da 14 il mar apr 27, 2010 3:47 pm
'Ndrangheta: arrestato boss ma la folla lo applaude
REGGIO CALABRIA - Uno dei piu' blasonati boss della 'ndrangheta, Giovanni Tegano, di 70 anni, e' stato arrestato ieri sera a Reggio Calabria dagli agenti della squadra mobile. Con l'arresto di Tegano i poliziotti diretti da Renato Cortese hanno inferto un ulteriore duro colpo alle cosche della 'ndrangheta. Tegano era inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi del ministero dell'Interno. Nella tarda serata gli investigatori hanno fatto irruzione in una abitazione in località Perretti di Reggio Calabria.
Nell'appartamento è stato trovato Giovanni Tegano in compagnia di altre persone che non hanno opposto resistenza. I poliziotti hanno provveduto all'identificazione di tutti i presenti e successivamente li hanno arrestati. Sulle modalità dell'arresto gli agenti mantengono il massimo riserbo perché sono in corso ancora una serie di accertamenti e verifiche. Tegano deve scontare una condanna all'ergastolo per omicidio ma è destinatario anche di una serie di provvedimenti restrittivi per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di armi ed altro. Il 13 luglio del 1995 erano state diramate le ricerche in campo internazionale. Per gli investigatori Giovanni Tegano è ritenuto un boss di "alto spessore della 'ndrangheta''.
Gli investigatori da diverso tempo gli davano la caccia non esitano a ricordare che il "nome dei Tegano è legato alla guerra di mafia che ha mietuto tantissime vittime". Le cosche contrapposte nella guerra di mafia durata dall'ottobre '85 all'estate del '91 erano da una parte i De Stefano, Tegano, Libri, Latella, Barreca, Paviglianiti, Zito, dall'altra Imerti, Saraceno, Condello, Fontana, Serraino, Rosmini. Nella guerra di mafia furono uccise oltre seicento persone. Dopo la notizia dell'arresto il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, si è congratulato con il Capo della polizia Antonio Manganelli. La cattura di Tegano, ha sottolineato Maroni "é il colpo più duro che si potesse infliggere oggi alla 'ndrangheta essendo il numero uno dei ricercati calabresi''.
SCOPELLITI, ARRESTO TEGANO E' NUOVA DEBACLE COSCHE - "L'arresto del latitante Giovanni Tegano è un'altra dimostrazione della presenza dello Stato in Calabria. Il lavoro che, sotto l'attento e continuo coordinamento del Ministero dell'Interno, viene svolto dalle forze dell'ordine e dalla magistratura continua a produrre frutti". E' quanto afferma Giuseppe Scopelliti, presidente della Regione Calabria. "L'attività investigativa della Squadra mobile della Questura - sostiene Scopelliti in un comunicato dell'Ufficio stampa del Comune di Reggio Calabria - ha consentito di infliggere un altro durissimo colpo alla 'ndrangheta reggina con la cattura di uno dei suoi capi storici. La criminalita' organizzata, che nei mesi scorsi, soprattutto in occasione dell'approssimarsi di scadenze democratiche importanti, aveva cercato di alzare il tiro e di colpire i presidi istituzionali del nostro ordinamento, oggi è costretta a registrare un'altra debacle. La risposta dello Stato, grazie innanzitutto all'attenzione ed all'impegno del Governo centrale, è stata forte, immediata ed efficace". "Il 2010 - prosegue Scopelliti - è stato finora caratterizzato da una straordinaria serie di interventi repressivi che hanno fortemente indebolito un'organizzazione potente e pervicace come la 'ndrangheta. L'arresto di Giovanni Tegano merita di essere rimarcato non solo per la pericolosità dei questo latitante e per il ruolo che questi svolgeva, ma anche per aver oscurato un altro simbolo dell'antistato. Un ringraziamento, in particolare, va rivolto al Questore di Reggio Calabria, al capo della squadra mobile, alla Dda per l'alta professionalità e la generosità profusa nel lungo, complesso e delicato lavoro finalizzato a liberare il territorio dalla morsa dei condizionamenti di corpi estranei alla società civile".
