Faccio alcune considerazioni che vogliono essere oggettive e prive di qualsiasi influenza ideologica.
Il risanamento si deve fare, su questo siamo, e sono, tutti concordi.
Sul piano dei conti pubblici il miglioramento c'è stato, è vero che la pressione fiscale è aumentata ma in misura minima.
L'impoverimento generale, secondo me, più che dalle tasse è stato causato dalla enorme perdita di potere d'acquisto, quella si che si è fatta sentire pesantemente. A pesare sulle famiglie non sono i 30€ in più di tasse, ma i 700€ al mese per un monolocale (a roma, ad esempio).
Prodi, gliene va dato atto, ha fatto una scelta coraggiosa e di prospettiva, perché ha scelto la via impopolare del rigore sui conti pubblici. Ad abbassare le tasse o lasciarle uguali avrebbe avuto solo vantaggi sul piano personale e politico (non sarebbe impopolare come ora).
Poi è normale che agli italiani "medi" di Pil, deficit, debito e avanzo primario non frega una sega, quindi loro preferiscono i 15 € in più a fine mese in busta paga. "Sticazzi se il debito cresce, io in tasca ho 15€ in più tutti i mesi".
Ma se non stiamo in campana, se non affrontiamo i problemi con un ottica seria e di lungo periodo, anche scontentando la gente ma spiegandogli perché servono i sacrifici, rischiamo davvero di finire come l'argentina.
Abbiamo un debito della madonna, che non ha certo creato Prodi, perchè in passato abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità .
Non si può vivere sempre così, alla fine qualcuno deve per forza pagarli i debiti.
Da quello che vedo, in Italia c'é la "sindrome albanese" di qualche anno fa.
La gente vede la tv, vede Bobo Vieri che intona le porsche con il colore delle scarpe, lele mora, cucuzza e berlusconi, e pensa che siamo un paese ricco e che la colpa dei problemi di chi sta peggio sono le tasse.
Occhio che non è così, rischiamo di accorgercene bruscamente.