Parisse:"Farò vincere l'Italia,non solo alla Playstation"
Inviato: mar nov 04, 2008 11:53 am
Rugby.
Parisse:"Al computer sono arrivato in semifinale di coppa del Mondo: ma stiamo crescendo anche sul campo...". Si comincia sabato con l'Australia, poi il 15 l'Argentina e il 22 le Isole del Pacifico.
PADOVA, 4 novembre 2008 - Il cielo sopra la Guizza è scuro. Perché il giorno volge al termine e perché c'è minaccia di pioggia. In campo, però, per il primo allenamento azzurro che porta alla sfida di sabato all'Australia, si accendono i fari. Quelli artificiali e quelli che, ormai fissi, accompagnano certi giocatori. Giocatori come Sergio Parisse: il capitano, anche in casa Petrarca, brilla di luce propria. Premi, calendari, riconoscimenti, copertine: l'aquilano di La Plata, a 25 anni, ha oltrepassato i confini ovali. C'è chi s'è spinto a dire che, a Parigi, la città dove vive e gioca dal 2005, la notorietà della coppia che forma insieme alla fidanzata Alexandra Rosenfeld, miss Francia e miss Europa 2006, è seconda solo a quella composta da Nicolas Sarkozy e da Carla Bruni.
Quanto è cambiato rispetto al ragazzino che, bruciando le tappe, sei anni fa debuttava in Nazionale?
"Come uomo sono maturato, come giocatore sono cresciuto. Ma in fondo sono quello di sempre".
Cosa ricorda di quella prima volta in Nuova Zelanda, più giovane terza linea al mondo titolare?
"Da bambino sognavo gli All Blacks: sfidarli da loro fu il massimo".
Ora invece è in lizza con Dan Carter e altri giganti quali Mike Blair, Ryan Jones e Shane Williams per il premio di miglior giocatore al mondo 2008...
"Il 24 novembre, a Londra, sarò con Alexandra e spero tanto di riuscire a portare papà . Sono già emozionato".
La prossima settimana, invece, sarà incoronato dal prestigioso periodico Midi Olympique miglior straniero del Top 14: come gestisce la crescente popolarità ?
"Con calma: so che il giorno in cui il livello delle mie prestazioni calerà , tornerò in fretta nell'anonimato".
Intanto, però, è sulla bocca di tutti...
"E non può che farmi piacere. Anche se alle volte qualcuno esagera".
Un esempio?
"Di recente ho rilasciato un'intervista al settimanale di un noto quotidiano francese. La giornalista non aveva esperienze di rugby, così per non commettere errori mi ha cercato decine di volte".
E alla fine?
"A parte che mi stava dando dell'argentino, mi ha fatto fare un'ottima figura".
E' italiano al 100%, vero?
"Assolutamente, papà è dell'Aquila, mamma ha genitori calabresi, io sono tornato qui a 18 anni".
E di Maradona c.t. cosa pensa?
"«In questo mi sento molto argentino. Quindi penso tutto il bene possibile. Diego è un dio. Nonostante tutto".
Perché sabato non ha giocato a Clermont?
"Ho goduto di un turno di riposo, il primo di tutta la stagione, Coppe comprese. Il mio amico Gonzalo Canale mi ha subito telefonato: ha vinto perché io non c'ero...".
Cosa si aspetta da questi tre test-match?
"Quello coi Wallabies sarà il più duro. Quello coi Pumas speciale come sempre e non sottovalutiamo i Pacific Islanders: fisicamente sono mostruosi".
Cosa ricorda delle sfide all'Australia di Genova 2002 e Roma 2006? "Della prima partita la pioggia torrenziale, della seconda una super prova della nostra mischia e una vittoria sfumata per poco".
Come sta il rugby italiano?
"Certe vittorie di club, come quella di Padova a Bourgoin, hanno avuto eco anche in Francia. Stiamo crescendo".
Ha altri margini di miglioramento?
"Molti: nel ricevere le palle alte, nel recupero sui placcaggi e nelle ripartenze da mischia. McKenzie, l'australiano nostro nuovo allenatore a Parigi, in questo senso mi sta insegnando tanto".
In che modo?
"Mi impone linee di corsa più esterne, evitando l'uno contro uno coi flanker avversari per attirare a me apertura e primo centro".
Ma uno quadrato come lei, nel tempo libero che fa?
