vic ha scritto:una volta la maggior parte di coloro che oggi lavorano in TV sarebbero stati chiamati GUITTI.
Cla senz'altro ti ricorderai che gli attori di teatro nel mondo antico erano considerati alla stregua di zingari e se non ricordo male non avevano nemmeno diritti civili...
Dico la mia opinione: l'arte è un prodotto del "fare" ma ciò che la distingue da qualsiasi altro fare umano è IL LINGUAGGIO (o messaggio).
Se io faccio una qualsiasi opera tecnicamente fantastica e strepitosa ma questa resta nel mio studio, non la vede nessuno, è avulsa dal contesto socio-culturale del momento, non è arte. Se putacaso anche dopo 30 anni che sono morta qualcuno la scopre e la immette nei circuiti culturali giusti ed essa provoca un femrento di idee e movimenti attorno a sè improvvisamente diventa arte...
Non sto dicendo cose nuove, praticamente da quando è nato il DADAISMO stiamo ancora a discutere su queste cose...
La frattura di inizio secolo scorso ha definitivamente scisso le capacità tecniche e il talento del facitore dal successo e dal significato dell'opera d'arte.
Sul fatto di "essere artista": oggi è difficile esserlo perchè con la globailizzazione tutto è accessibile, tutto è online (e già 30 anni fa si scrivevano opere fondamentali come: "L'opera d'arte nell'era della sua riproducibilità tecnica"). L'arte, indipendentemente dall'individuo che la crea, è da sempre un fatto di LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE.
Ecco perchè i televisionari di oggi si definiscono tali.
Il fatto è che la loro comunicazione e il loro linguaggio sono sempre più autoreferenziati e scollegati dalla realtà di tutti i giorni.
E quindi, almeno secondo me, ALLA FINE NON FANNO ARTE...
Apocalisse ha scritto:Ma si parla di Costanzino? penso che l'indifferenza sia la miglior cosa...
God Save Oasis!!!
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