Verdone: "Che triste la musica di oggi"
Inviato: mar feb 13, 2007 4:50 pm
Verdone: "Che triste la musica di oggi"
http://musica.excite.it/news/1416/Verdo ... ca_di_oggi
15:13 MAR 06 febbraio 2007
"La musica di oggi? Spazzatura! Vai in un locale e ti accorgi che impera la superficialità . È il trionfo postumo di Barry White, Donna Summer, della "disco" che a noi adolescenti rockettari degli anni Settanta faceva schifo. Impazza Madonna, che come cantante non esiste, e che come personaggio è solo una burina perfezionista".
Parole e musica di Carlo Verdone che al giornale "Il Tempo" ha voluto discettare sulla musica di oggi e su quella ben piu' consistente e valida della sua giovinezza.
"Ai miei tempi andavamo al Piper a vedere i Pink Floyd, gli Who, Ike e Tina Turner, i Colosseum. Bastava guardare quelle facce da vicino e ci sentivamo felici, parte di una cultura nuova", ha detto l'attore. "Oggi c’è Internet, che avrà pure i suoi vantaggi, ma è una specie di demonio tecnologico. Gli adolescenti accendono il computer e restano agganciati 24 ore su 24 alle stelline della musica. I dischi costano troppo e loro scaricano canzoni gratis. Ma, se l’industria resterà senza risorse, alla fine troveranno solo cosucce casalinghe, artigianali, dilettantesche. E poi non conoscono il piacere tattile, fisico dell’oggetto-disco. I negozi di cd chiudono i battenti uno ad uno, è un fenomeno tristissimo".
Ha mai pensato di fare il musicista?
"No, è una vita complicata. Anche i grandi soffrono la solitudine, sono infelici: George Michael strafatto in macchina o Robbie Williams che telefona alle radio per avere compagnia. Però suonavo la batteria al liceo e attaccavo su un quaderno i ritratti dei Led Zep. Avrei pagato qualunque cifra per chiedere a John Bonham di lasciarmi il controtempo sulla cassa per "When the leeve breaks".
Mi è venuto un attacco di bile quando al Bar del Tennis ho visto ultimamente Robert Plant cantare per sole 900 persone".
Il problema della musica di oggi è che mancano i talenti.
"Non ci sono più manager ingegnosi e produttori disposti a rischiare, come Brian Epstein dei Beatles, per dirne uno. Ora si limitano a mettere insieme gruppetti prefabbricati, che durano al massimo un paio di dischi, con pochi brani decenti, e poi li buttano al secchio. Le tournée, poi: i costi si sono gonfiati a dismisura tra scenografie, balletti, maxipalchi, grandi schermi, effetti. Una volta bastavano tre lampade colorate e un po’ di fumo, ma la musica era inarrivabile".
Ci sono oggi delle band da salvare?
Spacciano per fenomeni mezze cartucce come i Good Charlotte, gli Hives, o i Franz Ferdinand: ma non si capisce neppure che accordi usino, e non ti rimane niente in testa. I Red Hot Chili Peppers, che fanno trecentomila spettatori sulla Piazza Rossa, non valgono un gruppo di media levatura degli anni Settanta. Mi convince solo lo sforzo creativo dei Coldplay. Poi ci sono i Radiohead, ma saremo in cento in tutto il mondo ad amarli.
I Rolling Stones da gerontocomio?
Terribile. Vedi Keith Richards e gli diagnostichi subito l’artrosi. Vorresti accompagnarlo alla Asl, fermando le macchine sulle strisce.
.
E sulle reunion dei Genesis e dei Police?
Aspetto con ansia i Police, i più grandi del loro periodo, meglio di Clash e Talking Heads.
Gli U2 continuano a macinare musica da decenni.
Quella non è più una band, ma un’industria. Non hanno più la poesia degli esordi: l’hanno sostituita con jet privati e azioni miliardarie. Belle canzoni, ma pensate più con il commercialista che con il cuore. Bono fa il politico universale: mah...
Quindi la musica di oggi è da buttare...
