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è scomparsa la data all'Atomic dal suo myspace, mentre è ancora presente nel sito della Ghost... ora chiedo info e vi faccio sapere; spero non sia stata cancellata!

[Barto]

è scomparsa la data all'Atomic dal suo myspace, mentre è ancora presente nel sito della Ghost... ora chiedo info e vi faccio sapere; spero non sia stata cancellata!

Da fonti affidabili so che si sta parlando di farla a fine marzo.

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[Barto]

Samuel Katarro è un grande, non fatevi ingannare dal nome perchè è uno con i doppi controcoglioni.

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OT

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05 Febbraio 2009
Recensione Rhaianuledada (Songs To Sissy) - Il Mucchio

Nemmeno due anni dopo l'esordio con Love Is A Dog From Hell, che lo aveva sorprendemente segnalato come autentica rivelazione, Fabio "Black Eyed Dog" Parrinello concede il bis con un album ancor più inspirato, intenso e ricco di sfumature, figlio di un approccio cantautorale anglo-americano - con i migliori insegnamenti delle due "scuole" avvinti in un tenero ma saldo abbraccio - che prevede trame morbide ma anche a loro modo sofferte e atmosfere non certo solari ma neppure opprimenti, il tutto sviluppato in un songwriting dalla grande forza suggestiva ed emotiva. Un gioco di contrasti non stridenti, ma anzi complementari, qui esaltato da undici episodi assieme fragili e solenni, basati ora sulla chitarra e ora sul piano e intonati con una voce profonda e malinconica, per un folk intimista che non si ferma in supeficie, ma scava, con prepotente delicatezza, fra le pieghe dell'anima; e un disco di caratura superiore, non solo per il panorama internazionale, che mostra tante (nobili) influenze, senza dichiararne espressamente alcuna. La speranza è che Black Eyed Dog trovi il coraggio di affrancarsi dal nostro piccolo ghetto indie e confrontarsi con i suoi maestri a casa loro, con ottime possibilità di sostenere la sfida.
Federico Guglielmi

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05 Febbraio 2009
Recensione Rhaianuledada (Songs to Sissy) - Kronic

Si scriveva, all'epoca dell'esordio con "Love Is A Dog From Hell", di un amore per il Tom Waits meno fumoso (a dispetto della stima devendriana). Bella roba, quindi, a cui tuttavia si accompagnava il rischio/pericolo di nascondere le evidenti qualità personali. E non sarebbe stato bello. Per un semplice discorso di meritocrazia.
Il primo bravo a Fabio Parrinello, allora, va proprio per questa risposta a dubbi legittimi. E' waitsiana (e pure piacevolissima) la macilenta "Honeysuckle Gal", ma gli omaggi finiscono qui. Il resto è abbondanza di personalità autorale, consapevole e concreta, fra rarefazioni malinconiche di piano e intimismo (le splendide "Salina's" e "Daly Suicide", con qualche retrogusto, in quest'ultima, degli amici Saeta), sfruttando clarinetto e violino per svezzare definitivamente la sostanza delle canzoni.
A scena aperta e senza nessun poster alle spalle. Una conferma auspicata.

Marco Delsoldato

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Salina's piace molto pure a me.