da BornOnDifferentCloud il mer set 14, 2005 2:11 pm
La Classe J
La Conferenza di Parigi del 1907 mette un po' d'ordine ai sistemi di stazza del continente europeo adottando la Jauge Internationale o Classe metrica (es. 12 M J.I.). Già dal 1903 gli americani applicano una formula ideata "Nat" Herreshoff denominata Universal Rule o Regola Universale voluta dal N.Y.C.C. per poter far regatare le barche dei propri soci suddivise in Classi di uguale Rating senza dover usare i compensi per le classifiche.
Finita la prima guerra mondiale un accordo internazionale sancisce l'uso della Regola Universale per tutte le barche superiori ai 15 M J.I. mentre a quelle inferiori si applica la Regola Internazionale. I risultati delle due formule non si discostano in maniera significativa tant'è che nella "Classe J" o 76' (lunghezza al galleggiamento: minima 73 - massima 87 piedi) barche stazzate con il sistema M J.I. possono essere ristazzate come "J" previa modifica del piano velico che da aurico deve essere convertito a Marconi. La formula applicata per il calcolo del rating è:
18% della lunghezza al galleggiamento x ²V¯ della superficie velica (misure in piedi)
³V¯ del dislocamento
La lunghezza fuori tutto di un "Classe J" supera i 40 metri, con una lunghezza al galleggiamento di ± 26 metri, la larghezza massima si aggira sui 6,50 metri con un dislocamento di circa 150 tonnellate delle quali 110 di zavorra. Gli interni devono essere previsti di alloggi per l'equipaggio. L'armamento è a Sloop con randa e due fiocchi; gli oltre 700 m² totale di superficie velica sono sorretti da un albero di ± 46 metri con pennaccino e tre o quattro ordini di crocette; per le andature portanti la dotazione comprende genoa e spinnaker (paracadute o pallone). La coperta, priva di candelieri è in legno di tek. L'equipaggio, compresa la afterguard, è di una trentina di persone otto decimi dei quali marinai professionisti, sulle barche americane la loro origine è prevalentemente scandinava.
Con la sfida del 1934 si precisa che il peso minimo dell'arredo interno non deve essere inferiore alle 7 tonnellate. Questa regola, aggirata da Starling Burgess conteggiando come peso di arredo interno le batterie di accumulatori necessari ad alimentare winch ed apparecchiature elettriche di bordo, è motivo di ripetute proteste da parte del challenger. Altro motivo di protesta è nel sistema di misurazione del bordo libero; gli americani misurano l'altezza dell'opera morta a barca scarica mentre il sistema di stazza inglesi la misura a pieno carico. La differenza dei due sistemi non è marginale in quanto l'altezza del bordo libero influisce sia sulla lunghezza al galleggiamento che sul dislocamento e di conseguenza sulla superficie velica.
Un accordo è trovato per la sfida del 1937. Il peso degli arredi interni è inteso esclusivamente come peso delle paratie e suppellettili delle zone adibite a riposo armatore ed equipaggio; per l'altezza del bordo libero prevale il sistema di misurazione americano. Altra importante misura per la salvaguardia dell'incolumità e prevenire le innumerevoli rotture è il peso dell'albero calcolato in funzione della lunghezza al galleggiamento ed una volta armato non può essere inferiore alle 6,400lbs (2900 kg)
And after all You're my Wonderwall...
...So let's all make believe That we're still friends and we like each other...