da fedemadferit il mer ott 18, 2006 2:35 pm
De Gennaro ammette gli errori a Genova
"Non c'è stata sufficiente opera di prevenzione" ammette il capo della polizia De Gennaro davanti alla commissione parlamentare che indaga sui fatti di Genova. L'Unione sindacale di Polizia chiede le sue dimissioni.
di Franco Chirico
ROMA - "Disfunzioni", "eccessi", "comportamenti illeciti". Li chiama in tanti modi Gianni De Gennaro gli atti di violenza ingiustificata, o comunque di reazione fuori misura, che le forze dell'ordine possono aver compiuto durante la famigerata "tre giorni" di Genova. Ma in sostanza "non esclude che ci siano stati errori, omissioni e un uso delle forza sproporzionato" da parte di Polizia e Carabinieri; sia in piazza che nei confronti dei manifestanti arrestati.
Ci tiene però a ribadire più volte, nel corso della sua audizione davanti alla commissione di indagine conoscitiva sul G8, che si è tratto eventualmente sempre di singoli casi. Insomma di episodi individuali ("per i quali saranno presi provvedimenti disciplinari e, se occorre, anche giudiziari"), ma non di una strategia illegale orchestrata dai vertici della pubblica sicurezza. Ne' tanto meno di una strategia che può essere imputata a lui.
Anche perché (e questo è l'altro caposaldo dell'intervento del capo della Polizia di fonte all'organismo parlamentare) in ogni caso la gestione dell'ordine pubblico sulla piazza di Genova durante il summit spettava al questore e al prefetto del capoluogo ligure. Quest'ultimo concetto De Gennaro lo sottolinea più volte durante le quasi sei ore di botta e risposta parlamentare. A Luciano Violante che gli chiede conto di una linea gerarchica nelle disposizioni agli uomini sul campo, replica secco: "Non esiste un gerarchia verticistica. Il responsabile delle operazioni è sempre a livello provinciale.
Per cui dal punto di vista tecnico era il questore di Genova a dirigere le operazioni, mentre da quello, per così dire, politico era il perfetto della stessa città ".
Del resto rispondendo ad esempio alle domande sulla perquisizione notturna alla scuola Diaz, De Gennaro ha chiarito che lui fu solo informato dal questore Francesco Colucci di quella operazione. "Non mi chiese, né doveva farlo - dichiara - nessuna autorizzazione ad agire. Perché nessuno informa il capo della polizia di una perquisizione. L'unica richiesta tecnica fu quella di poter utilizzare anche i carabinieri. Visto che dopo la morte del giovane Carlo Giuliani si era deciso di tenerli fuori dalle situazioni di confronto con i manifestanti".
Su questo scabroso episodio De Gennaro però aggiunge anche alcune considerazioni "pesanti". Giudica infatti sbagliato aver compiuto l'irruzione nell'edificio scolastico sulla base di una ipotesi di reato fragile come l'associazione a delinquere; ma cita anche dei verbali che riferiscono come, tra le altre cose, dal secondo piano della scuola veniva giù durante la perquisizione anche una mazzetta spaccapietre.
D'altronde De Gennaro nelle sue risposte rammenta più volte circostanze inserite nei resoconti dei dirigenti sul campo che tendono a contestualizzare ogni evento di quei giorni. Ricorda ad esempio che ci furono alcuni effettivi attacchi alla zona rossa (quella che secondo alcuni, tra i quali il Sindaco di Genova Pericu, sarebbe stata iperprottetta a scapito del resto della città ) nella giornata di venerdì 21 luglio; e che non furono di poco conto. Aggiunge poi che in certe circostanze le forze dell'ordine hanno materialmente difeso le componenti pacifiche delle varie manifestazioni dall'assalto di black block o facinorosi in genere. Ma definisce anche, con pacato ma tagliente sarcasmo, "anomali" certi concetti di pacifica dimostrazione. Prendendo spunto per sottolineare che il Genoa social forum è stato talvolta ambiguo nel garantire la propria capacità di controllo anche sulle frange più violente del movimento; e per ribadire che fra i facinorosi non c'erano soltanto le tute nere.
Comunque, tanto per chiarire ancora come il suo ruolo sia di coordinamento nazionale e di rapporto con i vertici delle istituzioni (e non quindi di operatore sulla piazza) De Gennaro cita una circostanza specifica. "Durante la manifestazione del Genoa social forum di sabato 21 luglio, - dice - mi arrivò una telefonata di un parlamentare dall'interno del corteo (probabilmente il capogruppo di Rifondazione alla Camera Franco Giordano n.d.r.) che mi riferiva di come gli scontri tra i violenti e la polizia in piazzale Kennedy stessero spezzando la lunga sfilata dei manifestanti pacifici e stessero impedendo pericolosamente alla seconda parta di essa di avanzare. Ecco lì, di fronte ad una sollecitazione istituzionale, sì che sono intervenuto. Ho infatti chiamato il Questore e gli ho detto di recarsi sul posto per verificare e provvedere".
(il Nuovo)