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W il Tg Com e viva Weller

MessaggioInviato: dom ott 30, 2005 12:06 pm
da Betaray
Weller, maestro di british style
Show di oltre 2 ore a Milano
Se c'è un personaggio che è riuscito a transitare indenne tra le mode ondivaghe del pop inglese questo è sicuramente Paul Weller, che a Milano ha deliziato il pubblico dell'Alcatraz con due ore e mezza di sano rock 'n' roll. Sì, perché non esageriamo se diciamo che Weller è uno dei grandi padri nobili del pop, uno che è stato giovanissimo punk con i Jam, uno che è passato per la new wave e ha lanciato il revival mod, uno che con gli Style Council è sopravvissuto agli anni Ottanta proponendo il soul in chiave "albionica" mischiandolo con jazz e house music.


Uno sperimentatore, un artista che non si è mai tirato indietro nella sfida alla ben solida tradizione musicale inglese. Eppure Weller, tra le mille trasformazioni, è forse il musicista che meglio di ogni altro perpetua il british style e infatti è popolarissimo in Gran Bretagna. Non è un caso se gente scostante e mai priva di giudizi negativi sui colleghi (leggi insulti) come gli Oasis non lesinano lodi al nostro. Insomma, dici Brit Pop, pensi ai fratelli Gallagher e ai Blur ma sai che sotto sotto c'è lui. E nella data milanese il percorso trentennale di Weller si è condensato in quelle due ore e mezza tiratissime, dove il pretesto era quello di presentare i brani del nuovo album "As If Now", uscito a metà ottobre e che rappresenta una sorta di ritorno alle origini sotto il segno dei numi tutelari Small Faces e Who.

Paul Weller tiene bene la scena, nuova capigliatura dalla doppia coda e abbigliamento sobrio è capace di saltellare e battere il plettro sulla chitarra che pare Townshend e, pochi secondi dopo, di sedersi al pianoforte e abbandonarsi a malinconiche ballate. E' veramente impressionante la sua capacità di cambiare rapidamente registro e inforcare alternativamente almeno quattro chitarre diverse senza dare tregua al pubblico.

Hit elettriche come il primo singolo del nuovo album "Come On/Let's Go" o la saltellante "From The Floor boards Up" si alternano ai vecchi capolavori di melodia Wild Wood e Foot of the Mountain. I musicisti di supporto, tra i quali spicca un giovanissimo batterista, sono puro rock 'n' roll ridotti all'essenziale: chitarra, basso e un onnipresente Hammond. C'è spazio anche per curiose incursioni nei Beatles di Sergent Pepper o in certe melodie di Brian Wilson con Here the Good News, ma la platea si aspetta di più e Weller la accontenta incalzandola con le hit degli Style Council, "Long Hot Summer" e "Shout To The Top".

La serata non può terminare senza un omaggio ai Jam e all'universo mod, e allora tutti a ballare con l?apoteosi della splendida "Town Called Malice" che chiude i concerti di Weller. Alla fine tutti contenti per uno di quei concerti a base di buon vecchio rock'n' roll per mano di un artista che ci sentiamo di consigliare soprattutto ai fans di nuova generazione di Oasis, Travis e quant'altri.

MessaggioInviato: mar nov 01, 2005 11:20 pm
da fedemadferit
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MessaggioInviato: mar nov 01, 2005 11:20 pm
da fedemadferit
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