Recensione di Studio 150 di Weller
Inviato:
mar set 21, 2004 10:05 am
da Betaray
PAUL WELLER
Studio 150
[V2]
Il Modfather e la sua prima cover band
Genere: Northern soul, funk, rock, folk
Ha il suono di: Gil Scott-Heron, Neil Young, Neville Brothers
Voto: ****
Recensito il: 09/04
Dall’inizio del 2004, quest’album era già leggenda. Il modfather trasloca ad Amsterdam, dove si chiude negli Studio 150 insieme agli ormai collaudati Steve Craddock (chitarra), Damon Minchella (basso) e al fido batterista Steve White. Sezione fiati aggiunta sul luogo e l’idea di registrare un album di sole cover: quanto basta per onorare il contratto nuovo di zecca firmato direttamente con Richard Branson.Weller ha carta bianca assoluta: ecco perché Studio 150 suona a tratti come un demo autoprodotto (con stile) e la scelta delle cover alterna note passioni (“The Bottleâ€di Gil Scott-Heron,“Close To You†di Burt Bacharach,“Hercules†di Aaron Neville), momenti Style Council (“Wishing On A Star†delle Rose Royce e “Thinking Of You†delle Sister Sledge), chicche northern soul (“If I Could Only Be Sureâ€di Nolan Porter, un classico da mod party), stravolgimenti brit pop (“One Way Roadâ€degli Oasis in stile Dr. John a New Orleans) e finaloni gospel funk alla Heavy Soul (“All Along The Watchtowerâ€di Bob Dylan e “Birdsâ€di Neil Young con i cori di Carleen Anderson). Stavolta Weller l’ha fatta grossa: 12 cover con almeno la metà all’altezza degli originali, e in alcuni casi addirittura meglio, non è roba di poco conto. Certo che se tutto l’album avesse il tiro dei primi quattro brani, allora avremmo di fronte l’ennesimo capolavoro di Paul.
Francesco Gazzara
rockstar.it
il cd lo compravo lo stesso
Inviato:
mar set 21, 2004 1:23 pm
da Alex
Conto di metterci le mani sopra presto. =)
Inviato:
mar set 21, 2004 2:24 pm
da Ciumpo_Supernova
io l'ho scaricato ed è stupendo per cui appena si abbassa di prezzo fra qualche anno lo comprerò!
purtroppo la musica costa troppo! ma simili perle devono essere ascoltate!!!
Inviato:
mar set 21, 2004 5:40 pm
da admin
Ciumpo_Supernova ha scritto:io l'ho scaricato ed è stupendo per cui appena si abbassa di prezzo fra qualche anno lo comprerò!
purtroppo la musica costa troppo! ma simili perle devono essere ascoltate!!!
concordo ...
ma di one way road quel figlio di zoc.... non ne parla !
Inviato:
mar set 21, 2004 7:58 pm
da Betaray
admin ha scritto:Ciumpo_Supernova ha scritto:io l'ho scaricato ed è stupendo per cui appena si abbassa di prezzo fra qualche anno lo comprerò!
purtroppo la musica costa troppo! ma simili perle devono essere ascoltate!!!
concordo ...
ma di one way road quel figlio di zoc.... non ne parla !
un accenno
stravolgimenti brit pop (“One Way Roadâ€degli Oasis in stile Dr. John a New Orleans)
Inviato:
mer set 22, 2004 10:19 am
da Betaray
nuova rec stavolta da rockol.it
Paul Weller
STUDIO 150
V2 (CD)
Assemblare raccolte di canzoni destinate agli amici del cuore o alle ragazze che si desidera conquistare è sempre stato uno dei modi preferiti dai musicofili per raccontare qualcosa di se stessi, più facile che esprimersi a parole o scrivere una lettera (che poi gli amici, e soprattutto le ragazze, di quei nastri e Cd-r fatti in casa non sappiano cosa farsene è un altro discorso).
Bravo e fortunato chi, come Paul Weller, può decidere di confezionarsi il suo pacchetto regalo, ad uso e consumo dei fan, chiudendosi per qualche settimana in uno studio di registrazione (il 150 indicato nel titolo, ubicato ad Amsterdam) in compagnia dei suoi fedelissimi, il chitarrista Steve Cradock, il bassista Damon Minchella e l’immancabile batterista Steve White, più qualche ospite.
Il risultato è un disco-compilation fresco, svelto, vivace, e scorre via che è un piacere: sarà che Weller vanta frequentazione assidua e familiarità con le cover, dai tempi di Jam e Style Council fino alla attuale carriera solista (un intero CD a tema, “Buttons downâ€, era già stato incluso nella tripla raccolta di rarità e b-sides “Fly on the wallâ€, uscita l’anno scorso); sarà che, da avido collezionista di dischi qual è, sa svariare su tutti i fronti selezionando motivi e materiali niente affatto scontati. Delle dodici canzoni in lista tre o quattro – mica di più – affiorano in automatico dall’archivio mnemonico di un ascoltatore medio.
