La Repubblica delle Banane

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Messaggioda ArcherV il gio ago 17, 2006 4:29 pm

beh si sa che al sud c'è meno lavoro, ma sai io sono di un'altra opinione...dopo che ho visto gente che si fa dare la pensione da disoccupato e sta a panza all'aria tutto il dì...
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Messaggioda columbia83 il gio ago 17, 2006 4:36 pm

ArcherV ha scritto:beh si sa che al sud c'è meno lavoro, ma sai io sono di un'altra opinione...dopo che ho visto gente che si fa dare la pensione da disoccupato e sta a panza all'aria tutto il dì...


ma su questi problemi dove gente frega tutti gli altri che pagano correttamente le tasse mi trovi pienamente d'accordo!
;)
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Messaggioda vito il gio ago 17, 2006 5:02 pm

ecco...siamo giunti alla soluzione migliore...il federalismo
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"IO HO RABBIA E STILE!!!"
Immagineciao marco.
PaulGallagher ha scritto:godo, fine ot


http://www.myspace.com/thedustytweed
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Messaggioda tHeMoD il ven ago 18, 2006 1:55 pm

columbia83 ha scritto:
tHeMoD ha scritto:
Spadino ha scritto:Forse perchè l'italiano medio non si accontenta delle 800 euro al mese e ambisce a qualcosa di più per vivere ???


te ti rispetto per ciò che hai scritto nella firma, ma 800 euri al mese chi ha voglia di lavorà, INTANTO li piglia, poi semmai si trova un lavoro migliore.



ho chiesto un pò a mia sorella, lavora come ragioniera in un'azienda agricola, e tiene tutte la contabilità e ciò che è relativo alle paghe.
Nella sua azienda lavora solo gente di colore, sono tutti assicurati, stanno tutti apposto.
La paga è 28 euro al giorno.
Facendo un calcolo per 26 giorni esce la cifra di 726 euro!

Immagino che se ci sarà qualche italiano(o meglio persona del sud, ma dopo mi spiego meglio) disposto ad alzarsi presto la mattina per andare a fare questo lavoro, non credo potrà richiedere un salario superiore a 726 euro, perchè se già chiedesse 750, il datore gli direbbe che non gli sta bene(in logica di profitto così dovrebbe essere). Quindi si dovrà accontentare di 726 euro.
Ora con tale cifra uno o deve vivere perennemente sulle spalle dei genitori(e quindi mi sembra anche giustificato che poi restiamo il paese di mammoni) oppure chi non vuole fare il mammone deve prendersi i 726 euro mensili e farsi un conto, tra affitto, benzina per la macchina, bollette, cibo, senza mettere altre frivolezze uno si rende ben conto che quei soldi forse non gli basteranno, almeno che non decida di andarsi ad accendere un mutuo (se avesse anche le credenziali per farlo), ed ecco che sarà evidente il classico fenomento dei disoccupati che non chiedono neanche più lavoro!
Non oso pensare alla miriade di persone che deve campare una famiglia!
Facendo il tuo ragionamento sul fatto che uno voglia prima fare questo e poi magari passa ad un altro lavoro, non mi sembra così facile passare da un lavoro all'altro con opportunità di migliorare posizione, soprattutto se lo dici ad uno che vive al Sud!
Perchè se vivi altrove forse ti sarà anche più facile farlo, visto che è un dato di fatto che esistono anche province come Trento con assoluta mancanza di disoccupazione!
Però non mi venite a dire che al Sud prima faccio un lavoro, poi mi alzo un anno dopo, decido di farne un altro e sarò considerato meglio di prima!
Non a caso tutti sappiamo che la gente per trovà lavoro è disposta e si sposta di massa verso Veneto, Lombardia e Piemonte ( ci sono statistiche in merito sulla mobilità delle persone dal Sud al Nord, non me le sono sognate io)
Quindi forse sarebbe più opportuno fare delle dovute differenziazioni!

Per la verità ti dico anche un'altra cosa, non è un caso che la mia provincia (Salerno, ma del resto tutto il Sud rispetto al Nord) sia una di quelle con le percentuali più alte di laureati in Italia, forse perchè qui la gente che vuole ambire ad un salario superiore ai 700 euro ha capito che si deve pijare solo la laurea(per la verità tra poco neanche più quella basta), perchè altrimenti soprattutto chi non ha il diploma non fa nulla (ad esempio ho alcuni miei amici che sono senza diploma e sono nel mondo del lavoro da molti anni, qualche volta sono riusciti a cambiare lavoro, ma forse per trovarsi ancora peggio....a proposito qualche post fa già feci un esempio sulla paga di un mio amico che ormai sarà nel mondo del lavoro da 7-8 anni).
Se qualcuno pensa che il mio discorso sembra troppo pessimistico, forse c'è bisogno di calarsi in questa realtà!
Un altra scappatoia (almeno qui) è solo la vita da militare; conosco una miriade di ragazzi che fanno i volontari e nenche questa volta credo che non sia un caso se la stragrande maggioranza delle domande proviene dal Sud, non mi ricordo le cifre delle statistiche, ma vi dico sicuro al 100% che in Italia chi fa la vita militare è per la stragrandissima parte del Sud!


