Pagina 1 di 2

Il ritorno dei Guns

MessaggioInviato: mar mag 23, 2006 10:00 am
da 14
Sul sito di Rockstar ho letto che hanno fatto 11 pezzi ad una festa.

Questo è il link per november rain semiacustica:

http://www.youtube.com/watch?v=gC-NtwKcWaM

p.s.: Axl è ridotto maluccio!

MessaggioInviato: mar mag 23, 2006 10:03 am
da silvietta
grazie mille, quando torno a casa dal lavoro me la scarico!

MessaggioInviato: mar mag 23, 2006 11:26 am
da Angy
grazie...appena torno a casa più tardi sarà anche mia! ;)

MessaggioInviato: mar mag 23, 2006 11:39 am
da LionGallagher
kekkarino kekkarino

MessaggioInviato: mar mag 23, 2006 12:48 pm
da f_taglia
Dalle ultime news che avevo letto sembrava che Axl fosse in forma...ovvio adesso, rispetto a una volta è ridotto maluccio, (soprattutto fisicamente) ma dal pezzo del video che ho visto, non mi è sembrato così male...

MessaggioInviato: mar mag 23, 2006 5:02 pm
da Fender
era meglio se si fermavano...come metallica e altri :roll:

MessaggioInviato: mar mag 23, 2006 5:05 pm
da maryvee
io invece sono curiosa di vedere cosa hanno combinato in tutti questi anni.. il tanto atteso "chinese democracy"... mah.. vedremo... :roll:

MessaggioInviato: sab mag 27, 2006 2:44 pm
da Cunny Funt
Tornano i Guns n' Roses, ma è flop Due ore di ritardo: fischi e insulti dai fan all'imbolsito Axl

MADRID — Una band di cui da oltre un decennio si sente parlare più per quello che non fa che per quello che sta facendo, ha dei grossi problemi. Quelli dei Guns n' Roses sono venuti a galla giovedì notte, durante il primo concerto europeo del tour che li rimette in pista dopo 13 anni. In mezzo ci sono stati: l'abbandono degli altri fondatori, esasperati dalle bizze da divo isterico e viziato di Axl Rose; qualche tour annunciato e cancellato dopo poche date; un misterioso album, «Chinese Democracy», la cui uscita è stata annunciata più volte e poi rimandata.

Tutto questo alla fine si paga. I 10 mila che giovedì notte hanno riempito l'Auditorio Parque Juan Carlos I, un'arena all'aperto, erano imbufaliti. Axl è sempre stato una star eccessiva e capricciosa, ma questa volta ha esagerato: i Gunners, annunciati sul palco per le 22, hanno iniziato a suonare a mezzanotte. Dalla platea, esasperata, sono piovuti fischi, cori pieni di insulti, boccali di birra, seggiolini divelti dalle gradinate. Riassumono bene l'atmosfera Oskar e Yolanda, 36 e 34 anni, arrivati pieni di speranze: «Non ci è piaciuto. Non solo per il ritardo. Il suono era pessimo e Axl vive nel passato».

Eccolo Axl, 44 anni, treccine raccolte in una coda di cavallo, jeans, camicia nera e giubbotto di pelle, imbolsito dal peso degli anni e dagli eccessi di una vita fra alcol e cocaina. Ha messo su chissà quanti chili, che gli hanno appesantito anche la voce. Non stecca, ma quegli urletti selvaggi che erano la sua firma non gli riescono più. Nelle due ore e mezzo di concerto gioca di esperienza fermandosi qualche tono sotto, chiedendo ai fan di cantare, intervallando i brani con interminabili assoli dei musicisti che gli fanno riprendere fiato. E la nuova band fa rimpiangere Slash (molti cori per lui), Duff McKagan e gli altri che a fine anni '80 fecero grandi i Guns. E che c'erano quando il gruppo si esibì l'ultima volta in Italia nel '93. Se non correranno ai ripari, chissà quale sarà l'accoglienza quando Axl e soci arriveranno a Milano domenica 4, per chiudere i quattro giorni di maratona rock del Gods of Metal. Male che vada ci si potrà consolare con un altro grande ritorno, quello degli Alice in Chains, e con le esibizioni di Korn o Motorhead, perché lo show dei Guns è zoppo. Si regge sui classici, ma le nuove-vecchie canzoni di «Chinese Democracy» non reggono il confronto.

