Pagina 1 di 2

VASCO IN OSPEDALE A TORINO X UN SUO FANS

MessaggioInviato: mar set 27, 2005 2:09 pm
da panna
TORINO. «Forza Gianluca, resisti. Svegliati, e al prossimo concerto salirai sul palco con me».
Vasco Rossi arriva all’ospedale alle 18. Ha cancellato tutti i suoi impegni per essere qui prima possibile. Percorre il corridoio bianco del reparto di Medicina dell’ospedale torinese Birago di Vische ed entra nella stanza 14, dove c’è Gianluca Piazza, 24 anni, in coma da tre mesi: era stato colpito da infarto il 7 giugno, appena entrato nello stadio Delle Alpi per il concerto del suo idolo.

Gli occhi di Vasco Rossi fissano quelli di Gianluca. Cercano un segnale, una reazione. «Gianluca mi senti?». Avere il cantante in ospedale, sperare che la sua voce possa, in qualche modo, accendere un’emozione miracolosa nell’animo e nel cervello del figlio sospeso tra la vita e la morte, è forse l’ultimo sogno di un padre e di una madre rimasti senza lacrime e senza illusioni. «È talassemico, ha sempre vissuto di trasfusioni e sacrifici. Ma ha girato l’Italia, per assistere agli spettacoli di Vasco», hanno raccontato i genitori. La Stampa ha raccolto l’appello: «Se Vasco venisse qui in ospedale forse Gianluca potrebbe percepire qualcosa, e chissà che l’emozione non lo risvegli dal coma, come capitato altre volte».

Il «miracolo» non c’è stato. Ma l’incontro così toccante di Vasco Rossi con questo suo fan speciale ha significato qualcosa per cui papà Giuseppe e mamma Liliana sono riusciti a stento a trattenere le lacrime. Ci speravano, ma non ci credevano.

Tre quarti d’ora di commozione, di parole misurate, frasi scandite: «Gianluca, mi senti? Mi senti, Gianluca? Sono Vasco. Siamo ancora al concerto...». Tre quarti d’ora col nodo in gola per riuscire a dar coraggio senza farsi travolgere dai sentimenti. Tre quarti d’ora di turbamento da tenere dentro: «Che cosa posso fare per lui? Qualsiasi cosa, ditemi». Per Gianluca la star ha portato una collezione di cd, la maglietta del concerto «Buoni e cattivi» e il cappellino del tour. Ha portato un movie clip che raccoglie il meglio delle immagini dei suoi concerti.

Grazie alla solidarietà dei lettori di «Specchio dei tempi» e a un lettore dvd, quelle immagini scorreranno sul televisore di fronte al letto, «e chissà che riascoltare le canzoni che cantava quand’era a casa non lo aiuti...».
La scienza dice che certi risvegli sono pure combinazioni. Ma come possono darsi per vinti due genitori che hanno fatto di tutto perché Gianluca potesse vivere pienamente un’esistenza condannata a essere comunque troppo breve? Gianluca ha gli occhi spalancati ma non vede. Muove le pupille seguendo il suono delle voci, ma non percepisce nota, secondo i medici. Vasco ha gli occhi lucidi, prende un foglio di carta e scrive: «Pass per tutti i miei concerti. Firmato: Vasco Rossi». «È per te, Gianluca: hai un posto in prima fila in ogni stadio. Ti farò io da scorta per entrare».


Già malato, Gianluca era destinato ad avere un attacco cardiaco perché l’eccesso di ferro nei muscoli ha indebolito il suo cuore. Ma nessuno immaginava che sarebbe accaduto così presto. «La sera del concerto - ricorda la madre Liliana - aveva in tasca i soldi per il biglietto ma ha scavalcato la recinzione per entrare insieme agli altri amici che invece non potevano pagare l’ingresso». Uno sforzo esagerato. Ormai dentro lo stadio, il suo cuore ha ceduto. Gianluca ha perso conoscenza, il cervello è rimasto senza ossigeno troppo a lungo: un danno che lo ha gettato in coma e giorno dopo giorno lo sta trascinando verso la morte.

Vasco Rossi si ferma a parlare con i medici, prima di entrare nella stanza dove per l’evento è stato tolto il defibrillatore accanto al letto e spostato di poco il monitor che scandisce i battiti del cuore. «Che possibilità ha?», domanda al primario, Vincenzo Indemburgo. Al capo ufficio stampa dell’ospedale, Piercarlo Sommo, e al direttore sanitario, Michele Morandi, ha chiesto che la visita rimanesse riservata, un incontro privato, senza telecamere e fotografi.

Il mito e il suo fan. L’idolo si fa piccolo di fronte al dolore. Si commuove e commuove gli altri, abituati a vederlo dominare sul palco, a trascinare migliaia di voci e mani. Rimane in stanza lunghissimi minuti, molto più del previsto, dice parole per dare coraggio al fratello e alla sorella di Gianluca. A volte si guarda attorno come per chiedere aiuto, per cercare qualcuno che suggerisca come risvegliare il giovane, come fare ciò che i genitori si aspettavano da lui. Come fare il miracolo. «Dai Gianluca, non mollare! Ti aspetto». Poi esce, e al primario, sottovoce, dice: «Gianluca è legato a un filo così sottile... è una lezione per tutti. C’insegna a restare sempre coi piedi per terra. Non ci pensiamo mai abbastanza. Grazie per avermi chiesto di venire da lui».

MessaggioInviato: mar set 27, 2005 2:18 pm
da oasisancona
grande Vasco, sono commosso..speriamo bene per il ragazzo

MessaggioInviato: mar set 27, 2005 2:22 pm
da BASIK
E' stato un grande.

MessaggioInviato: mar set 27, 2005 2:30 pm
da BornOnDifferentCloud
bravo!

bel gesto :)

auguro tutto il bene possibile a quel ragazzo ;)

MessaggioInviato: mar set 27, 2005 6:35 pm
da quizzy
Un gran bel gesto....altro che partecipare al LIVE 8!

MessaggioInviato: mer set 28, 2005 6:22 am
da qotsa
gran bel gesto!

chapeau !

MessaggioInviato: mer set 28, 2005 7:14 am
da The Shield
quizzy ha scritto:Un gran bel gesto....altro che partecipare al LIVE 8!


quotone

MessaggioInviato: mer set 28, 2005 7:26 am
da gius
E bravo Vasco...si è comportato come Sheva in un caso analogo :)

MessaggioInviato: mer set 28, 2005 9:34 am
da Alex
Ma cosa c'entra il Live 8 adesso? Queste sì che sono polemiche gratuite.. :roll:

MessaggioInviato: mer set 28, 2005 9:39 am
da BornOnDifferentCloud
Alex ha scritto:Ma cosa c'entra il Live 8 adesso? Queste sì che sono polemiche gratuite.. :roll:


questa volta ti quoto!!