p.s.: mi raccomando se hai da dirmi qualcosa fallo in modo civile!


sono d'accordo.
Ma parliamo del lavoro stagionale.
Possibile che tutti gli studenti del cazzo che ci sono in Italia solo l'1% debba lavorare?
Perché?
Perché?
E' questo che non capisco.
Poi vabè, sul lavoro fisso ti do ragione, ma non è possibile che l'azienda turismo italia sia mandata avanti da extracomunitari, ziocan. No?
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Messaggioda Zack il mar gen 23, 2007 8:15 am

up up
Nel nostro paese alcune fra le federazioni sportive sono senza presidente, con un commissario speciale, senza soldi.
A Me viene in mente l'esempio della FIGC che dai tempi del mondiale si trova sotto commisariamento....prima Guido Rossi ora Luca Pancalli e intanto la nostra nazionale ha vinto gli ultimi mondiali ed e' al secondo posto del ranking FIFA...ma tutto senza un presidente VALIDO.
L'Esempio Più Eclatante della crisi dello sport italiano e' ben visibile nella FISI(Federazione Italiana Sport Invernali) Sport In Cui L'Italia Occupa Alti Livelli...Questa federazione si trova da circa 2 anni senza un presidente e senza soldi e nonostante tutto i nostri atleti si trovano ai vertici delle discipline invernali...vengono in Mente : Armin Zoeggler nello slittino, Enrico Fabris nel pattinaggio velocità, Peter Fill nello sci alpino....
e la cosa buffa e' che gli unici soldi che ricevono sono quelli degli sponsor...perche' hanno pensato bene che percentuali sui guadagni delle scommesse sportive come Bookmaker o Schedine, fosse meglio utilizzarli per l'arte...idea discutibile....
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Messaggioda The Shield il mar gen 23, 2007 8:19 am

Zack ha scritto:up up
Nel nostro paese alcune fra le federazioni sportive sono senza presidente, con un commissario speciale, senza soldi.
A Me viene in mente l'esempio della FIGC che dai tempi del mondiale si trova sotto commisariamento....prima Guido Rossi ora Luca Pancalli e intanto la nostra nazionale ha vinto gli ultimi mondiali ed e' al secondo posto del ranking FIFA...ma tutto senza un presidente VALIDO.
L'Esempio Più Eclatante della crisi dello sport italiano e' ben visibile nella FISI(Federazione Italiana Sport Invernali) Sport In Cui L'Italia Occupa Alti Livelli...Questa federazione si trova da circa 2 anni senza un presidente e senza soldi e nonostante tutto i nostri atleti si trovano ai vertici delle discipline invernali...vengono in Mente : Armin Zoeggler nello slittino, Enrico Fabris nel pattinaggio velocità, Peter Fill nello sci alpino....
e la cosa buffa e' che gli unici soldi che ricevono sono quelli degli sponsor...perche' hanno pensato bene che percentuali sui guadagni delle scommesse sportive come Bookmaker o Schedine, fosse meglio utilizzarli per l'arte...idea discutibile....


che dire? W l' Itaglia. gli sporti invernali sono al collasso... E pure il tennis è in uno stato di gestione indecente.. poi ci si stupisce se i campioni nascono pure a Cipro e non da noi...
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Messaggioda Zack il mar gen 23, 2007 8:38 am

l'italia fa acqua anche nello sport...
sono 30 anni che non esce dalle nostre scuole tennistiche un campione che possa vincere tornei di prestigo(anche un master serie) e poi rimaniamo colpiti se Baghdatis da Cipro va nei piani alti del ranking ATP...
...oppure talenti che nel calcio non riescono ad emergere in Italia emigrano all'estero... esempi sono Padelli portiere ex samp e crotone ora Liverpool, Arturo Lupoli,Giuseppe Rossi...o un tempo Sam dalla Bona....
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Messaggioda columbia83 il ven lug 06, 2007 11:02 pm

Pensioni, Prodi stringe i tempi.
Treu: «Su lavori usuranti basta un decreto»



Romano Prodi presto presenterà le proposte del governo per la riforma delle pensioni «quando tutto sarà maturo», riferisce il premier che precisa come il governo si stia «avviando verso la conclusione». Chiarisce che sarà lui stesso a trarre in prima persona le conclusioni del confronto in atto e promette tempi brevi «abbastanza veloci», dice rimandando al ritorno dal suo imminente viaggio in Israele. Ma non assicura che la proposta possa arrivare sul tavolo del prossimo consiglio dei ministri.
Di certo il presidente del consiglio ha assunto personalmente il dossier sulle pensioni.


