da The Shield il gio dic 08, 2005 9:16 pm
Kakà prenota il quarto gol
Il brasiliano: "Non ho mai detto che Ancelotti rischiava di andare via in caso di k.o. in Champions". Sull'Inter, a cui ha già segnato 3 reti: "Mi mancano quelle in trasferta; mi sbloccherò domenica"
5-10-2003: Kakà festeggia il 1° gol nel derby.MILANELLO (Varese), 8 dicembre 2005 - Ricardo Kakà sente aria di derby. Dopo la doppietta allo Schalke che ha cambiato la vita al Milan, sogna di alzare nuovamente le braccia al cielo domenica sera e battere il pugno sul petto guardando la Curva Sud. Lui che ai nerazzurri di gol ne ha fatti già tre. Ma prima di entare nell'atmosfera stracittadina, nella conferenza stampa di Milanello apre una parentesi: "Colgo l'occasione per spiegare meglio il senso delle mie parole perché alle volte non vengo capito. Non ho mai detto che Ancelotti rischiava di andar via, il nostro ambiente era tranquillo e per noi non era importante ciò che dicevano e scrivevano i giornalisti, ma c'era la possibilità che il Milan venisse eliminato e quindi c'era pressione". La rivelazione, "Ancelotti poteva andare via in caso di sconfitta", rilasciata ieri ai microfoni di Sky, aveva scosso l'ambiente. Oggi il chiarimento: "L'abbraccio a fine partita tra Ancelotti e Galliani è una forma di esultanza che rappresenta la famiglia rossonera".
L'unità del gruppo sarà un elemento essenziale nel posticipo di lusso di domenica sera, contro un'Inter a caccia di una vittoria che manca dal 2002, intervallata dalle sfide di Champions in cui ha due volte alzato bandiera bianca. E Kakà sarà ancora una volta la mina vagante, lui che di gol ai nerazzurri ne ha fatti tre (l'ultimo, decisivo, lo scorso 27 febbraio).
Al Milan servirà molta attenzione, soprattutto dopo le ultime esibizioni, in cui la difesa ha mostrato limiti evidenti; non ultima l'incapacità di chiudere le partite. "Il nostro vero difetti è la mancanza di continuità e concentrazione in alcune gare - sostiene Kakà -. Quelle importanti le abbiamo sempre affrontate benissimo come quelle con Fenerbahce, Juventus e Schalke, mentre in altri match non riusciamo ad avere lo stesso atteggiamento, vedi le gare con Samp, Lecce e Chievo. È proprio su questo che dobbiamo migliorare".
Fondamentale nel derby. Che potrebbe significare sorpasso nerazzurro o allungo rossonero sui cugini. "Cosa mi spaventa di più?". Non ha dubbi Kakà : "Beh, Adriano". Sarà il bomber dell'Inter il pericolo pubblico numero uno, l'uomo della differenza. "L'Inter sta attraversando un buon momento sia in Italia che in Europa - dichiara -, ma non sarà un derby decisivo per lo scudetto. Secondo me non è vero che chi perde dice addio al tricolore, è vero però che per chi esce sconfitto sarà dura recuperare".
Poi ci pensa un po' su e si congeda così: "L'ipotesi di un sorpasso è solo una motivazione in più per fare nostro questo derby; tra l'altro in trasferta non ho ancora segnato; chissà magari mi sbloccherò, ma sono convinto che ce la faremo".
L'ultima è su Dida, apparso impacciato nelle ultime esibizioni. "Ogni giocatore attraversa momenti non facili - afferma Ricardo -: due settimane fa in questa situazione c'era Adriano, prima di lui ci siamo stati io e Sheva, ora tocca a Dida. L'importante è stargli vicino perché vive un momento particolare, ma di certo non si è dimenticato come si para e presto tornerà a fare miracoli".