Ma una di queste è nientemeno che “Close to youâ€, zuccherino e vituperato hit dei Carpenters formato Bacharach-David che pochi avrebbero immaginato, anni fa, nelle corde dell’ex giovane arrabbiato che idolatrava Pete Townshend maltrattando chitarre Rickenbacker (invece funziona, con quella nitida partitura per fiati, arpa e chitarra ritmica e quella voce affumicata dalle sigarette).
E un’altra, la “All along the watchtower†di Dylan e di Hendrix, si tinge di flamenco e di forti tonalità gospel nelle voci femminili di Sam Brown e di Carleen Anderson: trattamento “spiritual†anche per il Neil Young , periodo “After the gold rushâ€, di “Birdsâ€, più canonica ma forse anche più centrata nel suo lineare arrangiamento pianistico.
C’è tutto il Weller conosciuto, qui dentro: quello degli Style Council e delle carezze pop soul, quello di “Wild wood†e delle chitarre acustiche, il rocker e il cantautore, in un cocktail mai stridente che mescola in giuste dosi mostri sacri, figure di culto e musica di consumo. Dal folk scozzese agli Oasis: “One way road†è un articolo minore firmato dall’amico Noel Gallagher (lato b del singolo “Who feels love?â€, 2000), tinto di vintage dallo sfrigolar di puntine e da un inatteso clarinetto swing. “Black is the colour†è una celebre ballata tradizionale e ospita il violino struggente di Eliza Carthy, ultima erede di una nobile stirpe della musica popolare britannica che regala tonalità bucoliche anche ad “Early morning rainâ€, malinconicissimo quadretto firmato dal canadese Gordon Lightfoot.
Uno di quei “beautiful loser†che piacciono tanto a Weller (e anche a noi): come il Tim Hardin autobiografico e malizioso di “Don’t make promisesâ€, qui riverniciata di fiati in stile r&b revival alla maniera di Van Morrison e Georgie Fame. Il resto è black music, altra passionaccia di Weller dai tempi delle prime scorribande in territorio Motown, Curtis Mayfield e Philly Sound. “Hercules†(New Orleans funk, Allen Toussaint attraverso la voce di Aaron Neville) è impeccabile e fedele all’originale come la versione rodata in concerto anni fa dal Modfather. “The bottleâ€, accorata denuncia sociale ad opera dall’attivista/polemista afroamericano Gil Scott-Heron, si carica di sax, flauti, wah wah e ritmi galoppanti in chiave “blaxploitationâ€.
“Thinking of you†colora la disco di Nile Rodgers e delle Sister Sledge di tonalità pastello e Chicago Soul alla Mayfield. “If I could only be sure†riporta al periodo Mod dei party, dei dancefloor e delle lambrette con il “beat†pulsante del Northern soul di Nolan Porter (mai sentito nominare prima, lo confessiamo).
E la deliziosa “Wishing on a starâ€, spazzolata ancora da arpe e chitarre di velluto elettrico, rispolvera un successo del 1978 degli effimeri Rose Royce, band di Los Angeles nota anche per la colonna sonora di “Car washâ€.
Registrato velocemente, quasi in presa diretta, “Studio 150†riassume tutte le migliori qualità di Weller, energia, melodia e concisione.
Un unico dubbio, ricorrente. L’uomo di Woking ha scritto grandi canzoni (“That’s entertainmentâ€, “Going undergroundâ€, “Wild woodâ€, “You do something to meâ€): ma rischia di passare alla storia del rock soprattutto come grande interprete/riproduttore di suoni, continuatore di stili e di linguaggi che altri hanno forgiato e praticato prima di lui.
(Alfredo Marziano)
TRACKLIST:
“If I could only be sureâ€
“Wishing on a starâ€
“Don’t make promisesâ€
“The bottleâ€
“Black is the colourâ€
“Close to youâ€
“Early morning rainâ€
“One way roadâ€
“Herculesâ€
“Thinking of youâ€
“All along the watchtowerâ€
“Birdsâ€
Inviato:
ven ott 01, 2004 9:27 pm
da Betaray
comprato oggi a 17.90 euri
il cd è una sorpresa
m'è piaciuto dall'inizio alla fine
è gradevolissimo
Inviato:
ven ott 01, 2004 10:23 pm
da Spadino
Madonna.. Mi ero scaricato questo cd e ancora non lo ho ascoltato !!!
Avete fatto bene a metterlo up !!!