Il Papa alla Sapienza (forse)

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giusto che il papa vada alla sapienza?

SI (principio democratico)
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12
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Machèèèèèèèooooohhhhh??????
4
11%
 
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Messaggioda Sexbeatles il mer gen 16, 2008 4:17 pm

johnlord ha scritto:
Sexbeatles ha scritto: laico sia di natura prettamente cristiana


Che c'entra? Volevi dirlo a tutti i costi? E soprattutto, che intendi?

Sexbeatles ha scritto:nemmeno Voltaire ( mica Padre Pio eh) avrebbe pensato a questo modo ignobile di negare lo scambio di opinioni


Lo scambio di opinioni c'è quando parlano due o più persone.
Se parla uno solo non c'è scambio.
Il papa avrebbe parlato da solo, ex-cathedra.
Questa deve essere la parte più difficile, perchè mi pare tu non la capisca.


Non parlo certo di scambio diretto. Ma penso che il suo discorso avrebbe comunque portato ad un dibattito interno all'università, cosa non da poco.
Potevano benissimo non andare ad ascoltarlo, sarebbe stata una forma di dissenso molto più apprezzabile.
Non volevo dirlo a tutti i costi il primo punto: Il fatto è che lo slogan "L'università è laica e va difesa dai pretichecilavanoilcervello" è falso. E fatto storico che le prime università avevano come docenti dei monaci. Pertanto tutto il discorso di base va a puttane :lol:
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Messaggioda johnlord il mer gen 16, 2008 4:25 pm

Sexbeatles ha scritto: Il fatto è che lo slogan "L'università è laica e va difesa dai pretichecilavanoilcervello" è falso. E fatto storico che le prime università avevano come docenti dei monaci. Pertanto tutto il discorso di base va a puttane :lol:


E' vero, è fatto storico in quanto passato alla storia.

Siccome oggi l'Italia é uno stato laico, le università statali (quali la Sapienza) sono laiche per definizione.

Ci sono poi molte università cattoliche (private e non statali), soprattutto a Roma, e sono certo che lì sarebbero stati ben felici di ascoltarlo il Papa.
Il discorso di base, quindi, a puttane non ci va affatto.
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Messaggioda versa il mer gen 16, 2008 4:45 pm

mostiq ha scritto:
Sexbeatles ha scritto:Vado con una parabola ( :lol: ):

se ti invitano a cena, e sai che alcuni ospiti non ti vogliono, e sai che questi ospiti a volte non agiscono proprio da galantuomini, e non ti piace lo scandalo (sia per te invitato, sia per i padroni di casa, e perché no, vuoi anche impedire che questi ospiti si degradino davanti a tutti gli altri), e preferisci declinare, mandare un bigliettino gentile, con scritto "vi ringrazio per aver manifestato l'intenzione di invitarmi, ma forse è per tutti meglio rinviare questo nostro incontro", mi pare questa una manifestazione di una bella virtù: la prudenza.

Questa vicenda è una triste sconfitta del "laicismo" e della libertà di pensiero.

Ci sono altri modi per dimostrare di non essere d'accordo con una tesi di un altro, specialmente se uomo di cultura come il Papa. Ma forse erano troppo impegnati a rollare canne e a vendere oggettini del cazzo.


sai quanta cultura porta il papa alla Sapienza..
come se io indicassi a Noel quali sono le note su un pentagramma..



sconcertante.... :roll:
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Messaggioda porzel il mer gen 16, 2008 6:03 pm

ha sbagliato il rettoNe ad invitarlo, non il papa ad accettare l'invito
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Messaggioda 14 il mer gen 16, 2008 6:59 pm

