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HIPPIES DI ALLORA E DI OGGI

Inviato:
lun lug 24, 2006 7:34 pm
da gioggione85
Parliamo di hippy,anni 60,70,e degli hippy di oggi...

Peace & Love

Inviato:
lun lug 24, 2006 7:48 pm
da STEKKIA
bell'argomento...
PICCOLA RICERCA...
L'uso della parola "Hippie" risale ai primi anni del 1900, e compare ad esempio nel classico country I Wish I Was A Mole In The Ground di Bascom Lamar Lunsford, dove il testo contiene un profetico hippy let your hair role down (Hippy, lascia liberi i tuoi capelli).
Il termine fu ripreso e reso popolare dal cronista Herb Caen del San Francisco Chronicle ed è usato per riferirsi a persone con un particolare stile di vita che può essere molto approssimativamente sintetizzato nei seguenti punti:
* Partecipazione a movimenti per la pace;
* Uso di capelli lunghi (in particolar modo tra gli uomini);
* Uso di vestiti dai colori brillanti o inusuali (come pantaloni a zampa di elefante e magliette tinte con la tecnica del laccio);
* Ascolto di particolari tipi di musica come quella dei gruppi come The Grateful Dead, Jefferson Airplane, Janis Joplin etc.
* Vita in una comune;
* Frequente uso di droghe per fini ricreativi, come marijuana, hashish, LSD e psilocybina ed uso occasionale delle cosiddette droghe pesanti come cocaina ed eroina.
A volte il termine "hippie" è usato in un'accezione dispregiativa per l'alienazione in cui molti hippie finivano a causa del pesante consumo di droghe e del loro rifiuto per il lavoro, le responsabilità , il rigetto della morale allora corrente, l'igiene personale e la cura dell'aspetto.
Sebbene spesso si parli di "movimento hippie", non si trattò di un movimento culturale vero e proprio dotato di propri leader e di un manifesto. Comunque, molti hippie ebbero uno stile di vita nomade o condotto in una comune, rinunciando alla tradizionale vita borghese, opponendosi alla Guerra del Vietnam, abbracciando aspetti di culture religiose non tradizionali e criticando i valori della classe media occidentale. Molti hippie mossero critiche alle istituzioni e ai valori del tempo (Governo, industria, morale tradizionale, guerre). Le istituzioni che loro rinnegarono vennero denominate "Establishment".
Il movimento hippie ebbe il suo apice nei tardi anni Sessanta e all'inizio degli anni Settanta.
Il Festival di Woodstock (1969) radunò centinaia di migliaia di hippie provenienti da tutti gli Stati Uniti e da altre nazioni.
Il termine non è da confondersi con Yippie, indicante i membri dello Youth International Party (Partito Internazionale della Gioventù), ovvero l'ala politicizzata (di orientamento anarco-comunista) del movimento hippie.

Inviato:
lun lug 24, 2006 7:58 pm
da gioggione85
Sapete,molto spesso mi capita di parlare di comunità hippies con la gente e vedo che la prima reazione è quella di denigrare le mie parole perchè,vedete,oggi si pensa che gli hippies siano ormai segregati tra le pagine ormai ingiallite della storia. Si pensa che ormai tutti siano fin troppo coinvolti in questo sempre più rapido processo di omologazione e tutto il resto. Invece non è così! Io sento che c'è gente come me,come voi tutti,che non sopporta più di vivere in un mondo così "consumato-dal-consumismo"; sento che c'è la necessità di afferrare il vero senso dell'esistenza,ma molta gente rinuncia a farlo perchè il ritmo della vita è diventato troppo frenetico...
Beh,che cos'è un hippie? Credo sia colui che crede ancora nell'armonia delle cose,della natura,che spera in una grande comunità di esseri umani in cui non esistano gerarchie nè violenza. L'hippie è colui che non si lascia trovare facilmente tra le strade,che non si lascia intrappolare in quella fitta rete di ipocrisia e perbenismo che domina ormai all'interno della nostra società ...
Credete sia tanto difficile,oggi,vivere di questi principi? Che so,lasciare ogni cosa per seguire il vento?...

Inviato:
mar lug 25, 2006 12:31 am
da Liam85
personalmente non mi è perniente difficile seguire il vento.....è una bella cosa, che in pochi nella società d'oggi capiscono, sopratutto qua in italia....

Inviato:
mar lug 25, 2006 8:34 am
da alive
sarebbe bellissimo...e spesso mi capita di volerlo fare..e qualche volta l ho fatto..e ora ome ora lo vorrei fare...ma ci sono troppe cose, troppe responsabilità , troppi legami...insomma troppe cose per cui è + saggio non farlo che farlo! ..almeno io la penso così..forse è anche questione di carattere

Inviato:
mar lug 25, 2006 1:12 pm
da manuelandro
il senso della vita, paolo bonilis.....davvero un bel programma