Il presidente del Senato Franco Marini sottolinea come «per scelte come quella sulle
pensioni ci vorrebbe una grande unità nazionale»; perchè «quando ci sono interessi del Paese centrali, lì bisogna fare uno sforzo di unità». Ma l'iniziativa di Prodi non sembra rasserenare la maggioranza. La questione è ora al centro di due tavoli differenti: quello con i sindacati e quello politico, dove pesano le richieste della sinistra massimalista, da un lato e le istanze riformiste dall'altro. I due fronti più caldi in questo senso sono costituiti da una parte dalle posizione di Lamberto Dini e dall'altra da Rifondazione comunista.

Il senatore della Margherita, di cui la riforma pensionistica 335/1995 porta il nome, torna alle dichiarazioni di ieri del premier per definirsi «deluso» perchè Prodi «ha detto che è doveroso abolire lo scalone. Non ha dato dettagli, ha detto che troveremo i risparmi nell'amministrazione pubblica. Ma io non so questo cosa voglia dire». E ribadisce che non voterà una proposta del governo tesa ad accrescere ulteriormente la spesa pensionistica.
E Tiziano Treu, responsabile della consulta economica Dl, critica le parole del presidente della Camera: «Bertinotti dice che è socialmente insostenibile rinviare la pensione di chi lavora da 35 anni alla catena di montaggio; però è socialmente insostenibile che siano i figli a pagare quelle pensioni, attraverso la rinuncia alla loro». In ogni caso, precisa, l'innalzamento non riguarderebbe i lavori usuranti. E ribadisce la posizione della Margherita, che ha bocciato la proposta Damiano: «ci sia un esito certo, un esito graduale ma certo, definitivo. Treu accusa Prc e sinistra radicale di «condurre una battaglia ideologica, quando basterebbe un decreto sui lavori usuranti».

Sull'altro fronte, quello di Rifondazione comunista, la linea arriva direttamente da Fausto Bertinotti, in un colloquio pubblicato su Repubblica. «Qualunque intervento sull'età pensionabile deve salvare i diritti acquisiti degli operai», dice il presidente della Camera che ammette: c'è il rischio di una crisi, anche se le condizioni sono diverse dal '98, perchè «allora c'era un patto di desistenza, oggi c'è un'alleanza organica». Gennaro Migliore, capogruppo a Montecitorio ribadisce che «Rifondazione parte da chi deve essere esentato dall'innalzamento dell'età pensionabile» e ripete «siamo per l'esenzione di alcune categorie, i lavori usuranti, e poi chi ha già maturato 40 anni di contributi». Giovanni Russo Spena, capogruppo al Senato sottolinea come «le parole del presidente della Camera» dimostrino «la sintonia con le posizioni espresse dal gruppo dirigente del Prc».

Dal Pdci Manuela Palermi, si dice «più tranquilla» per «il fatto che Prodi abbia assunto su di sè la trattativa», perchè «il premier rappresenta il punto più avanzato e ha capito le nostre ragioni». La Palermi giudica invece «incredibili» le dichiarazioni di Francesco Rutelli che - sottolinea l'esponente Pdci - «aizza i giovani a rivoltarsi contro gli operai dello scalone». Ma, considera la capogruppo Pdci al Senato, a pesare sui giovani sono «la riforma Dini e la legge Biagi. Se correggono queste due cose forse i giovani riusciranno ad avere una pensione».

La decisione di Prodi di assumere in prima persona le conclusioni del confronto va incontro alle richieste esplicite del leader Cgil Gugliemo Epifani. Sull'altro tavolo aperto, quello con i sindacati, in una lettera inviata al ministro Damiano Cgil, Cisl e Uil chiariscono le loro richieste in vista della ripresa della trattativa la prossima settimana e sottolineano che gli aumenti devono essere concessi in ragione dei contributi versati, più alti quindi per quegli assegni che si basano su molti anni di contributi, più bassi per le pensioni con bassa contribuzione. Alla lettera è allegata una tabella con le richieste dei sindacati al governo nella quale si eplicita che l'aumento medio per le pensioni basse potrebbe essere di 28,92 euro ripartiti in una forchetta che prevede incrementi più sostanziosi per gli ex dipendenti con pensioni dirette (40,78 euro) e più contenuti per gli ex autonomi con pensioni ai superstiti (12,32 euro). La tabella è considerata un'ottima approssimazione per definire beneficiari e importo aumenti.
I sindacati chiedono che l'aumento venga concesso ai pensionati con un reddito complessivo da pensione «non superiore a una volta e mezza il trattamento minimo» e quindi a coloro che non superano i 654,21 euro e che l'aumento sia attribuito «in base all'anzianità contributiva e senza distinzione di età o di tipo di pensione».
L'aumento - avvertono - deve essere netto e non deve costituire reddito ai fini fiscali né a quelli della corresponsione di prestazioni previdenziali o assistenziali. Deve inoltre essere attribuito in misura differente per i lavoratori dipendenti e per quelli autonomi (nella misura di due a uno).
Resta valida invece l'ipotesi di perequazione automatica piena rispetto all'inflazione delle pensioni fino a cinque volte il trattamento minimo.




