Veltroni si dimette

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Re: Veltroni si dimette

Messaggioda vito il mer feb 18, 2009 5:44 pm

BASIK ha scritto:
The Shield ha scritto:ok visto che ci vado a nozze forse merita anche una risposta seria sta notizia. da elettore di destra posso solo dire che mi dispiace perchè questi ultimi mesi hanno dimostrato che Veltroni non vale un unghia di Prodi (e avessi detto un fenomeno). Non è stato capace di fare il "duro" perchè comunque non è nelle sue corde. allo stesso tempo è stato anche incapace di fare il moderato, di dialogare (qui non discuto che altrettanto incapace sia la maggioranza sia chiaro ;) ) o di proporre qualcosa di nuovo o diverso da uno pseudo centrismo. Ha detto tutto e il contrario di tutto, si è alleato con il soggetto piu disastrato della politica italiana, ha chiuso in bellezza con una manifestazione procostituzione a cui sono andati in mille :lol: mentre il giorno dopo i sindacati hanno fatto un bel successo... in una parola,sei un INCOMPETENTE. mi mancherai Walter :lol:


Un off-topic veloce giusto perché quest'argomento mi sta a cuore.
Romano Prodi è rispettato in tutto il mondo politico ed economico internazionale, è un docente universitario di altissimo livello e trattarlo come l'ultimo degli scemi è davvero sbagliato. So che la campagna mediatica di Berlusconi nei suoi confronti è sempre stata tesa a questo ma, davvero, quando tutto questo polverone accecante finirà, in molti rivaluteranno Prodi. Già adesso lo stanno facendo.
Recentemente è proprio tornato ad insegnare, ma non Italia bensì negli Stati Uniti, a Providence, in una delle più prestigiose (soprattutto per Medicina e Scienze Politiche) e antiche università americane, la Brown University. Terrà un corso avanzato di Scienze Politiche ed insegnerà Politica delle Istituzioni Europee e Politica Italiana a un gruppo selezionatissimo di laureati.
Insomma, non è proprio l'ultimo degli stronzi.


si ma non gliene frega un cazzo del paese :D
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Re: Veltroni si dimette

Messaggioda vito il mer feb 18, 2009 5:46 pm

england84 ha scritto:Non vedo a sinistra nessuno in grado di prenderne il posto, e non vedo il PD come un partito d'opposizione, quanto invece un partito cuscino per berlusconi. L'unica vera opposizione e alternativa per chi non è di destra e non vuole berlusconi è Di Pietro, ma una sua alleanza con la sinistra radicale non ce la vedrei.


avrei più paura del chievo che di dipietro..
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Re: Veltroni si dimette

Messaggioda mostiq il gio feb 19, 2009 2:19 pm

articolo di Peter Gomez che ritengo interessante:


Nessuno è in grado di dire se il Partito Democratico esisterà ancora una volta superata la boa delle prossime elezioni europee. Dopo aver letto le parole usate mercoledì da Walter Veltroni nel suo discorso di commiato, un fatto è comunque chiaro. L'ex segretario non ha capito perché milioni di cittadini hanno smesso di votare per il suo partito. Non ha capito o, forse, come fanno altri dirigenti del Pd, ha fatto finta di non capire.

Il tarlo che sta erodendo quella formazione politica ha infatti un nome preciso: credibilità. Il Pd perde perché non è credibile. E non è un problema di idee o di progetti. È invece una questione di uomini e di comportamenti.

Il continuo susseguirsi di scandali, le mancate dimissioni di chi ha fallito come amministratore pubblico (vedi Campania), la decisione di non sottrarsi alla logica delle nomine partitocratiche nella Rai, nelle authority e in ogni altro ente, hanno finito per togliere agli elettori di centro-sinistra anche le ultime illusioni. A poco a poco il mito della differenza, della diversità dal centro-destra, è venuto a cadere.

Per questo è il caso di ricordare che, paradossalmente, il Pd era entrato in crisi già due anni prima di nascere. Aveva cominciato a morire alla vigilia delle elezioni del 2006 quando fu pubblicata (da "Il Giornale") una celebre telefonata tra Piero Fassino e il big boss di Unipol, Giovanni Consorte, in cui l'allora segretario dei Ds diceva «Siamo padroni di una banca». È stato da quel momento in poi che Silvio Berlusconi ha potuto cominciare a ripetere «anche loro sono uguali» venendo sempre più creduto. Giorno dopo giorno, infatti, ci pensavano le pagine di cronaca (spesso nera) dei giornali a dargli ragione.

A un situazione del genere il centro-sinistra prima, e il Pd poi, avrebbe potuto (e dovuto) reagire con dei gesti forti e simbolici. Invece non è accaduto nulla. Il gruppo dirigente è rimasto immobile. Veltroni ha taciuto. O ha parlato troppo poco. E dal Pd se ne sono così andati i migliori. Gli elettori.

Peter Gomez
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