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IL RITORNO DI DI CANIO!!!!!!

MessaggioInviato: mer ago 11, 2004 11:42 am
da Promentory1985
Paolo Di Canio è della Lazio: "Realizzo il sogno della mia vita"
E' ufficiale, l'attaccante torna a "casa" dopo quattordici anni. La presentazione domani mattina alle 11 nel centro sportivo di Formello


La S.S.Lazio SpA comunica di aver acquisito, a titolo gratuito dal Charlton Athletic FC, i diritti alle prestazioni sportive di Paolo Di Canio. Il giocatore sarà presentato alla stampa domani mattina, alle ore 11, presso il Centro Sportivo Lazio di Formello.
Di Canio, dunque, torna alla Lazio dopo quattordici anni, realizzando il sogno della sua vita. "Non aspettavo altro, indossare di nuovo la maglia biancoceleste è qualcosa di davvero speciale. Sono sempre stato un laziale vero anche lontano da Roma" ha detto l'attaccante subito dopo la definizione della trattativa.
Paolo era stato ceduto al termine della stagione 1989-90 alla Juventus, dove è rimasto per tre anni. Poi, nella sua carriera, ancora il Napoli e il Milan in Italia, il Celtic Glasgow, lo Sheffield W:, il West Ham e il Charlton all'estero.
Quella di domani sarà una giornata dalle grandi emozioni.

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MessaggioInviato: mer ago 11, 2004 12:33 pm
da Apocalisse
Se fossi un tifoso della Lazio sarei felicissimo...

God Save Oasis!!!

MessaggioInviato: mer ago 11, 2004 3:08 pm
da vito
uno dei più fighi!!!!!

MessaggioInviato: mer ago 11, 2004 8:05 pm
da Promentory1985
che uomo...

MessaggioInviato: mer ago 11, 2004 8:06 pm
da Promentory1985
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MessaggioInviato: mer ago 11, 2004 8:17 pm
da Promentory1985
http://www.prigionieridiunafede.com/dow ... icanio.zip

Domenica 15 gennaio 1989. Un deja-vu: il numero nove sulle spalle ed una corsa sfrenata verso la curva Sud,.muta ed inebetita. Lui, strafottente e spavaldo, con l'indice le­vato al cielo. Derisione ed incoscienza: è Paolo Di Canio. Il flash-back è sin troppo facile, quasi naturale, spontaneo. Un'irnmagine vista e rivista scorrendo a ritroso le se­quenze di un vecchio film scolorito dal tempo. Soltanto un altro, prima di lui, aveva osato sfidare il tempio del tifogiallorosso. Li, nella cineteca del cuore, un fermo imma­gine: la stessa maglia, lo stesso gesto. Allora, l'indice pro­vocatorio era quello di Long-John. E' vero, quelle erano immagini un pò sbiadite, ricordi impalliditi dal tempo, fo­tografie ingiallite e senza contorno, in un bianco e nero, che, impietosamente, stava lì a rammentartene l'inevitabile lontananza. Insomma, un frammento d'un calcio d'altri tempi, da ricordare per sempre, ma da ricordare come si ri­corda un qualcosa che non si ripeterà più. E invece... Quel derby del gennaio '89 cambia il destino di Paolo Di Canio, proiettandolo prepotentemente in copertina. Pro­prio la sfida contro i giallorossi era stata, guardacaso, la sua prestazione migliore, con quei piccoli grandi prodigi di un ragazzino sfrontato che s'intestardiva in dribbling apparentemente impossibili, capaci di esaltare i propri supporters ed irritare terribilmente gli esterefatti avversari. Così, in un pomeriggio di gennaio, il ragazzo del Quartic­ciolo s'era ritrovato, all' improvviso, ad essere l'idolo indi­scusso della tifoseria biancoceleste. Lui, capace di volare ad ali spiegate verso la Sud con quel ghigno strafottente e malandrino dipinto sul viso, d'ora in poi sarebbe stato co­stretto a calarsi in un ruolo troppo difficile da recitare. Vent'anni sulle spalle, un pò leader, un pò incosciente, Di Canio era diventato lo specchio èdiventato lo specchio di aspirazioni, sogni e ide­ali dei tifosi biancocelesti. Nella Lazio che cominciava lentamente a liberarsi dalle sue frustrazioni, lui, il ragazzo del Quarticciolo, rappresentava la schiettezza e la genui­nità. Quelle che ti fanno giurare eterno amore verso i colori che indossi, quelle che ti fanno star sempre in prima linea, a forza di stoccate contro i rivali giallorossi, quelle che ti consigliano di accettare che la commedia delle parti ti rovesci addosso responsabilità soverchianti, anche se sei troppo giovane per reggerne tutto il peso.
Cosi, Paolo Di Canio, si ritrovò sballottato in una storia più grande di lui. Le schermaglie verbali con Nela e Gian­nini, le grottesche incomprensioni con Materazzi, due derby, al Flaminio, trasformati in rissa per il compiaci­mento dei tifosi e le indignate censure degli addetti ai la­vori. Il ragazzo del Quarticciolo portava avanti la crociata con orgogliosa ostinazione, ma non bastava crederci, biso­gnava avere il coraggio di continuare fino in fondo... Idolatrato prima, ferocemente contestato poi: anche gli intoccabili, a volte, possono essere abbattuti dall'oggi al do­mani. Era già capitato, in passato, che qualcuno rinnegasse una fede. Ma il tifoso laziale non avrebbe potuto restare insensibile anche di fronte all'ultimo scempio.L'epilogo juventino è quasi una liberazione. Di Canio se ne va a respirare qualche scampalo d'Europa e tanta pari­china. Giura che non avrebbe potuto essere altrimenti, che non ha tradito, che era l'unica soluzione. Ma gli credono in pochi... Gli altri dicono che Paolo Di Canio, al pari di tanti freddi professionisti del pallone, pronti a vendersi al mi­glior offerente, s'è separato dalla Lazio per un pugno di dollari in più. Noi, non siamo affatto certi che sia andata davvero così...

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MessaggioInviato: dom ago 15, 2004 11:24 pm
da Gerri manchester city
Lennon, sono di canio 88 di prigionieri di una fede....
non me ne frega un cazzo come arriviamo, mi bastano undici laziali in campo e i derby...

Lazio mea lvx

MessaggioInviato: mar ago 17, 2004 7:51 pm
da Promentory1985
prigionieri di una fede non lo frequento moltissimo...

lo apro quando mi serve qualche speciale visto che ce ne sono di molto fighi!!!(come quello su gazza)

cmq se sei pure su forumlazioultras io sono lennon85 li! ;)

MessaggioInviato: sab ago 21, 2004 1:50 pm
da noel85
Ti sembrerà strano, ma da romanista sono contento ke sia tornato.
I derby li voglio vincere contro dei veri laziali.

MessaggioInviato: dom ago 22, 2004 9:39 am
da BASIK
E' sicuramente un personaggio, ma non un grande calciatore.
Una cosa è giocare in Scozia e in Inghilterra, un'altra è farlo qua. Infatti da noi non è mai stato più di un giocatore medio mentre lì è considerato un idolo.
Ieri contro il Milan non ne ha azzeccata una, anche se gli do l'alibi di inizio stagione.