Mi chiedo che politici sono coloro che sono talmente miopi da non riuscire a capire che sul discorso delle pensioni si deve guardare alla sostenibilità.
Secondo quanto viene preteso da rifondazione, noi giovani non potremmo mai avere una pensione!
Ma non ci pensano, oppure pensano che i soldi cagano dal cielo, oppure ci pensa quella volpe di Prodi a dire che verranno dai risparmi alla pubblica amministrazione.
2 sono le ipotesi, tutte e due portano a dire che è un grandissimo incompetente.
1) Non ha idea di quanto sia la spesa da sostenere per le pensioni e ha detto una cazzata;
2) ha idea di quanto sia la spesa per le pensioni e allora significa che la pubblica amministrazione deve fare soldi per strada come le puttane.
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Messaggioda columbia83 il gio ago 30, 2007 10:11 am

Ma i pacifisti che fine hanno fatto?

Non manifestano più?

Sui forum le bandiere della pace so scomparse?

http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rasseg ... pdfIndex=7
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Messaggioda columbia83 il ven ago 31, 2007 1:24 pm

Nonostante tutti i costi della politica questi se ne fottono e ci fregano sempre più!



An: no alla demagogia. La Lega: il problema è meritarselo
340 euro in più ai consiglieri regionali
Così la retribuzione arriva a sfiorare i 13 mila euro al mese. «È l'80% di quella dei parlamentari». I Verdi: li destineremo a un fondo



L'adeguamento è un aumento secco di 340 euro al mese. Due conti: fanno 4.080 euro in più all'anno sul conto in banca di ogni consigliere regionale. È quanto si può permettere all'anno una famiglia media per spese extra (dati Camera di Commercio). Nel bilancio preventivo 2007 della Camera dei deputati è infatti spuntato «l'adeguamento dell'indennità a quello dei giudici Presidenti di sezione della Cassazione ». E dal momento che gli eletti del Pirellone percepiscono per legge l'81% dei parlamentari, il ritocco gonfia a cascata le buste paga degli 80 eletti in Regione (81 con il governatore). «Solita demagogia. È sempre colpa dei giudici», sorride un consigliere, che concede la battuta ma tiene all'anonimato. Ironia fuori luogo, sbottano severi i Verdi Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro: «L'aumento si aggiunge a uno stipendio che andrebbe ridotto, come tutti i costi della politica».
Il motivo, semplice, «è scandaloso in un momento in cui i cittadini vengono colpiti da nuovi rincari» e «una famiglia su 5 non arriva a fine mese». Dunque? «Abbiamo presentato un progetto di legge che impegna i consiglieri a destinare l'aumento a un Fondo di Solidarietà». Fotografia del Pirellone: lo stipendio di un consigliere (fino a ieri) era di 12.555 euro al mese. Le sedute dell'assemblea, nel 2006, sono state 34 per 157 ore di lavoro complessivo. Dunque, aumento giustificato o no? «Com'è noto abbiamo il compenso parametrato a quello dei deputati», risponde l'assessore Giancarlo Abelli (FI). Ma i Verdi dicono... «È un'iniziativa demagogica. I costi della politica sono altri!». Massimo Corsaro, coordinatore di An, propone invece «di bloccare l'automatismo degli aumenti. Ma senza fare demagogia».
Senza demagogia, «questo ritocco all'insù non è comunque capito dai cittadini», riflette l'assessore leghista Massimo Zanello. Insomma, «non era necessario. Ma il problema non è il compenso, è meritarselo». Anche il capogruppo Ds Giuseppe Benigni e Maria Grazia Fabrizio della Margherita pensano che «ogni automatismo vada interrotto finché non si definiscano nuove regole». Intanto, il primo scriverà all'ufficio di presidenza per ottenere il «congelamento dei compensi ». Mentre la seconda denuncia ciò che trova «sconvolgente », l'assenteismo. In certe commissioni, ecco, «ci sono 3 consiglieri su 30». Anche senza demagogia.
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