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Messaggioda kaa il gio gen 17, 2008 11:15 am

queste sono due lettere, per quanto non mi trovino pienamente d'accordo le posto

La prima parte è scritta da una studentessa di fisica

Hi everyone,
I just came back from my university today and i couldn't help writing this email. For those of you who are not here in italy or for those who didn't see the tv today, i'll try to say shortly what happened:
pope ratzinger was invited by our "great" rector for the 17th of this month to our unversity here in Rome called "La Sapienza", and he should have made a speech for the new academical year. I have to remember you all that this pope is the one that, also before being elected as the guide of the church, has always been against Science, and a great supporter of the intelligent design(as you can see in the letter below), a pseudo scientific theory that deny Darwin's theory of Evolution.
Now, in my opinion(and fortunately not only in mine, i should say) to invite someone with such ideas in a place like an university, can be considered first of all really inapt, but actually is a clear lack of respect for people who gave their life to science, and also for people like me and my collegues(as future physicists) and many others, that study hard everyday, hoping to live in a world where things like the forswear of Galileo Galilei can be considered as overtaken.
As it's clear, i'm writing in order to stress above all, what a GREAT Great Rector we have(......),because it was his mistake the whole problem, that evidences how the faith isn't actually involved, indeed, we have been put in a really difficult situation: the choice to let someone who is clearly against science speak in such an important occasion, or stop it, with what has been seen like an intolerable act of intolerance.
I really doubt that when the rector invited the pope he hadn't the faintest idea of what consequences that would have led to...or well, if he really hasn't thought about that...maybe it's even worse.
How i have to repeat, this email is most of all against the rector, and his absolutely unsuitable choice, and that's why i'm going to report here the letter written by one of our best physics professor here in Rome addressed directly to our rector(it's in italian, i don't have time to translate it, if somebody can, i'll be really pleased).
Hoping that with this mail more people would understand the reasons that lied beneath the disorder happened today, and that anyone of you will think about it refusing to take for granted what the media are telling us: nobody forced him not to come, everyone just expressed their right to demonstrate against what in their opinion would have been an absolute lack of respect. Press and politicians here in italy are only proving what we already know, i.e. how despicable is the position of science in our country.
See you all soon,
Ilaria.


