e appena esce in italiano,lo compro.....
Toccherà ai giornalisti di NME Anthony Thornton e Roger Sargent (fotografo) spedire i Libertines in libreria, con un tomo da 272 pagine che celebra la classica ascesa e caduta della band inglese dal pretenzioso sotto titolo “La storia di Pete Doherty e Carl Barat e di come hanno cambiato la cultura britannicaâ€.
La coppia di cronisti ha seguito il gruppo per gli ultimi tre anni e mezzo, dal primo pub all'ultima scazzottata, dalla prima canna all'ultima dose di eroina, scattando fotografie e partecipando alla creazione di un mito; con alle spalle la bibbia NME il libro è già stato nominato “la definitiva biografia dei Libertinesâ€.
L'edizione sarà disponibile nella versione originale dal 23 Febbraio a 13 Sterline (circa 20 Euro, ma la libreria on-line italiana UniLibro lo prezza 27.18).
“Nella loro breve storia i Libertines hanno realizzato l'impossibile: hanno dato il via alla rinascita della musica inglese†si legge nella sinopsi “Hanno cancellato le barriere con i fan, hanno ispirato migliaia di persone, hanno regalato tutto il loro materiale via internet.
Ancora una volta la stampa non è riuscita ad afferrare il vero significato del gruppo, preferendo riportare i cliché del ‘vivere veloce e morire giovane' o strillare in copertina che Kate Moss ha abbandonato il tossico Doherty.
[…]
‘The Libertines: Bound Together' documenta gli alti e i bassi, il litigio che ha portato allo scioglimento.
[…]
Questa è la definitiva rappresentazione del gruppo, in parole e fotografie, un unico, meraviglioso documento del più importante gruppo inglese della sua generazioneâ€.
Il titolo completo è “The Libertines: Bound Together, The story of Pete Doherty and Carl Barat and how they changed British Cultureâ€.
.....e intanto ROCKSTAR recensisce anche DOWN THE ALBION
BABYSHAMBLES
Down In Albion
(Rough Trade)
IL VADEMECUM DEL LIBERTINO
Genere: rock grezzo
Ha il suono di: Clash, Libertines
Voto: ***
Recensito il: 12/05
Fate un bel falò con i giornali degli ultimi mesi. Lasciate ardere le storie di modelle, cocaina e scandali mentre tirate giù dallo scaffale Il Ritratto di Dorian Gray, A Ritroso (A Rebours) o Il Piacere. Gustatevi le avventure di eroi decadenti lanciati a testa bassa contro la mediocrità e la moralità della gente comune. Ecco, se riuscirete ad immaginarlo nei panni di uno di quei personaggi, per esempio proprio in quelli di Des Esseintes, licenzioso protagonista di A Rebours di J.K. Huysmans, cui dedica uno dei pezzi del disco, Pete Doherty vi sembrerà un figura molto più romantica e artistoide di quel mocciosetto sempre fatto che bacia in bocca Elton John. Oltre alla letteratura, in Down In Albion risuonano echi di modelli alti di dissolutezza quali David Bowie (di cui cita “Five Years†cantandone un verso: “so many peopleâ€) Iggy Pop (con “No Funâ€) e soprattutto dei Clash e London Calling. Un riflesso sonoro incondizionato quest'ultimo, perché a produrre il disco è Mick Jones e a curarne, o meglio a lasciarne incompiuto il suono, è Bill Price. Il riverbero dei Clash si rifrange così inevitabilmente su tutto l'album: a Pete piace cantare con la nonchalance di Joe Strummer e “Sticks And Stones†non è altro che un aggiornamento di “Guns of Brixtonâ€, mentre il dilemma tra “death and glory†è lo stesso di allora. Grazie a questo, il senso di sregolato e vizioso, di gin bevuto nelle tazze da tè, che nelle intenzioni degli autori il disco doveva restituire, è perfettamente riuscito, e lascia spazio anche alla voce di Kate Moss in "La Belle Et La Bête". Down In Albion, sulle sue gambe barcollanti, riuscirà anche ad arrampicarsi in cima alle classifiche: troppo orecchiabili le melodie e troppo godibili le canzoni per resistervi.