Se Bob Dylan debuttasse ora, qualcuno lo ascolterebbe? Un sondaggio ha mostrato che i ventenni considerano i Queen il gruppo più importante di ogni tempo. Con tutto il rispetto per la voce di Freddie Mercury, era solo la band più cafona: pareva suonassero sempre la stessa canzone. Vuoi mettere con i Beatles? E Jimi Hendrix? Lui era il Mozart degli anni Sessanta. Una volta, per un suo disco autografato sborsai un milione. Tra gli eroi di oggi, quasi nessuno vale una lira.
http://musica.excite.it/news/1416/Verdo ... ca_di_oggi
15:13 MAR 06 febbraio 2007
"La musica di oggi? Spazzatura! Vai in un locale e ti accorgi che impera la superficialità . È il trionfo postumo di Barry White, Donna Summer, della "disco" che a noi adolescenti rockettari degli anni Settanta faceva schifo. Impazza Madonna, che come cantante non esiste, e che come personaggio è solo una burina perfezionista".
Parole e musica di Carlo Verdone che al giornale "Il Tempo" ha voluto discettare sulla musica di oggi e su quella ben piu' consistente e valida della sua giovinezza.
"Ai miei tempi andavamo al Piper a vedere i Pink Floyd, gli Who, Ike e Tina Turner, i Colosseum. Bastava guardare quelle facce da vicino e ci sentivamo felici, parte di una cultura nuova", ha detto l'attore. "Oggi c’è Internet, che avrà pure i suoi vantaggi, ma è una specie di demonio tecnologico. Gli adolescenti accendono il computer e restano agganciati 24 ore su 24 alle stelline della musica. I dischi costano troppo e loro scaricano canzoni gratis. Ma, se l’industria resterà senza risorse, alla fine troveranno solo cosucce casalinghe, artigianali, dilettantesche. E poi non conoscono il piacere tattile, fisico dell’oggetto-disco. I negozi di cd chiudono i battenti uno ad uno, è un fenomeno tristissimo".
Ha mai pensato di fare il musicista?
"No, è una vita complicata. Anche i grandi soffrono la solitudine, sono infelici: George Michael strafatto in macchina o Robbie Williams che telefona alle radio per avere compagnia. Però suonavo la batteria al liceo e attaccavo su un quaderno i ritratti dei Led Zep. Avrei pagato qualunque cifra per chiedere a John Bonham di lasciarmi il controtempo sulla cassa per "When the leeve breaks".
Mi è venuto un attacco di bile quando al Bar del Tennis ho visto ultimamente Robert Plant cantare per sole 900 persone".
Il problema della musica di oggi è che mancano i talenti.
"Non ci sono più manager ingegnosi e produttori disposti a rischiare, come Brian Epstein dei Beatles, per dirne uno. Ora si limitano a mettere insieme gruppetti prefabbricati, che durano al massimo un paio di dischi, con pochi brani decenti, e poi li buttano al secchio. Le tournée, poi: i costi si sono gonfiati a dismisura tra scenografie, balletti, maxipalchi, grandi schermi, effetti. Una volta bastavano tre lampade colorate e un po’ di fumo, ma la musica era inarrivabile".
Ci sono oggi delle band da salvare?
Spacciano per fenomeni mezze cartucce come i Good Charlotte, gli Hives, o i Franz Ferdinand: ma non si capisce neppure che accordi usino, e non ti rimane niente in testa. I Red Hot Chili Peppers, che fanno trecentomila spettatori sulla Piazza Rossa, non valgono un gruppo di media levatura degli anni Settanta. Mi convince solo lo sforzo creativo dei Coldplay. Poi ci sono i Radiohead, ma saremo in cento in tutto il mondo ad amarli.
I Rolling Stones da gerontocomio?
Terribile. Vedi Keith Richards e gli diagnostichi subito l’artrosi. Vorresti accompagnarlo alla Asl, fermando le macchine sulle strisce.
.
E sulle reunion dei Genesis e dei Police?
Aspetto con ansia i Police, i più grandi del loro periodo, meglio di Clash e Talking Heads.
Gli U2 continuano a macinare musica da decenni.
Quella non è più una band, ma un’industria. Non hanno più la poesia degli esordi: l’hanno sostituita con jet privati e azioni miliardarie. Belle canzoni, ma pensate più con il commercialista che con il cuore. Bono fa il politico universale: mah...
Quindi la musica di oggi è da buttare...
Se Bob Dylan debuttasse ora, qualcuno lo ascolterebbe? Un sondaggio ha mostrato che i ventenni considerano i Queen il gruppo più importante di ogni tempo. Con tutto il rispetto per la voce di Freddie Mercury, era solo la band più cafona: pareva suonassero sempre la stessa canzone. Vuoi mettere con i Beatles? E Jimi Hendrix? Lui era il Mozart degli anni Sessanta. Una volta, per un suo disco autografato sborsai un milione. Tra gli eroi di oggi, quasi nessuno vale una lira.