Riprendo l'interessante spunto dal thread su Humbug, e lo specifico un po'. Gli anni 00 han visto una gigantesca esplosione di bands (in inghilterra così come altrove), ma mentre nel resto del mondo si nota una grossa diaspora di "generi" (La nuova psichedelia americana, il nuovo folk rock sempre a stelle e strisce, la variegata scena canadese), nella terra d'albione il fenomeno è perlopiù quantitativo che qualitativo.

Il pregio della musica inglese nella storia è da sempre quello di raccogliere meglio tutte le idee d'avanguardia, di sputtanarle al servizio della musica pop e di renderle fruibili al grande pubblico, o comunque quello di garantire uno standard di qualità altissimo anche per band non di nicchia.
In questo decennio quasi al tramonto si è visto in Uk un trionfo del revival e poche bands capaci di saper unire qualità e/o idee alle vendite (per me ad esempio solo i Kasabian, per altri anche gli Arctic Monkeys).

Secondo voi le bands inglesi d'oggigiorno sono in grado di tenere il passo di un mondo musicale che è alla ricerca di una svolta totale? Riuscirà qualche band ad ergersi, così come nei 90's fu per Oasis, Radiohead e Blur?

A voi la parola.

su pitchfork ho trovato degli articoli interessanti....riguardo agli anni 2000...
non l'ho letto tutto per questione di tempo..
http://pitchfork.com/p2k/

A parte che su tre forum che più o meno frequento questa discussione è uscita in tutti e tre, per cui già questo è un primo segnale quantomeno del fatto che gli appassionati percepiscono una crisi creativa della musica inglese.
Il problema è lungo ed articolato, proverò a restare negli ambiti circoscritti da chi ha aperto il topic

Secondo voi le bands inglesi d'oggigiorno sono in grado di tenere il passo di un mondo musicale che è alla ricerca di una svolta totale?

C'è da dire però che la svolta totale non la sta dando nemmeno ciò che proviene da Oltreoceano, di là in questo momento c'è roba migliore ma solo perchè hanno più audacia e personalità nel rielaborare i propri riferimenti, mentre la sensazione generale che lascia ciò che arriva dall'Inghilterra è quella di artisti che si aggrappano alle proprie certezze e se anche provano a spostarsi da esse lo fanno con timidezza, come se avessero paura di sbagliare. In questo senso l'unica band che ha proposto due versioni completamente diverse di sé in questi anni sono gli Horrors. Al di là di questo, però, per una svolta totale come quelle date da Beatles, Clash, Joy Division/New Order, Stone Roses, Radiohead, Strokes e Libertines, ovvero gruppi che hanno creato un filone dietro di sé, non vedo spazio nemmeno da ciò che proviene da di là, quindi alla domanda rispondo nessuna band, non solo inglese, ma nessuna nessuna. Il bello comunque di questa situazione è che si ha la possibilità di ascoltare molti più dischi diversi l'uno dall'altro, voglio dire vi ricordate il biennio 99/00, quando la metà dei dischi si rifaceva più o meno velatamente ai Radiohead, e quello 03/04, quando una marea di gruppi ha seguito l'onda di Strokes e Libertines? Piuttosto meglio ora, che ognuno fa quello che gli piace e per l'appassionato c'è più scelta (ok che in UK è in atto un revival dark/shoegaze di un certo livello, ma non è un fenomeno così di massa come quelli sopra descritti), e poi si sa che un momento di limbo come questo è l'ideale per far sì che qualche giovane talento non avendo alcuna moda prevalente da seguire abbia più stimoli a tirare fuori qualcosa di proprio.

Riuscirà qualche band ad ergersi, così come nei 90's fu per Oasis, Radiohead e Blur?

Come ho detto sopra io credo di sì, ma la band che riuscirà a farlo probabilmente non è ancora nata. Se però questo momento in cui nessuno riesce a fungere da fenomeno trainante continuerà, una nuova personalità che dominerà la scena prima o poi spunterà, tempo un anno/un anno e mezzo da ora.