Sold out ovunque, fan impazziti che conoscono a memoria ogni parola delle canzoni, riviste specializzate che gli dedicano intere pagine: peccato che non abbiano pubblicato nemmeno un singolo.
Possibile? Ebbene, nell'era di Internet, lo è. Eccome.
Gli Arctic Monkeys rappresentano uno dei fenomeni musicali più interessanti degli ultimi anni: originari di Sheffield, rispondono ad Alex Turner (voce e chitarra), Jamie Cook (chitarra), Andy Nicholson (basso) e Matt Helders (batteria).
Iniziano a suonare insieme nel corso del 2003, ispirandosi ai numi tutelari del rock inglese come Smiths, Clash e Jam. Con le prime esibizioni live iniziano a raccogliere un folto seguito di fan, che cresce di concerto in concerto, grazie anche, e soprattutto, a un passaparola frenetico tra i giovani britannici.
Ma il vero boom arriva con Internet: i demo che il gruppo distribuisce ai concerti e le registrazioni degli show iniziano a invadere la rete, tanto che per l'estate 2005 si calcola siano scaricabili circa 124 diverse versioni di vari brani del gruppo.
Testi ironici alla Franz Ferdinand, chitarre tirate alla Libertines e un look molto cheap fatto di jeans e maglietta: questi gli ingredienti di un trionfo inaspettato.
Turner e soci diventano presto un caso. NME parla di un successo pari solo a quello dei primi Oasis, e persino l'ingessato The Guardian gli dedica un lungo articolo: gli Arctic Monkeys sono la prima band della generazione cresciuta con il Web.
Nel giugno 2005 firmano finalmente un contratto discografico: è la Domino, label dei Franz Ferdinand, ad accaparrarseli. Il primo singolo ufficiale, "I Bet You Look Good On The Dancefloor", pubblicato nell'ottobre successivo, raggiunge il numero uno della classifica d'oltremanica: la splendida favola delle 'scimmie artiche' prosegue...
scheda tratta da mtv.it