GLI STATUTO NON SUONERANNO PIU' A TORINO PERCHE':
E’ ovviamente logico dare qualche dato concreto a sostegno di questa denuncia.
INIZI : Gli Statuto nascono ed esistono come espressione musicale dei Mods di Piazza Statuto. Questo ha fatto si che negli anni la loro storia andasse di pari passo con la realtà mod cittadina, per le idee e per le connotazioni estetiche, lontana dai luoghi di frequentazione comune del giro musicale torinese.
Già dai primissimi tempi della formazione del gruppo alcuni benpensanti e giornalisti faziosi, ci etichettarono e diffamarono affibbiandoci “etichette†politiche a noi estranee, rese addirittura ridicole dalla nostra storia, costellata da concerti in realtà sociali molto precise (concerti in solidarietà di lavoratori o in appoggio a vari centri sociali in ogni parte d’Italia e il concerto in Plaza della Revoluciòn all’Habana di Cuba, invitati dalle Autorità locali, nel dicembre 1997).
Siamo sempre andati diritti e coerenti per la nostra strada senza dover mai chiedere favori o appoggio a nessuno nella nostra città e ovviamente non abbiamo portato acqua al mulino di nessuno.
GIORNALI : Nel corso degli anni riteniamo di non avere avuto lo stesso spazio sulle pagine cittadine che si è dedicato invece ai ‘soliti noti’. Se esistesse una par condicio , saremmo di gran lunga a credito di visibilità rispetto a molti altri. Eppure, negli ultimi 20 anni, siamo stati gli unici artisti torinesi, insieme agli Eiffel65, a entrare nella classifica dei 10 singoli più venduti in Italia. Leggiamo spesso di ‘miracoli’, ‘capolavori’ , vediamo copertine o foto a mezza pagina, mentre di noi leggiamo poco, e quel poco molto spesso nascosto in mezzo alle altre notizie, oppure non leggiamo proprio niente. Esistono episodi che riguardano il nostro rapporto con i giornali torinesi veramente sconcertanti, tanti, tutti documentabili da scritti o testimoni, troppi da poter essere scritti in queste righe, ma disponibili nella nostra “rassegna ( o “NON†rassegna-stampa..)e nelle nostre menti e pronti a essere raccontati a chiunque ce li richiedesse.
LETTERE ANONIME : Tra il 2002 e il 2003 qualcuno molto abile e acuto si è preso la briga di escogitare un modo per crearci seri problemi e imbarazzo. Sono state mandate lettere anonime firmate Rabbia Mod scritte in modo da far pensare che noi fossimo gli ispiratori di tali missive. Un nostro ‘sedicente fan’ mandava (con il timbro postale di Torino) lettere piene di insulti ( e spesso anche con ‘allegati vari’ ) a vari operatori del settore musicale , tra i quali però anche persone amiche o situazioni a noi assolutamente favorevoli, a cui non era assolutamente credibile che noi rivolgessimo il nostro benchè minimo insulto; oppure ad altre situazioni con le quali non avevamo mai avuto niente a che fare. Ovviamente questo ci ha messo nella posizione di doverci giustificare con un sacco di persone con le quali i rapporti non erano già ottimali,ha allungato la lista delle “persone ostili†e ci ha obbligati a frenare la nostra legittima volontà di denunciare i soprusi subiti, come stiamo facendo invece in questo comunicato.
MINACCE : Ovviamente non si contano gli insulti e le minacce via telematica, è normale che ne riceva chiunque si esponga in pubblico. Strano però che dopo il polverone sollevato dai nostri sostenitori per l’esclusione dal festival Traffic siano cominciate per un lungo periodo una serie di telefonate anonime (anche ai numeri di casa) con minacce pesanti ed insulti vari.
SENZA VOCE, SENZA UMANITA’:
Qualche mese dopo la morte di suo padre, come reazione emotiva per il dolore, il cantante degli Statuto (Oskar), perdeva completamente l’uso della voce, sia nel parlare che nel cantare.
Fonti sicure (in questo caso, ovviamente, non dimostrabili) raccontano di sarcasmo, sberleffi e quant’altro alle spalle di Oskar, da parte di “artisti†torinesi e di alcuni giornalisti loro intimi amici. Tra le perle delle leggende metropolitane inventate sul problema , segnaliamo un simpatico “ tumore in gola†o un gradevole soggiorno in un manicomio francese…
Nessuno degli operatori del settore (tranne Cosimo Ammendolia che è inoltre l’unico che ha dato modo agli Statuto di esibirsi in festival estivi torinesi) si è mai interessato al dramma umano vissuto da Oskar e dopo due anni, quando con tenacia, recuperava completamente la voce, nessuno ha mai dato spazio mediatico alla vicenda, seppur drammatica, risolta positivamente e possibile esempio propositivo per situazioni analoghe, più frequenti di quanto si possa pensare.
L’indifferenza, i sorrisini e il cinismo regalati dall’ ambiente musicale torinese (giornalisti e operatori compresi) a Oskar in questa vicenda, sono la dimostrazione più efficace della loro ostilità , anche umana, nei confronti degli Statuto.
E SE LA NOSTRA FOSSE INVIDIA?..
NON SIAMO AFFATTO INVIDIOSI. NON VORREMMO MAI FAR PARTE DI “CARTELLIâ€
E NON CI
INTERESSA PARTECIPARE DIRETTAMENTE ALL’ORGANIZZAZIONE DI EVENTI, CONCERTI O FESTIVAL.
VOGLIAMO SOLO RISPETTO E LO SPAZIO CHE CI COMPETONO.
NOI SIAMO FIERI DI CIO'
CHE SIAMO E FACCIAMO, SIAMO ARRIVATI OVUNQUE SENZA MAI RINNEGARE LA NOSTRA
IDENTITA' MOD E SENZA FARE I "SERVI" DI NESSUNO, SENZA CAVALCARE LE MODE E
SENZA INVESTIMENTI ECONOMICI ALLE SPALLE. CREDIAMO CHE PROPRIO PER QUESTO SIANO
LORO GLI "INVIDIOSI".. QUINDI DOVE E QUANDO POSSONO (QUINDI A TORINO, SOPRATTUTTO) CI TAGLIANO FUORI O DANNEGGIANO.