"Gioco alla playstation. In coppa del Mondo ho portato l'Italia fino in semifinale. Abbiamo perso contro il Sud Africa per un drop di Pez sbagliato all'ultimo minuto".
dal nostro inviato
Parisse:"Al computer sono arrivato in semifinale di coppa del Mondo: ma stiamo crescendo anche sul campo...". Si comincia sabato con l'Australia, poi il 15 l'Argentina e il 22 le Isole del Pacifico.
PADOVA, 4 novembre 2008 - Il cielo sopra la Guizza è scuro. Perché il giorno volge al termine e perché c'è minaccia di pioggia. In campo, però, per il primo allenamento azzurro che porta alla sfida di sabato all'Australia, si accendono i fari. Quelli artificiali e quelli che, ormai fissi, accompagnano certi giocatori. Giocatori come Sergio Parisse: il capitano, anche in casa Petrarca, brilla di luce propria. Premi, calendari, riconoscimenti, copertine: l'aquilano di La Plata, a 25 anni, ha oltrepassato i confini ovali. C'è chi s'è spinto a dire che, a Parigi, la città dove vive e gioca dal 2005, la notorietà della coppia che forma insieme alla fidanzata Alexandra Rosenfeld, miss Francia e miss Europa 2006, è seconda solo a quella composta da Nicolas Sarkozy e da Carla Bruni.
Quanto è cambiato rispetto al ragazzino che, bruciando le tappe, sei anni fa debuttava in Nazionale?
"Come uomo sono maturato, come giocatore sono cresciuto. Ma in fondo sono quello di sempre".
Cosa ricorda di quella prima volta in Nuova Zelanda, più giovane terza linea al mondo titolare?
"Da bambino sognavo gli All Blacks: sfidarli da loro fu il massimo".
Ora invece è in lizza con Dan Carter e altri giganti quali Mike Blair, Ryan Jones e Shane Williams per il premio di miglior giocatore al mondo 2008...
"Il 24 novembre, a Londra, sarò con Alexandra e spero tanto di riuscire a portare papà . Sono già emozionato".
La prossima settimana, invece, sarà incoronato dal prestigioso periodico Midi Olympique miglior straniero del Top 14: come gestisce la crescente popolarità ?
"Con calma: so che il giorno in cui il livello delle mie prestazioni calerà , tornerò in fretta nell'anonimato".
Intanto, però, è sulla bocca di tutti...
"E non può che farmi piacere. Anche se alle volte qualcuno esagera".
Un esempio?
"Di recente ho rilasciato un'intervista al settimanale di un noto quotidiano francese. La giornalista non aveva esperienze di rugby, così per non commettere errori mi ha cercato decine di volte".
E alla fine?
"A parte che mi stava dando dell'argentino, mi ha fatto fare un'ottima figura".
E' italiano al 100%, vero?
"Assolutamente, papà è dell'Aquila, mamma ha genitori calabresi, io sono tornato qui a 18 anni".
E di Maradona c.t. cosa pensa?
"«In questo mi sento molto argentino. Quindi penso tutto il bene possibile. Diego è un dio. Nonostante tutto".
Perché sabato non ha giocato a Clermont?
"Ho goduto di un turno di riposo, il primo di tutta la stagione, Coppe comprese. Il mio amico Gonzalo Canale mi ha subito telefonato: ha vinto perché io non c'ero...".
Cosa si aspetta da questi tre test-match?
"Quello coi Wallabies sarà il più duro. Quello coi Pumas speciale come sempre e non sottovalutiamo i Pacific Islanders: fisicamente sono mostruosi".
Cosa ricorda delle sfide all'Australia di Genova 2002 e Roma 2006? "Della prima partita la pioggia torrenziale, della seconda una super prova della nostra mischia e una vittoria sfumata per poco".
Come sta il rugby italiano?
"Certe vittorie di club, come quella di Padova a Bourgoin, hanno avuto eco anche in Francia. Stiamo crescendo".
Ha altri margini di miglioramento?
"Molti: nel ricevere le palle alte, nel recupero sui placcaggi e nelle ripartenze da mischia. McKenzie, l'australiano nostro nuovo allenatore a Parigi, in questo senso mi sta insegnando tanto".
In che modo?
"Mi impone linee di corsa più esterne, evitando l'uno contro uno coi flanker avversari per attirare a me apertura e primo centro".
Ma uno quadrato come lei, nel tempo libero che fa?
"Gioco alla playstation. In coppa del Mondo ho portato l'Italia fino in semifinale. Abbiamo perso contro il Sud Africa per un drop di Pez sbagliato all'ultimo minuto".
dal nostro inviato