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silenzio, parla Ian Brown

MessaggioInviato: mar set 06, 2005 1:34 pm
da fedemadferit
06-09 Ian Brown:
“Vorrei scrivere per Sinead O'Connor, odio i Kasabian e mai più gli Stone Roses”

Il vento delle reunion non smuove i granitici Stone Roses, fermi nelle loro posizioni di non ritorno, decisi nel non ripetere (a dir loro) patetiche operazioni commerciali organizzate per ingrassare conti correnti magri.

Ian Brown è inamovibile, non tentenna neanche davanti ai 1.5 milioni di Euro sventolati sotto al naso per convincere John Squire, Mani e Reni a ritornare in sala prove insieme.

Ma il malloppo non interessa, Brown è felice della sua carriera solista in dolce attesa di un greatest hits nei negozi dal 12 Settembre e forte di questa piccola auto-celebrazione dichiara: “Una volta eravamo come fratelli, vivevamo in quello spirito.
Adesso semplicemente quello spirito non esiste più.
Non c'entrano i soldi.
Non vedo proprio come poter ricreare quello che avevamo.
Il solo provarci potrebbe rovinare tutto”.

L'atteggiamento di Brown è quello giusto per cristallizzare gli Stone Roses nella storia della musica, per rendere omaggio a un istante musicale, a un fenomeno e a un movimento che appartiene a un luogo e a una determinata personalità; senza tutte queste cose gli Stone Roses si troverebbero a suonare, soli, in una casa di fantasmi.

Archiviata la pratica reunion, Brown si concentra sul suo presente che vede la materializzazione in agenda di Sinead O'Connor: “Mi piacerebbe scrivere un disco per qualcuno come Sinead O'Connor; una grandissima cantante che è anche una ribelle.
E' molto pericoloso mettere delle parole nella bocca di qualcun altro, ho già iniziato a scrivere per terzi, ma non voglio rivelare ancora nessun nome”.

In attesa di conoscere a quali cantanti l'autore Brown ha deciso di ‘donare' i propri servizi, il musicista non vuole però farla passare liscia ai Kasabian, rei di aver mutato le loro origini borghesi in quelle operaie: “E' come se avessero studiato tutti i video clip, sperando di poter ricreare quella era; ma non è reale.
Sono ragazzi simpatici, ma questo è tutto quello che sono, dei ragazzi borghesi simpatici.
Fingono questo atteggiamento di operai del nord, quando in realtà provengono dalle midlands (la parte centrale dell'Inghilterra, ndr)”.

Fabrizio Galassi ( http://www.rockstar.it )

MessaggioInviato: mar set 06, 2005 3:33 pm
da The Shield
ma perche ce l' ha con i borghesi??? :lol:

MessaggioInviato: mar set 06, 2005 4:34 pm
da fedemadferit
The Shield ha scritto:ma perche ce l' ha con i borghesi??? :lol:

Perchè il loro atteggiamento è da working class (per la precisione operai del Nord) quando in realtà le loro famiglie provengono dalla middle class (e dal centro Inghilterra).
Non ci trovo niente di cui stupirmi, non ci vuole molto a capirlo leggendo l'articolo che non ce l'ha con la borghesia ma solo con il loro atteggiamento...

MessaggioInviato: gio set 06, 2007 8:18 pm
da pita1982
rileggendo questo topic che sono andato a riprendere,
mi sono accorto che già 2 anni fa Ian Brown meditava di lavorare insieme a Sinead O'Connor:

ecco infatti il primo singolo "Illegal Attacks" realizzato proprio in collaborazione con la cantautrice irlandese.
Il singolo è tratto dall'imminente album "The World is Yours" previsto in uscita il 24 settembre.

http://www.sendspace.com/file/2bj1q0