54^FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA (SANREMO)

Questa sezione è dedicata alle discussioni su OASIS, Beady Eye e Noel Gallagher (che non siano news o che si parli di novità , nuovo album ecc..) e su tutta la musica

Moderatori: silvietta, admin

Messaggioda desiderio81 il gio gen 22, 2004 8:13 am

ArcherV ha scritto:
desiderio81 ha scritto:
ArcherV ha scritto:
desiderio81 ha scritto:Ecco...appunto...che cosa c'entrano??? Soprattutto Beckam e moglie...ma lui gioca a calcio??? E la moglie non continua a fare i blowjob in macchina???


certo, vestita sempre Armani attento! ;)


O mio Dio che sbadato....l'avevo dimenticato!!!! ;)


eh eh eh...non si fanno sti errori con la vicky! :lol:


Eh già...perdonami...ti prometto che nn lo faccio più!!!

P.S.: Vicky sta per......???
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Messaggioda piojo84 il dom gen 25, 2004 8:04 pm

desiderio81 ha scritto:
ArcherV ha scritto:
desiderio81 ha scritto:
ArcherV ha scritto:
desiderio81 ha scritto:Ecco...appunto...che cosa c'entrano??? Soprattutto Beckam e moglie...ma lui gioca a calcio??? E la moglie non continua a fare i blowjob in macchina???


certo, vestita sempre Armani attento! ;)


O mio Dio che sbadato....l'avevo dimenticato!!!! ;)


eh eh eh...non si fanno sti errori con la vicky! :lol:


Eh già...perdonami...ti prometto che nn lo faccio più!!!

P.S.: Vicky sta per......???
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Messaggioda Solo_Gallagher il mer feb 25, 2004 12:27 pm

Il giovane cantante in gara all’Ariston: «Renato è stato paterno»

Groff: a Sanremo con l’aiuto di Zero

CHITARRA Daniele Groff, 30 anni
Odiava la musica pop, voleva fare il direttore d’orchestra, e ora si trova nel tempio della canzonetta. Un bel contrappasso per Daniele Groff, 30 anni da Trento, in gara al Festival di Sanremo con «Sei un miracolo». All’Ariston l’orchestra comunque ci sarà. «E ci ho lavorato anche per il mio nuovo album "Mi accordo" (esce il 5 marzo ndr ): è stata una piccola rivincita. Ho notato che in quei musicisti c’era una forma di rispetto nei miei confronti, hanno capito che avevo studiato», dice. A proposito di rispetto, Groff si è guadagnato anche quello di Renato Zero che per «Mi accordo» gli ha regalato le parole di «Pensa a te». Anzi di più, anche il titolo dell’album è di Renato che si è appassionato al progetto, dopo aver incrociato Daniele ai Forum Studios di Roma: «Conoscevo il personaggio e le canzoni, ma l’ho scoperto come persona - dice l’allievo -. Mi ha strabiliato con il suo talento, la sua istintualità: è un creativo che guarda sempre al cuore, alla sostanza, all’umanità. Con me è stato molto paterno. Il testo è un incoraggiamento valido per tutti, a qualsiasi età, a volersi bene».

Groff si racconta così: «Ho fatto il Conservatorio, il mio modello era Leonard Bernstein, e per la musica avevo messo da parte anche gli amici. Poi, a 17 anni, una ragazza mi ha fatto sentire James Taylor e mi ha aperto una porta. Ho scoperto che con il pop potevo esprimere me stesso, le mie debolezze e uscire dall’idea di perfezione della classica dove c’è uno snobismo sbagliato verso l’altra musica». Dopo James Taylor una seconda «botta»: il grunge di Nirvana e Pearl Jam, quindi i Beatles. Il colpo finale è un viaggio. A 19 anni Daniele prende la moto, una vecchia Bmw di papà, e va in Inghilterra: «Lì ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni con una vecchia chitarra acustica che ho ancora e che vorrei portare con me sul palco di Sanremo».

E Londra gli è rimasta nel cuore. Tanto che agli esordi lo avevano definito un clone degli Oasis: «Non mi ha dato fastidio, perché amavo quel genere e quel mondo. Però era un paragone più di sonorità che di atteggiamento». Nel ’98, sull’onda del brit pop, si fa conoscere con «Daisy», l’anno dopo va a Sanremo con «Adesso» e il suo album d’esordio vende 60 mila copie. Nel 2000 esce «Bit» e ora il terzo episodio. L’Inghilterra c’è ancora: non solo nei suoni ma anche nei testi. Cinque sono in inglese: «Si lega naturalmente alle mie canzoni, non è un vezzo. Sembra che uno utilizzi l’inglese per essere più "figo": è un errore, ci aiuterebbe invece a portare i nostri dischi fuori dai confini».

