The Shield ha scritto:Oasis4ever ha scritto:The Shield ha scritto:Oasis4ever ha scritto:A parte il fatto che viene richiesto di attuare una procedura illegale perchè sostituisce in blocco oltre 50 articoli della costituzione (e non apporta PICCOLE modifiche)... Se vogliamo passare da un bicameralismo perfetto a un tricameralismo incasinato, marcare ancora di + le diseguaglianze che esistono in italia e togliere ogni potere dalle mani del presidente della repubblica e altre cazzate così allora votiamo si... tengo a precisare l'incostituzionalità di questo referendum comunque e mi auguro che vincano i NO... me lo auguro sul serio
va che non c'è niente ne di illegale ne di incostituzionale nel cambiare forma di governo... altrimenti tutte le proposte diverse dalla costituzione sarebbero incostituzionali per definizione... basta che sia la maggioranza a decidere nel rispetto della forma democratica in vigore.... e cosi è stato. Se poi vincera "la sinistra" pazienza. Ma la costituzione non è una gabbia in cui restare bloccati...
e poi la perfezione del bicameralismo dove è che la vedete? tutto l' iter per fare una legge è un incubo di commissioni e sottocommissioni da mettersi le mani nei capelli... come fai a dire che quello che nasce sara un tricameralismo incasinato? mi sembra che cosi spari un po troppo nel mucchio![]()
Io ho studiato ALLE SUPERIORI che ci sono dei procedimenti di REVISIONE COSTITUZIONALE ben precisi. Sono cose che sono state decise molto tempo fa dall'assemblea costituente... a questo punto modifichiamo quello che ci pare se c'è la maggioranza, anche quello che non si potrebbe modificare, no? Ma cavolo... ci sono dei principi nella nostra costituzione e da quelli non si può uscire (ARTICOLO 1) ! La costituzione così com'è è frutto di lotte dei nostri antenati cazzo... non si può stravolgere così!
Inoltre di grave c'è anche che se vincesse il si, si marcherebbe ancora di + la differenza tra nord e sud... anche gius mi stupisce...
io studio sta roba da TRE ANNI di univerisita (nn so xche l' ho scritto anche io maiuscoloscusa) e lavorando dovro sbattere la testa su ste cose per il resto della mia vita... puoi tranquillamente non fidarti ma ti dico che stiamo dicendo praticamente la stessa cosa da parti opposte... c'è uno specifico procedimento di revisione costituzionale (con il doppio passaggio a distanza di un minimo intervallo di tempo, coi referendum e tutte le procedure di "sicurezza"... e bla bla bla il diritto costituzionale è parecchio noioso) e questo procedimento è stato rispettato sia nei tempi che nei modi. La sinistra (ecco che torna fuori la divisione di schieramento) ha fatto opposizione e si è lamentata di cosiddette approvazioni a colpi di maggioranza, ma il governo era stato eletto regolarmente e ha proceduto senza violare nessuna legge...
sui principi certo che ci sono... ma occhio al numero dell' articoloall' art 1 si legge "solo" che l Italia è una repubblica fondata sul lavoro e che la sovranita appartiene al popolo che la esercita nei modi e nelle forme previsti dalla costituzione.... ed è la costituzione stessa che contiene al suo interno il procedimento per le modifiche come quelle alla forma di governo all art 138... art 138 che è stato perfettamente rispettato
non intacca i principi della costituzione semplicemente perchè la riforma appartiene al titolo V mentre i principi sono esposti nella parte iniziale: piu chiaro di cosi..

d'altronde il titolo V è stato rivisto pure nel 2001 dal governo di centro-sinistra con una procedura simile e con un referendum, cosa che si ripeterà quest'anno, dopo aver votato la riforma per 2 volte a distanza di 3 mesi l'una dall'altra, come richiede la stessa costituzione.
io voterò Si perchè è una riforma buona che cmq vada sarà ritoccata, come ha annunciato bossi ieri e come ha implicitamente detto fassino, che si è dichiarato favorevole al federalismo fiscale, che sicuramente agevola le regioni del sud in quanto la popolazione è alta e sono in molti a pagare le tasse. senza considerare che c'è l'interesse nazionale, che non è un concetto astratto e populista, ma un principio concreto che permette alle singole regioni di avere autonomia abbastanza ampia, ma senza poter eccedere fino ad intaccare i principi costituzionali e lke direttive principali del governo centrale.