del Consiglio e i ministri della Difesa e dell’Interno, Parisi e Amato. Entro breve tempo, fanno sapere a Palazzo Chigi, verranno fatte proposte precise da parte di Parisi e Amato, ma per il momento il «riserbo è assoluto - spiegano fonti del governo - per non avvantaggiare la criminalità organizzata». «Non esiste ancora alcun piano definito - ha affermato Silvio Sircana, portavoce di Romano Prodi -. I provvedimenti sono allo studio e si conta di definirli in tempi brevi. Ad oggi, qualsiasi notizia che parli nel dettaglio di piani del Governo è destituita di fondamento». Si parla nuovamente di potenziare le squadre di agenti in moto nei vicoli, di un progetto di videosorveglianza di strade, autostrade piazze e di quartieri periferici. Ma per Napoli, come per altre città meridionali, non ci sarà l’impiego dell’esercito. Lo escludono alla Difesa («non è stata fatta una richiesta in questo senso», dicono al ministero). Al Viminale questa soluzione non viene contemplata, anzi è considerata «inutile»: «l’impiego dei militari - dicono - non è la risposta ai problemi che abbiamo di fronte». Marco Minniti, viceministro dell’Interno con la delega ai problemi di Napoli, sostiene che l’utilizzo delle forze armate sarebbe il «segno di una drammatizzazione che rischia di trasmettere la sensazione di impotenza». Cosa fare, dunque? Minniti ha annunciato l’utilizzo di più uomini delle forze dell'ordine per progetti definiti e mirati. «Queste unità aggiuntive - ha spiegato -, saranno destinate al controllo delle aree turistiche, alla polizia stradale e ci sarà inoltre un grosso nucleo investigativo». La cosa importante, ha sottolineato il vice ministro, «è che saranno soluzioni di carattere permanente e non relative ad un periodo più o meno lungo».
Il «Patto per Napoli», che verrà firmato il 9 novembre dal ministro dell’Interno Amato, dal sindaco Iervolino e dal presidente della Regione Bassolino, prevede una riorganizzazione e distribuzione più razionale delle forze dell’ordine, 1300 uomini in più fra poliziotti e carabinieri, nuove moto, dispositivi di videosorveglianza attivi 24 ore sue 24. Una presenza più visibile e un fortissimo giro di vite ai motorini abusivi utilizzati dalla microcriminalità . L’opposizione punta il dito contro le amministrazioni locali del centrosinistra, cioè contro Bassolino e Iervolino. «Il lungo conto del degrado - afferma l’ex ministro dell’Interno Pisanu - va presentato innanzitutto ai gruppi dirigenti che hanno governato la città e la Campania per decenni».
non commento, potrei essre bannato di nuovo!!!