"Signor Rettore, apprendo da una nota del primo novembre dell'agenzia di stampa Apcom che recita: «è cambiato il programma dell'inaugurazione del 705esìmo Anno Accademico dell'università di Roma La Sapienza, che in un primo momento prevedeva la presenza del ministro Mussi a ascoltare la Lectio Magistralis di papa Benedetto XVI». Il papa «ci sarà, ma dopo la cerimonia di inaugurazione, e il ministro dell'Università Fabio Mussi invece non ci sarà più».
Come professore emerito dell'università La Sapienza - ricorrono proprio in questi giorni cinquanta anni dalla mia chiamata a far parte della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali su proposta dei fisici Edoardo Amaldi, Giorgio Salvini e Enrico Persico - non posso non esprimere pubblicamente la mia indignazione per la Sua proposta, comunicata al Senato accademico il 23 ottobre, goffamente riparata successivamente con una toppa che cerca di nascondere il buco e al tempo stesso ne mantiene sostanzialmente l'obiettivo politico e mediatico.
Non commento il triste fatto che Lei è stato eletto con il contributo determinante di un elettorato laico. Un cattolico democratico - rappresentato per tutti dall'esempio di Oscar Luigi Scalfaro nel corso del suo settennato di presidenza della Repubblica - non si sarebbe mai sognato di dimenticare che dal 20 settembre del 1870 Roma non è più la capitale dello stato pontificio. Mi soffermo piuttosto sull'incredibile violazione della tradizionale autonomia delle università - da più 705 anni incarnata nel mondo da La Sapienza dalla Sua iniziativa.
Sul piano formale, prima di tutto. Anche se nei primi secoli dopo la fondazione delle università la teologia è stata insegnata accanto alle discipline umanistiche, filosofiche, matematiche e naturali, non è da ieri che di questa disciplina non c'è più traccia nelle università moderne, per lo meno in quelle pubbliche degli stati non confessionali. Ignoro lo statuto dell'università di Ratisbona dove il professor Ratzinger ha tenuto la nota lectio magistralis sulla quale mi soffermerò più avanti, ma insisto che di regola essa fa parte esclusivamente degli insegnamenti impartiti nelle istituzioni universitarie religiose. I temi che sono stati oggetto degli studi del professor Ratzinger non dovrebbero comunque rientrare nell'ambito degli argomenti di una lezione, e tanto meno di una lectio magistralis tenuta in una università della Repubblica italiana. Soprattutto se si tiene conto che, fin dai tempi di Cartesio, si è addivenuti, per porre fine al conflitto fra conoscenza e fede culminato con la condanna di Galileo da parte del Santo ufficio, a una spartizione di sfere di competenza tra l'Accademia e la Chiesa. La sua clamorosa violazione nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico de La Sapienza sarebbe stata considerata, nel mondo, come un salto indietro nel tempo di trecento anni e più.
Sul piano sostanziale poi le implicazioni sarebbero state ancor più devastanti. Consideriamole partendo proprio dal testo della lectio magistralis del professor Ratzinger a Ratisbona, dalla quale presumibilmente non si sarebbe molto discostata quella di Roma. In essa viene spiegato chiaramente che la linea politica del papato di Benedetto XVI si fonda sulla tesi che la spartizione delle rispettive sfere di competenza fra fede e conoscenza non vale più: «Nel profondo.., si tratta - cito testualmente - dell'incontro tra fede e ragione, tra autentico illuminismo e religione. Partendo veramente dall'infima natura della fede cristiana e, al contempo, dalla natura del pensiero greco fuso ormai con la fede, Manuele II poteva dire: Non agire "con il logos" è contrario alla natura di Dio».
Non insisto sulla pericolosità di questo programma dal punto di vista politico e culturale: basta pensare alla reazione sollevata nel mondo islamico dall'accenno alla differenza che ci sarebbe tra il Dio cristiano e Allah - attribuita alla supposta razionalità del primo in confronto all'imprevedibile irrazionalità del secondo - che sarebbe a sua volta all'origine della mitezza dei cristiani e della violenza degli islamici. Ci vuole un bel coraggio sostenere questa tesi e nascondere sotto lo zerbino le Crociate, i pogrom contro gli ebrei, lo sterminio degli indigeni delle Americhe, la tratta degli schiavi, i roghi dell'Inquisizione che i cristiani hanno regalato al mondo. Qui mi interessa, però, il fatto che da questo incontro tra fede e ragione segue una concezione delle scienze come ambiti parziali di una conoscenza razionale più vasta e generale alla quale esse dovrebbero essere subordinate. «La moderna ragione propria delle scienze naturali - conclude infatti il papa - con l'intrinseco suo elemento platonico, porta in sé un interrogativo che la trascende insieme con le sue possibilità metodiche. Essa stessa deve semplicemente accettare la struttura razionale della materia e la corrispondenza tra il nostro spirito e le strutture razionali operanti nella natura come un dato di fatto, sul quale si basa il suo percorso metodico. Ma la domanda {sui perché di questo dato di fatto) esiste e deve essere affidata dalle scienze naturali a altri livelli e modi del pensare - alla filosofia e alla teologia. Per la filosofia e, in modo diverso, per la teologia, l'ascoltare le grandi esperienze e convinzioni delle tradizioni religiose dell'umanità, specialmente quella della fede cristiana, costituisce una fonte di conoscenza; rifiutarsi a essa significherebbe una riduzione inaccetabile del nostro ascoltare e rispondere».
Al di là di queste circonlocuzioni (i corsivi sono miei) il disegno mostra che nel suo nuovo ruolo l'ex capo del Sant'uffizio non ha dimenticato il compito che tradizionalmente a esso compete. Che è sempre stato e continua a essere l'espropriazione della sfera del sacro immanente nella profondità dei sentimenti e delle emozioni di ogni essere umano da parte di una istituzione che rivendica l'esclusività della mediazione fra l'umano e il divino. Un'appropriazione che ignora e svilisce le innumerevoli differenti forme storiche e geografiche di questa sfera così intima e delicata senza rispetto per la dignità personale e l'integrità morale di ogni individuo.
Ha tuttavia cambiato strategia. Non potendo più usare roghi e pene corporali ha imparato da Ulisse. Ha utilizzato l'effige della Dea Ragione degli illuministi come cavallo di Troia per entrare nella cittadella della conoscenza scientifica e metterla in riga. Non esagero. Che altro è, tanto per fare un esempio, l'appoggio esplicito del papa dato alla cosiddetta teoria del Disegno Intelligente se non il tentativo - condotto tra l'altro attraverso una maldestra negazione dell'evidenza storica, un volgare stravolgimento dei contenuti delle controversie interne alla comunità degli scienziati e il vecchio artificio della caricatura delle posizioni dell'avversario - di ricondurre la scienza sotto la pseudo-razionalità dei dogmi della religione? E come avrebbero dovuto reagire i colleghi biologi e i loro studenti di fronte a un attacco più o meno indiretto alla teoria danwiniana dell'evoluzione biologica che sta alla base, in tutto il mondo, della moderna biologia evolutiva?
Non desco a capire, quindi, le motivazioni della Sua proposta tanto improvvida e lesiva dell'immagine de La Sapienza nel mondo. Il risultato della Sua iniziativa, anche nella forma edulcorata della visita del papa (con «un saluto alla comunità universitaria») subito dopo una inaugurazione inevitabilmente clandestina, sarà comunque che i giornali del giorno dopo titoleranno (non si può pretendere che vadano tanto per il sottile): «Il Papa inaugura l'Anno Accademico dell'Università La Sapienza».
Congratulazioni, signor Rettore. Il Suo ritratto resterà accanto a quelli dei Suoi predecessori come. simbolo dell'autonomia, della cultura e del progresso delle scienze.
Marcello Cini"
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Messaggioda PinGuido il gio gen 17, 2008 11:17 am