Axl entra sulle note di «Welcome to the Jungle» che apriva anche «Appetite for Destruction», esplosivo album di debutto del 1987. Il palco è a due piani, chiuso alle spalle da tre megaschermi. La band spara altre due cartucce: «It's So Easy» e «Mr. Brownstone». «Il mio nome è El Matador», grida Axl, quasi a farsi coraggio. Quindi si lancia nella cover di «Live and Let Die» di Paul Mc- Cartney. «Sweet Child of Mine» e «Knockin' on Heaven's Door» di Dylan risvegliano la platea più per l'effetto nostalgia che per l'energia. Si scivola verso la chiusura con una versione a cappella di «I Feel Good» e, mazzata finale prima dei bis, un altro assolo sulle note di «I Am Beautiful» di Christina Aguilera.

Andrea Laffranchi

MessaggioInviato: ven giu 09, 2006 11:58 am
da 14

MessaggioInviato: ven giu 09, 2006 12:09 pm
da tolos 86
Cunny Funt ha scritto:Tornano i Guns n' Roses, ma è flop Due ore di ritardo: fischi e insulti dai fan all'imbolsito Axl

MADRID — Una band di cui da oltre un decennio si sente parlare più per quello che non fa che per quello che sta facendo, ha dei grossi problemi. Quelli dei Guns n' Roses sono venuti a galla giovedì notte, durante il primo concerto europeo del tour che li rimette in pista dopo 13 anni. In mezzo ci sono stati: l'abbandono degli altri fondatori, esasperati dalle bizze da divo isterico e viziato di Axl Rose; qualche tour annunciato e cancellato dopo poche date; un misterioso album, «Chinese Democracy», la cui uscita è stata annunciata più volte e poi rimandata.

Tutto questo alla fine si paga. I 10 mila che giovedì notte hanno riempito l'Auditorio Parque Juan Carlos I, un'arena all'aperto, erano imbufaliti. Axl è sempre stato una star eccessiva e capricciosa, ma questa volta ha esagerato: i Gunners, annunciati sul palco per le 22, hanno iniziato a suonare a mezzanotte. Dalla platea, esasperata, sono piovuti fischi, cori pieni di insulti, boccali di birra, seggiolini divelti dalle gradinate. Riassumono bene l'atmosfera Oskar e Yolanda, 36 e 34 anni, arrivati pieni di speranze: «Non ci è piaciuto. Non solo per il ritardo. Il suono era pessimo e Axl vive nel passato».

Eccolo Axl, 44 anni, treccine raccolte in una coda di cavallo, jeans, camicia nera e giubbotto di pelle, imbolsito dal peso degli anni e dagli eccessi di una vita fra alcol e cocaina. Ha messo su chissà quanti chili, che gli hanno appesantito anche la voce. Non stecca, ma quegli urletti selvaggi che erano la sua firma non gli riescono più. Nelle due ore e mezzo di concerto gioca di esperienza fermandosi qualche tono sotto, chiedendo ai fan di cantare, intervallando i brani con interminabili assoli dei musicisti che gli fanno riprendere fiato. E la nuova band fa rimpiangere Slash (molti cori per lui), Duff McKagan e gli altri che a fine anni '80 fecero grandi i Guns. E che c'erano quando il gruppo si esibì l'ultima volta in Italia nel '93. Se non correranno ai ripari, chissà quale sarà l'accoglienza quando Axl e soci arriveranno a Milano domenica 4, per chiudere i quattro giorni di maratona rock del Gods of Metal. Male che vada ci si potrà consolare con un altro grande ritorno, quello degli Alice in Chains, e con le esibizioni di Korn o Motorhead, perché lo show dei Guns è zoppo. Si regge sui classici, ma le nuove-vecchie canzoni di «Chinese Democracy» non reggono il confronto.

Axl entra sulle note di «Welcome to the Jungle» che apriva anche «Appetite for Destruction», esplosivo album di debutto del 1987. Il palco è a due piani, chiuso alle spalle da tre megaschermi. La band spara altre due cartucce: «It's So Easy» e «Mr. Brownstone». «Il mio nome è El Matador», grida Axl, quasi a farsi coraggio. Quindi si lancia nella cover di «Live and Let Die» di Paul Mc- Cartney. «Sweet Child of Mine» e «Knockin' on Heaven's Door» di Dylan risvegliano la platea più per l'effetto nostalgia che per l'energia. Si scivola verso la chiusura con una versione a cappella di «I Feel Good» e, mazzata finale prima dei bis, un altro assolo sulle note di «I Am Beautiful» di Christina Aguilera.

Andrea Laffranchi




:( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :( :(
:cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: