GUARDATE QUA CHE CAMPIONI!!!!!!!!!

Per il gioco più bello al mondo molto vicino ai fratelli Gallagher tifosi del Manchester City e per tutti gli altri Sport

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GUARDATE QUA CHE CAMPIONI!!!!!!!!!

Messaggioda admin il ven gen 03, 2003 6:18 pm

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C’è qualcos’altro che è apparso sui giornali e che tu vorresti chiarire?
Ascolta, noi siamo qui da tutto il pomeriggio. Voglio solo chiarire che io ho ancora due occhi blu chiaro, e mentalmente ha ancora 16 anni. Fisicamente ne ho 35 e poi voglio anche dichiarare il fatto che io sono un genio. Questo è tutto. (Noel 2002)
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Film: Incontri ravvicinati del Terzo tipo (1977)

Messaggioda admin il ven gen 03, 2003 6:22 pm

George Best
Talento irlandese
Nel Regno Unito George Best è considerato alla stregua di Muhammad Alì, dei Beatles o più in generale come una star che ha oltrepassato i confini del calcio per poi imporsi nell'immaginario collettivo.
Bestie (il soprannome datogli dai tifosi del Manchester Utd) è stato il campione più amato, non solo da intere generazioni di appassionati, ma anche da schiere di ragazze che andavano in visibilio per lui come neanche accadeva per delle rock-stars.
Best nasce e cresce in Irlanda del Nord: figlio della generazione dei baby-boomer (il boom demografico del dopoguerra) è un tipico esponente della working class nordirlandese.
George andava bene a scuola, ma impazziva per il calcio e questo gli creò qualche problema: la scuola che lo accolse adolescente non contemplava negli sport praticati il calcio.
Per un ragazzino patito per il football sembrava la fine, senonchè la salvezza gli arrivò da un club chiamato Creghan Boy's Club, con cui inizio la sua carriera.
Dopo poco cambiò anche scuola, scegliendone una più vicina al campo sportivo, anche se meno qualificata: ma il sacro fuoco del calcio che lo consumava andava assecondato, anche a scapito di una carriera scolastica che sembrava promettente.
L'unico freno al suo già evidente talento veniva dalla corporatura: Best era infatti piccolo per la sua età e soffriva l'irruenza atletica dei coetani.
Questo fatto comportò anche la sua esclusione dalla squadra semiprofessionistica della zona, che lo reputò troppo piccolo per avere un futuro.
Come spesso accade, anche George Best fu vittima del pregiudizio che vuole il giocatore di calcio simile ad un armadio con le cambe, tralasciando il fattore più importante: il talento.
E di talento Best ne aveva da vendere: quelli che lo ricordano da bambino raccontano di numeri sudamericani regalati sui campi polverosi della periferia, dribbling ubriacanti e colpi di genio disseminati nelle interminabili partitelle che in ogni angolo del mondo vedono all'opera milioni di ragazzini ogni giorno.
In un match passato poi alla storia, la squadra giovanile del Creghan (under 16) inflisse una sonora sconfitta al Boyland, che era invece composto da under 18.
Il piccolo Best (di età, visto che era quindicinne, e di corporatura) segnò ben due reti e fece letteralmente impazzire la difesa avversaria.
Proprio in questa partita gli osservatori del Manchester United rimasero impressionati dalla tecnica e dal talento del nordirlandese, tanto che spedirono immediatamente un telegramma al manager della squadra definindo il ragazzino un "genio del calcio".
Così George Best partì alla volta di Manchester, la grande città industriale inglese, per un periodo di apprendistato presso una delle più grandi squadre del Regno Unito.
Il secondo giorno Bestie era già di ritorno a Belfast, un po' per la nostalgia dell'Irlanda (Manchester è una città grigia e triste) e anche per il fatto che è facile intimorirsi alla vista di grandi campioni come Bobby Charlton e Harry Gregg (entrambi nazionali inglesi e giocatori carismatici).
Due settimane dopo, i dirigenti del Manchester convincono il giovane Best a ritornare allo United: questa volta l'ambiente sa come convincere quel ragazzino talentuoso a restare.
Inizia un periodo di allenamenti mirati alla costruzione fisica di George: dal punto di vista tecnico non aveva nulla da imparare, ma fisicamente lasciava molto a desiderare, essendo magro magro e piccolino.
Alla corte del Manchester Best matura e cresce fisicamente: nel 1963 (a 17 anni) debutta in prima squadra e alla seconda partita di premier league realizza la sua prima rete in campionato.
L'attacco del Manchester del '63 è entrato nella storia: Best, Charlton e Law restarono una decina d'anni nello United, formando un trio di attaccanti da favola, combinando doti diversi e risultando letale per le difese avversarie.
Giocatore talentuoso, dotato di immensi mezzi tecnici e di una fantasia sudamericana, George Best sarà ricordato da tutti i suoi innumerevoli fans per la strepitosa prestazione del 1966 a Lisbona: si gioca la coppa Campioni, quarti di finale, nel Benfica gioca Eusebio, considerato il più grande giocatore del tempo.
Il Manchester rifila ben 5 goals ai lusitani, Best segna due bellissime reti e impazza per tutto il campo, folleggiando palla al piede e sbeffeggiando la difesa.
Per capire l'enormità dell'impresa basta considerare che ai mondiali dello stesso anno, il Portogallo (formato per 10/11 dai giocatori del Benfica) fu sconfitto a fatica dall'Inghilterra in semifinale.
Negli anni sessanta Best era una vera e propria forza della natura: ala destra, ala sinistra, centrocampista avanzato, seconda punta..... non c'era ruolo che lui non potesse ricoprire.
Ed in ogni ruolo faceva la differenza: dotato di un dribbling ubriacante, di un buon tiro e di uno stop al millimetro, peccava a volte di eccessivo individualismo.
Ma i compagni gli perdonavano ben volentieri le azioni personali, perchè comunque il suo apporto era sempre determinante.
Anche nella sua nazionale (l'Irlanda del Nord), Best raggiunse risultati considerevoli: considerato che i suoi compagni di nazionale erano di categorie inferiori (solo Pat Jennings e Best giocavano in prima divisione), l'estro e la classe di Best permisero di agguantare vittorie e risultati positivi anche contro formazioni molto più prestigiose.
Nel 1968 (a soli 22 anni) George guidò il Manchester alla conquista della Coppa Campioni, dopo aver disputato una stagione fantastica: ancora giovanissimo Best è considerato dalla critica sportiva come il più grande giocatore offensivo dell'area britannico-irlandese.
Eppure dopo questo trionfo la parabola di Best e del Manchester Utd prenderà una piega discendente: i campioni più carismatici (come Charlton) lasciano il calcio, Best è sempre più anarchico (celebri le sue assenze agli allenamenti e le sbronze nei pub della città).
George Best rimase al Manchester sino al 1974, non senza dissidi e delusioni.
Più di una volta vi furono aspri contrasti con la dirigenza, accusata da Best di acquistare giocatori di livello inferiore a quello richiesto per vincere.
Nonostante tutto, "Geordie" (altro soprannome di Best) non volle lasciare i red devils fino a che il manager restò Matt Busby.
Ma nel 1974 arrivò dal Chelsea Tommy Docherty, che iniziò a rimodellare la squadra a propria immagine (amava il gioco duro) e a cui non serviva quel piccolo irlandese anarchico e difficilmente inquadrabile.
Dissidi precedenti e nuovi problemi di incompatibilità tra i due portarono al divorzio tra il talentuoso giocatore e il club che lo aveva lanciato nel grande calcio.
Fu, quello, un giorno triste per gli sportivi inglesi, che furono privati del piacere di ammirare uno dei giocatori più divertenti per modo di gioco presenti sul palcoscenico mondiale.
A soli 28 anni Best scelse di terminare la carriera: emigrò al Fort Lauderdale (Los Angeles) nella neonata American League di soccer, dove già militivano campioni "in pensione" come Pelè.
Eppure per un giocatore della sua classe (titolato anche con un "Pallone d'Oro") e di solo 28 anni non doveva essere difficile trovare un buon ingaggio in Europa...
A nostro avviso Best ha voluto legare la sua vita calcistica ai red devils del Manchester: visto che li non era più desiderato, non ha trovato motivazioni per continuare nel calcio professionistico europeo, preferendo assecondare la sua vena guascona e goliardica, godendosi il sole cliforniano e le belle ragazze (era idolatrato dal pubblico femminile per la sua aria da bel mascalzone).
Come riassumere il personaggio Best?
Sicuramente come un ribelle, un allegro anarchico del calcio, dotato di un immenso ego.
Ma non possiamo dimenticare che questa grande autostima era giustificata dal suo fenomenale talento, che ne fecero per anni il più grande fantasista europeo, dotato di tutti i colpi del calcio: faceva sembrare facile anche il numero più difficile.
Per tutti quelli che non hanno avuto la fortuna di vedere i suoi splendidi goals o i dribbling, chiudiamo l'articolo ripetendo le parole dell'osservatore del Manchester che lo notò in un campetto polveroso del Nord Irlanda: E' UN GENIO DEL CALCIO.
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C’è qualcos’altro che è apparso sui giornali e che tu vorresti chiarire?
Ascolta, noi siamo qui da tutto il pomeriggio. Voglio solo chiarire che io ho ancora due occhi blu chiaro, e mentalmente ha ancora 16 anni. Fisicamente ne ho 35 e poi voglio anche dichiarare il fatto che io sono un genio. Questo è tutto. (Noel 2002)
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Messaggioda admin il ven gen 03, 2003 6:23 pm

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Talento irlandese
Nel Regno Unito George Best è considerato alla stregua di Muhammad Alì, dei Beatles o più in generale come una star che ha oltrepassato i confini del calcio per poi imporsi nell'immaginario collettivo.
Bestie (il soprannome datogli dai tifosi del Manchester Utd) è stato il campione più amato, non solo da intere generazioni di appassionati, ma anche da schiere di ragazze che andavano in visibilio per lui come neanche accadeva per delle rock-stars.
Best nasce e cresce in Irlanda del Nord: figlio della generazione dei baby-boomer (il boom demografico del dopoguerra) è un tipico esponente della working class nordirlandese.
George andava bene a scuola, ma impazziva per il calcio e questo gli creò qualche problema: la scuola che lo accolse adolescente non contemplava negli sport praticati il calcio.
Per un ragazzino patito per il football sembrava la fine, senonchè la salvezza gli arrivò da un club chiamato Creghan Boy's Club, con cui inizio la sua carriera.
Dopo poco cambiò anche scuola, scegliendone una più vicina al campo sportivo, anche se meno qualificata: ma il sacro fuoco del calcio che lo consumava andava assecondato, anche a scapito di una carriera scolastica che sembrava promettente.
L'unico freno al suo già evidente talento veniva dalla corporatura: Best era infatti piccolo per la sua età e soffriva l'irruenza atletica dei coetani.
Questo fatto comportò anche la sua esclusione dalla squadra semiprofessionistica della zona, che lo reputò troppo piccolo per avere un futuro.
Come spesso accade, anche George Best fu vittima del pregiudizio che vuole il giocatore di calcio simile ad un armadio con le cambe, tralasciando il fattore più importante: il talento.
E di talento Best ne aveva da vendere: quelli che lo ricordano da bambino raccontano di numeri sudamericani regalati sui campi polverosi della periferia, dribbling ubriacanti e colpi di genio disseminati nelle interminabili partitelle che in ogni angolo del mondo vedono all'opera milioni di ragazzini ogni giorno.
In un match passato poi alla storia, la squadra giovanile del Creghan (under 16) inflisse una sonora sconfitta al Boyland, che era invece composto da under 18.
Il piccolo Best (di età, visto che era quindicinne, e di corporatura) segnò ben due reti e fece letteralmente impazzire la difesa avversaria.
Proprio in questa partita gli osservatori del Manchester United rimasero impressionati dalla tecnica e dal talento del nordirlandese, tanto che spedirono immediatamente un telegramma al manager della squadra definindo il ragazzino un "genio del calcio".
Così George Best partì alla volta di Manchester, la grande città industriale inglese, per un periodo di apprendistato presso una delle più grandi squadre del Regno Unito.
Il secondo giorno Bestie era già di ritorno a Belfast, un po' per la nostalgia dell'Irlanda (Manchester è una città grigia e triste) e anche per il fatto che è facile intimorirsi alla vista di grandi campioni come Bobby Charlton e Harry Gregg (entrambi nazionali inglesi e giocatori carismatici).
Due settimane dopo, i dirigenti del Manchester convincono il giovane Best a ritornare allo United: questa volta l'ambiente sa come convincere quel ragazzino talentuoso a restare.
Inizia un periodo di allenamenti mirati alla costruzione fisica di George: dal punto di vista tecnico non aveva nulla da imparare, ma fisicamente lasciava molto a desiderare, essendo magro magro e piccolino.
Alla corte del Manchester Best matura e cresce fisicamente: nel 1963 (a 17 anni) debutta in prima squadra e alla seconda partita di premier league realizza la sua prima rete in campionato.
L'attacco del Manchester del '63 è entrato nella storia: Best, Charlton e Law restarono una decina d'anni nello United, formando un trio di attaccanti da favola, combinando doti diversi e risultando letale per le difese avversarie.
Giocatore talentuoso, dotato di immensi mezzi tecnici e di una fantasia sudamericana, George Best sarà ricordato da tutti i suoi innumerevoli fans per la strepitosa prestazione del 1966 a Lisbona: si gioca la coppa Campioni, quarti di finale, nel Benfica gioca Eusebio, considerato il più grande giocatore del tempo.
Il Manchester rifila ben 5 goals ai lusitani, Best segna due bellissime reti e impazza per tutto il campo, folleggiando palla al piede e sbeffeggiando la difesa.
Per capire l'enormità dell'impresa basta considerare che ai mondiali dello stesso anno, il Portogallo (formato per 10/11 dai giocatori del Benfica) fu sconfitto a fatica dall'Inghilterra in semifinale.
Negli anni sessanta Best era una vera e propria forza della natura: ala destra, ala sinistra, centrocampista avanzato, seconda punta..... non c'era ruolo che lui non potesse ricoprire.
Ed in ogni ruolo faceva la differenza: dotato di un dribbling ubriacante, di un buon tiro e di uno stop al millimetro, peccava a volte di eccessivo individualismo.
Ma i compagni gli perdonavano ben volentieri le azioni personali, perchè comunque il suo apporto era sempre determinante.
Anche nella sua nazionale (l'Irlanda del Nord), Best raggiunse risultati considerevoli: considerato che i suoi compagni di nazionale erano di categorie inferiori (solo Pat Jennings e Best giocavano in prima divisione), l'estro e la classe di Best permisero di agguantare vittorie e risultati positivi anche contro formazioni molto più prestigiose.
Nel 1968 (a soli 22 anni) George guidò il Manchester alla conquista della Coppa Campioni, dopo aver disputato una stagione fantastica: ancora giovanissimo Best è considerato dalla critica sportiva come il più grande giocatore offensivo dell'area britannico-irlandese.
Eppure dopo questo trionfo la parabola di Best e del Manchester Utd prenderà una piega discendente: i campioni più carismatici (come Charlton) lasciano il calcio, Best è sempre più anarchico (celebri le sue assenze agli allenamenti e le sbronze nei pub della città).
George Best rimase al Manchester sino al 1974, non senza dissidi e delusioni.
Più di una volta vi furono aspri contrasti con la dirigenza, accusata da Best di acquistare giocatori di livello inferiore a quello richiesto per vincere.
Nonostante tutto, "Geordie" (altro soprannome di Best) non volle lasciare i red devils fino a che il manager restò Matt Busby.
Ma nel 1974 arrivò dal Chelsea Tommy Docherty, che iniziò a rimodellare la squadra a propria immagine (amava il gioco duro) e a cui non serviva quel piccolo irlandese anarchico e difficilmente inquadrabile.
Dissidi precedenti e nuovi problemi di incompatibilità tra i due portarono al divorzio tra il talentuoso giocatore e il club che lo aveva lanciato nel grande calcio.
Fu, quello, un giorno triste per gli sportivi inglesi, che furono privati del piacere di ammirare uno dei giocatori più divertenti per modo di gioco presenti sul palcoscenico mondiale.
A soli 28 anni Best scelse di terminare la carriera: emigrò al Fort Lauderdale (Los Angeles) nella neonata American League di soccer, dove già militivano campioni "in pensione" come Pelè.
Eppure per un giocatore della sua classe (titolato anche con un "Pallone d'Oro") e di solo 28 anni non doveva essere difficile trovare un buon ingaggio in Europa...
A nostro avviso Best ha voluto legare la sua vita calcistica ai red devils del Manchester: visto che li non era più desiderato, non ha trovato motivazioni per continuare nel calcio professionistico europeo, preferendo assecondare la sua vena guascona e goliardica, godendosi il sole cliforniano e le belle ragazze (era idolatrato dal pubblico femminile per la sua aria da bel mascalzone).
Come riassumere il personaggio Best?
Sicuramente come un ribelle, un allegro anarchico del calcio, dotato di un immenso ego.
Ma non possiamo dimenticare che questa grande autostima era giustificata dal suo fenomenale talento, che ne fecero per anni il più grande fantasista europeo, dotato di tutti i colpi del calcio: faceva sembrare facile anche il numero più difficile.
Per tutti quelli che non hanno avuto la fortuna di vedere i suoi splendidi goals o i dribbling, chiudiamo l'articolo ripetendo le parole dell'osservatore del Manchester che lo notò in un campetto polveroso del Nord Irlanda: E' UN GENIO DEL CALCIO.
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Messaggioda Apocalisse il ven gen 03, 2003 7:38 pm

Devo assolutamente vedere il film...

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Messaggioda Liam85 il ven gen 03, 2003 11:41 pm

Apocalisse84 ha scritto:Devo assolutamente vedere il film...

"Now is not the time to cry
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anke io!
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Messaggioda Apocalisse il sab gen 04, 2003 3:49 pm

Liam85 ha scritto:
Apocalisse84 ha scritto:Devo assolutamente vedere il film...

"Now is not the time to cry
Now's the time to find out why"

anke io!

Sto finendo di scaricarlo...
L'inizio sembra simpatico...

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Messaggioda paul81 il lun gen 06, 2003 1:20 pm

e che Film!!!! c'è anche Roger Daltrey!!!!
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Messaggioda Liam85 il lun gen 06, 2003 4:12 pm

Apocalisse84 ha scritto:
Liam85 ha scritto:
Apocalisse84 ha scritto:Devo assolutamente vedere il film...

"Now is not the time to cry
Now's the time to find out why"

anke io!

Sto finendo di scaricarlo...
L'inizio sembra simpatico...

"Now is not the time to cry
Now's the time to find out why"


da dove lo hai preso.......su mirc nn riesko a trovarlo...

winmx c'è una koda ke mi partirà fra una settimana :D
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Messaggioda Sad song il sab gen 11, 2003 9:14 am

Chi ha realmente conosciuto Best ha detto che il film è inguardabile...ma è ovvio che devo assolutamente vederlo!!!
"yes i need more time just to make things right"
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Messaggioda Apocalisse il sab gen 11, 2003 3:12 pm

Liam85 ha scritto:
Apocalisse84 ha scritto:
Liam85 ha scritto:
Apocalisse84 ha scritto:Devo assolutamente vedere il film...

"Now is not the time to cry
Now's the time to find out why"

anke io!

Sto finendo di scaricarlo...
L'inizio sembra simpatico...

"Now is not the time to cry
Now's the time to find out why"


da dove lo hai preso.......su mirc nn riesko a trovarlo...

winmx c'è una koda ke mi partirà fra una settimana :D

L'ho preso da WinMX...
Considerando che non ce l'ha molto gente, io ci ho messo relativamente poco a scaricarlo...

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