da porzel il gio giu 07, 2007 1:38 pm
a tal proposito "rockstar" li benedisce...
Tonnellate di chitarra che colpiscono in faccia, un suono che si conficca nel cervello, potente e lirico, ritmico e scarno.
Jack White ha tutto il palco del Tendastrisce a disposizione per far scaldare la sua chitarra, mentre Meg 'indossa' la sua batteria come un abito stretto e non sembra neanche la suoni tanta è la sensualità con la quale approccia lo strumento.
Il duo di Detroit ritorna in Italia per presentare in anteprima il nuovo album "Icky Thump" nei negozi dal 18 Giugno, ritorno che ieri sera si è materializzato al Tendastrisce di Roma mentre questa sera saranno all'Idroscalo di Milano.
La scaletta del concerto è ancora incentrata sul passato discografico dei White Stripes, dal nuovo album vengono proposte soltanto due canzoni compresa la title track.
A essere cambiate quindi non sono le canzoni ma l'atteggiamento con il quale Jack White affronta il concerto: c'è molto spazio dedicato agli assoli, momenti di pura esaltazione sonora con la chitarra che emette dei suoni maligni e seducenti, suoni che mai potrebbero essere inseriti in un gruppo 'normale', con le frequenze sature e gonfie nel tentativo di arginare la mancanza del basso.
Il buco si avverte, ma è un argomento da puristi, da indottrinati; in realtà Jack e Meg si incitano a vicenda, si scambiano effusioni distorte ed è questo il loro virtuosismo.
Il tempo non segue i bpm ma l'istinto, i brani accelerano e diminuiscono a seconda dell'istante e le linee delle chitarre satolle sono al limite del riconoscibile.
Ma sono proprio gli 'errori' voluti a rendere unica la loro musica, a dare un carattere alle canzoni sempre trattate con rispetto, privilegiando la costruzione armonica classica per poi essere inevitabilmente svaligiate e violentate a colpi di pennate.
C'è chi in Jack White vede il moderno Jimmy Page, lo stesso sguardo indecifrabile, lo stesso carisma, la stessa voglia di innovare, pur suonando un rock classico e senza fronzoli; ma a differenza del ‘maestro’, Jack sembra che con il Diavolo non abbia fatto nessun patto, il suo stile è già inquietante di base e non sembra dover scendere a compromessi con nessuno.