Andrea Laffranchi

FONTE: CORRIERE DELLA SERA
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Messaggioda britgirl il mer feb 25, 2004 12:36 pm

angycuci ha scritto:
ArcherV ha scritto:
lennon85 ha scritto:questo è un artoclo che ho scaricato dal sito di MTV il giorno dopo l'esibzione dei Placebo 3 anni fa 8) :

03/03/2001 ALLA FIERA DELL’IPOCRISIA
Placebo, il rock che smuove il pantano sanremese

Il problema di dare le biciclette in mano a chi non le sa portare...
Sarebbe forse una possibile chiave di lettura del trittico Carrà/Papi/Ceccherini, come dire, il peggio che la TV italiana sta esprimendo in questi giorni dal palco-oscenico del Teatro Ariston di Sanremo, dove và in scena la cinquantunesima edizione del Festival di chi la canzone la ascolta una volta l’anno.
Ah, dimenticavamo di introdurre nel quadretto il soprammobile Megan, ma va da sé che non conta più di un telefonino spento.

I signori griffati seduti in platea non hanno gradito che un giovane efebico suonasse una chitarra distorta e poi la spaccasse su un amplificatore, perché altrimenti le signore impellicciate si sarebbero potute impaurire da quel gesto tanto inconsueto, e magari passare una notte densa di incubi...

E allora tutti contro il rock dei Placebo, che -vivaddio!- hanno movimentato un pochetto quel pantano di buoni sentimenti che, volenti o nolenti, siamo costretti a sopportare a causa del nostro, pur meraviglioso, lavoro.
OK, sono solo cinque giorni l’anno, ma bastano e avanzano per gli altri 360.

Con tutto il rispetto, e fuori dalla facile ironia, siamo spaventati dall’ipocrisia di questa gente: non vogliamo esagerare, ma dalle nostre parti spira un’arietta di restaurazione di cui noi appassionati di musica e di cultura dovremmo cominciare a preoccuparci.
Non può un gesto rock trito e ritrito come la distruzione di una chitarra far gridare allo scandalo, e questi intelligentissimi fischiatori da sottopalco che spendono un milione e mezzo per la Raffa e i suoi pianti greci, improvvisamente pronti a inneggiare al miracolo quando sentono Gigi D’Alessio o Principe & Socio M: che vergogna, ragazzi!!!

E poi, povero Brian, era incacchiatissimo perché prima di arrivare nella città dei fiori gli hanno rubato le valigie (a Nizza) e il pomeriggio, invece di presentarsi alla prevista conferenza stampa, lui e gli altri due della band sono dovuti andarsene in giro a fare shopping...
Probabile che prima di intonare la loro "Special K" i ragazzi abbiano un po’ alzato il gomito, come ha sottolineato la madrina dei ricongiungimenti al DopoFestival, quando ha detto che "quando è venuto a salutarmi, il cantante emanava strani effluvi".
Ma la Pelloni se ne era già uscita con una indecentissima ammissione, quando ha pensato bene di doversi scusare con i pecoroni da stadio sotto di lei, rassicurandoli come bambini che han messo le dita nel barattolo di marmellata senza permesso:
"La colpa di quello che è successo non è certo vostra, ma delle intemperanze del gruppo!"

Ipocrita fino alla nausea: chi ha costruito il caso Eminem, chi voleva a tutti i costi una ‘pecora nera’ che attizzasse l’attenzione della massa su quel contenitore vuoto di idee e pieno di nulla?
Siate sinceri, se aveste saputo che i Placebo si sarebbero comportati in tal modo, avreste sbandierato la cosa ai sette venti, e invece vi siete trovati il demone in casa senza essere stati avvisati, e la cosa vi ha un po’ fatto bruciare i fondelli!

Splendida, sempre la mitica Raffaella, quando ha detto:
"D’accordo per la chitarra che vuoi rompere, perché è tua, ma l’amplificatore era dell’organizzazione, un po’ di rispetto!"
Ma come, con tutti i miliardi spesi ti scandalizzi per una cassa? Tesoro, sappi che costava molto molto meno del vestito che avevi indosso...