IN 500 LO APPLAUDONO ALL'USCITA DELLA QUESTURA - "Giovanni uomo di pace", così, scandito più volte, è stato salutato il trasferimento del boss Giovanni Tegano dalla Questura verso il carcere da decine e decine di persone, parenti e conoscenti del boss arrestato ieri sera, che lo hanno applaudito a lungo mentre veniva portato via sotto scorta dalla questura di Reggio Calabria. Fra poco, gli inquirenti e i magistrati terranno una conferenza stampa per illustrare l'operazione. Non si sono comunque registrati problemi di ordine pubblico e subito dopo il trasferimento l'assemblamento di persone dinanzi alla Questura si è autosciolto. Giovanni Tegano, indossava un vestito di velluto verde e una camicia quadrettata. Agli indirizzi di saluto dei parenti ha risposto alzando la mano e con molta calma si è diretto verso l'autovettura che lo attendeva accompagnato da due agenti della sezione catturandi completamente mimetizzati.
QUESTORE, APPLAUSI SONO FATTO MOLTO BRUTTO - ''E' un fatto molto brutto vedere che a Reggio Calabria si applauda Giovanni Tegano". Lo ha detto il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, circa gli applausi che hanno salutato Giovanni Tegano all'uscita della Questura. ''L'arresto di Giovanni Tegano - ha aggiunto Casabona - segna un giorno importante per chi tifa per la legalità . Oggi si chiude un capitolo veramente importante, una pagina oscura e nera per la storia civile di Reggio Calabria. Sono rimasto però esterrefatto perché circa cinquecento persone hanno salutato con un applauso l'uscita dalla Questura di Giovanni Tegano, e non invece gli uomini e le donne della polizia di Stato che sono riusciti a catturarlo dopo anni e anni di latitanza". Nel corso della conferenza stampa per illustrare i particolari dell'arresto di Tegano, il questore Casabona ha evidenziato che "noi, da parte nostra, continueremo a lavorare anche sul piano culturale perché è insopportabile vedere che un calabrese possa vivere applaudendo un mafioso. Lavoreremo quindi di più per entrare meglio nel cuore della gente". E' visibilmente rammaricato il procuratore capo della Repubblica, Giuseppe Pignatone, per la vicenda degli applausi rivolti a Tegano. "Sono venuti - ha detto Pignatone - ad applaudire un latitante condannato all'ergastolo, ma c'é sicuramente una stragrande maggioranza di calabresi che non ha voce per mancanza di strumenti o per paura. Voglio ancora una volta dire che manca un'adeguata attenzione da parte degli organi di informazione locali e nazionali che non sempre raccontano i fatti positivi che pur si verificano in questa realtà . Io spero che si arrivi al momento in cui gli applausi saranno rivolti invece agli uomini e alle forze dello Stato". "Voglio dire grazie - ha proseguito il procuratore - in particolare alla Squadra mobile di Reggio Calabria. Tegano era l'ultimo latitante storico della seconda guerra di mafia. Era veramente qualcuno e la controprova l'abbiamo avuta stamane notando tutta quella gente davanti alla Questura. Ho ricevuto stamane la telefonata del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che mi ha autorizzato a rendere pubblico il suo messaggio, con cui il Capo dello Stato ha espresso il proprio apprezzamento che magistrati e forze dell'ordine stanno facendo a Reggio Calabria a tutela della legalità democratica". Tegano, secondo il capo della squadra mobile Renato Cortese, alimentava "quel fascino misterioso e negativo soprattutto in coloro i quali sono venuti oggi ad applaudirlo. Tegano, nel panorama criminale, è senza dubbio un elemento di elevato spessore e 'di carisma'. Da parte nostra c'é stanchezza ma anche soddisfazione ed è un momento in cui ci sentiamo veramente tutti una squadra".
che schifo.
admin ha scritto:Sei stato permanentemente bannato da questa board.
iaia ha scritto:zio bubu.
liam4ever ha scritto:con Stankovic arretrato, quanto sei bella nella foto profilo. il Capitano larghissimo, Milito leggermente più indietro ed eto'o accentrato e avvicinato alla porta..