Infatti il problema sta alla base! Il rettore ha sbagliato ad invitarlo, perchè tanto poi si sa come va a finire in italia con i sapientoni del cazzo che abbiamo. Io le reputo polemiche stupide e reputo dei coglioni quelli che le hanno portate avanti manifestando. Il papa e chi per lui è uscito da questa vicenda a testa alta, facendo fare all'italia, una figura di merda che sicuramente starà facendo il giro del mondo. Questo è praticamente lo stesso che è successo per il crocifisso nelle aule, solo che nel caso del crocifisso erano tutti contrari che venisse tolto. Vorrei vedere quelli che protestavano contro il papa alla sapienza come la pensavano quando un arabo diceva di togliere il crocifisso che gli dava fastidio! (...)
Il discorso del principio laico è interpretabile , ma poi il volersi impuntare su discorsi assurdi sta nel buonsenso delle persone ed evidentemente in questo caso di buonsenso non ce n'è stato poi molto!
Rimango comunque dell'idea che tutto il paese ha fatto una figura di merda per colpa di un gruppo di idioti invasati da discorsi politici che devono dimostrare al mondo che non capiscono un cazzo (e vedendo contro chi si sono messi nel giro di qualche anno probabilmente faranno una finaccia :lol: )
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Messaggioda johnlord il gio gen 17, 2008 11:28 am

Personalmente tenderei a ridimensionare la "figura di merda".
Nel mondo si parla poco o niente di quello che il papa dice, pensa e fa.
Su repubblica l'altro giorno c'era un servizio su come i media internazionali hanno trattato la notizia. Poco o niente.
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Messaggioda PinGuido il gio gen 17, 2008 11:38 am

johnlord ha scritto:Nel mondo si parla poco o niente di quello che il papa dice, pensa e fa.


Bè, spero che tu stia scherzando! :|
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Messaggioda johnlord il gio gen 17, 2008 11:40 am

Oasis4ever ha scritto:
johnlord ha scritto:Nel mondo si parla poco o niente di quello che il papa dice, pensa e fa.


Bè, spero che tu stia scherzando! :|


Avrà il 15-20% della visibilità che ha da noi.
La storia della sapienza da noi ha oscurato tutte le altre notizie, all'estero non se la è cagata nessuno. Ripeto, c'era un servizio su repubblica con tutte le home page dei maggiori media mondiali.
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