Insomma, ladies&gentlemen, dovreste ringraziare Brian per avervi fatto pulsare il sangue nelle vene e sobbalzare il cuore in gola, invece di fischiarlo, cari espertoni di musica.

Infine, gli autori del DopoFestival: potevate perdercelo un minuto con quella cima del Papi per spiegargli che quel tipo ha un nome e cognome.
Infatti il presentatore di ‘Sarabanda’, un programma musicale (si fa per dire!), era convinto che il tipo a spaccare lo strumento fosse "il signor Placebo" (letto come si scrive, of course!)...

Infine, tutti contenti per l'esito dello Zecchino d'Oro, quest'anno vinto dai Gazosa.


il bello di quel festival fu che tutti ebbero paura che Eminem violentasse la Carrà e non si guardarono dai Placebo... :lol:




quella esibizione fu da paura....nel senso buono intendo,dopo gli Oasis i Placebo occupano il 2° posto nel mio cuore....il loro sound m piace molto...c'è qualcuno al quale piacciono? :?:


IO LI ADORO I PLA' !!!!!! ;) ;) ;) :D
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Messaggioda OasisGirl il mer feb 25, 2004 12:50 pm

oddio quando inizia questo strazio?!
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Messaggioda Solo_Gallagher il mer feb 25, 2004 1:23 pm

OasisGirl ha scritto:oddio quando inizia questo strazio?!

la settimana prossima :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda Noel & Kelly il mer feb 25, 2004 1:25 pm

OasisGirl ha scritto: oddio quando inizia questo strazio?!

1 Marzo...
Io sono curioso di sentire Daniele Groff.... CHISSA'.......
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Messaggioda OasisGirl il mer feb 25, 2004 1:44 pm

l'ideale sarebbe riuscire a isolarmi dai media x tutte le prossime due settimane... :roll:
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Messaggioda piccola_oasis il mer feb 25, 2004 6:29 pm

britgirl ha scritto:
angycuci ha scritto:
ArcherV ha scritto:
lennon85 ha scritto:questo è un artoclo che ho scaricato dal sito di MTV il giorno dopo l'esibzione dei Placebo 3 anni fa 8) :

03/03/2001 ALLA FIERA DELL’IPOCRISIA
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Il problema di dare le biciclette in mano a chi non le sa portare...
Sarebbe forse una possibile chiave di lettura del trittico Carrà/Papi/Ceccherini, come dire, il peggio che la TV italiana sta esprimendo in questi giorni dal palco-oscenico del Teatro Ariston di Sanremo, dove và in scena la cinquantunesima edizione del Festival di chi la canzone la ascolta una volta l’anno.
Ah, dimenticavamo di introdurre nel quadretto il soprammobile Megan, ma va da sé che non conta più di un telefonino spento.

I signori griffati seduti in platea non hanno gradito che un giovane efebico suonasse una chitarra distorta e poi la spaccasse su un amplificatore, perché altrimenti le signore impellicciate si sarebbero potute impaurire da quel gesto tanto inconsueto, e magari passare una notte densa di incubi...

E allora tutti contro il rock dei Placebo, che -vivaddio!- hanno movimentato un pochetto quel pantano di buoni sentimenti che, volenti o nolenti, siamo costretti a sopportare a causa del nostro, pur meraviglioso, lavoro.
OK, sono solo cinque giorni l’anno, ma bastano e avanzano per gli altri 360.

Con tutto il rispetto, e fuori dalla facile ironia, siamo spaventati dall’ipocrisia di questa gente: non vogliamo esagerare, ma dalle nostre parti spira un’arietta di restaurazione di cui noi appassionati di musica e di cultura dovremmo cominciare a preoccuparci.
Non può un gesto rock trito e ritrito come la distruzione di una chitarra far gridare allo scandalo, e questi intelligentissimi fischiatori da sottopalco che spendono un milione e mezzo per la Raffa e i suoi pianti greci, improvvisamente pronti a inneggiare al miracolo quando sentono Gigi D’Alessio o Principe & Socio M: che vergogna, ragazzi!!!

