Il mio penso si sia capito dalle discussioni che ho affrontato in questi anni: Roberto Baggio.

Ho riso per lui, ho pianto per lui. Lo amavo davvero.
Non vi dico la gioia che ho provato quando i miei due amori calcistici, Baggio e il Milan, si sono incontrati.
Alla fine ero più baggista che milanista (e io ero un tifoso rossonero sfegatato, ora sono meno fissato di prima).
Il massimo del tradimento milanista è stato quando il Divin Codino è andato all'Inter.
Giocavo in una squadra che regalava ai suoi giocatori la tessera per la libera entrata a San Siro: ogni domenica ero lì, una per il Milan, una per Baggio (ovvero per l'Inter). Ero sempre al Meazza e quando Baggio segnava, esultavo. Mi sentivo una merda ma non resistevo. E comunque in quegli anni ero incazzato col Milan proprio perché avevano trattato male Roberto. Per fortuna in quel periodo i Rossoneri facevano schifo e quindi non mi sono perso niente.