E poi, povero Brian, era incacchiatissimo perché prima di arrivare nella città dei fiori gli hanno rubato le valigie (a Nizza) e il pomeriggio, invece di presentarsi alla prevista conferenza stampa, lui e gli altri due della band sono dovuti andarsene in giro a fare shopping...
Probabile che prima di intonare la loro "Special K" i ragazzi abbiano un po’ alzato il gomito, come ha sottolineato la madrina dei ricongiungimenti al DopoFestival, quando ha detto che "quando è venuto a salutarmi, il cantante emanava strani effluvi".
Ma la Pelloni se ne era già uscita con una indecentissima ammissione, quando ha pensato bene di doversi scusare con i pecoroni da stadio sotto di lei, rassicurandoli come bambini che han messo le dita nel barattolo di marmellata senza permesso:
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Siate sinceri, se aveste saputo che i Placebo si sarebbero comportati in tal modo, avreste sbandierato la cosa ai sette venti, e invece vi siete trovati il demone in casa senza essere stati avvisati, e la cosa vi ha un po’ fatto bruciare i fondelli!

Splendida, sempre la mitica Raffaella, quando ha detto:
"D’accordo per la chitarra che vuoi rompere, perché è tua, ma l’amplificatore era dell’organizzazione, un po’ di rispetto!"
Ma come, con tutti i miliardi spesi ti scandalizzi per una cassa? Tesoro, sappi che costava molto molto meno del vestito che avevi indosso...

Insomma, ladies&gentlemen, dovreste ringraziare Brian per avervi fatto pulsare il sangue nelle vene e sobbalzare il cuore in gola, invece di fischiarlo, cari espertoni di musica.

Infine, gli autori del DopoFestival: potevate perdercelo un minuto con quella cima del Papi per spiegargli che quel tipo ha un nome e cognome.
Infatti il presentatore di ‘Sarabanda’, un programma musicale (si fa per dire!), era convinto che il tipo a spaccare lo strumento fosse "il signor Placebo" (letto come si scrive, of course!)...

Infine, tutti contenti per l'esito dello Zecchino d'Oro, quest'anno vinto dai Gazosa.


il bello di quel festival fu che tutti ebbero paura che Eminem violentasse la Carrà e non si guardarono dai Placebo... :lol:




quella esibizione fu da paura....nel senso buono intendo,dopo gli Oasis i Placebo occupano il 2° posto nel mio cuore....il loro sound m piace molto...c'è qualcuno al quale piacciono? :?:


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Messaggioda britgirl il gio feb 26, 2004 7:16 am

piccola_oasis ha scritto:
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03/03/2001 ALLA FIERA DELL’IPOCRISIA
Placebo, il rock che smuove il pantano sanremese

Il problema di dare le biciclette in mano a chi non le sa portare...
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Ah, dimenticavamo di introdurre nel quadretto il soprammobile Megan, ma va da sé che non conta più di un telefonino spento.

I signori griffati seduti in platea non hanno gradito che un giovane efebico suonasse una chitarra distorta e poi la spaccasse su un amplificatore, perché altrimenti le signore impellicciate si sarebbero potute impaurire da quel gesto tanto inconsueto, e magari passare una notte densa di incubi...

E allora tutti contro il rock dei Placebo, che -vivaddio!- hanno movimentato un pochetto quel pantano di buoni sentimenti che, volenti o nolenti, siamo costretti a sopportare a causa del nostro, pur meraviglioso, lavoro.
OK, sono solo cinque giorni l’anno, ma bastano e avanzano per gli altri 360.

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Non può un gesto rock trito e ritrito come la distruzione di una chitarra far gridare allo scandalo, e questi intelligentissimi fischiatori da sottopalco che spendono un milione e mezzo per la Raffa e i suoi pianti greci, improvvisamente pronti a inneggiare al miracolo quando sentono Gigi D’Alessio o Principe & Socio M: che vergogna, ragazzi!!!

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Ma la Pelloni se ne era già uscita con una indecentissima ammissione, quando ha pensato bene di doversi scusare con i pecoroni da stadio sotto di lei, rassicurandoli come bambini che han messo le dita nel barattolo di marmellata senza permesso:
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Siate sinceri, se aveste saputo che i Placebo si sarebbero comportati in tal modo, avreste sbandierato la cosa ai sette venti, e invece vi siete trovati il demone in casa senza essere stati avvisati, e la cosa vi ha un po’ fatto bruciare i fondelli!

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"D’accordo per la chitarra che vuoi rompere, perché è tua, ma l’amplificatore era dell’organizzazione, un po’ di rispetto!"
Ma come, con tutti i miliardi spesi ti scandalizzi per una cassa? Tesoro, sappi che costava molto molto meno del vestito che avevi indosso...

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Io li ho visti alcune volte live .... 3 o 4 mi sembra, non ricordo bene!
L'ultima, lo scorso ottobre (mi sembra!) a Milano.
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