da liam4ever il mer mar 19, 2008 11:31 am
Milan: senza Champions non si investe sul mercato
Analisi sulla situazione tecnica rossonera: se si dovesse fallire il quarto posto la perdita in termini di introiti sarebbe di 15 milioni di euro, e i piani di spesa verrebbero ridimensionati. In caso contrario, Drogba nel mirino, con Pelizzoli, Frey, Flamini, Zambrotta...
MILANO, 19 marzo 2008 - Il Milan è a 4 punti dalla zona Champions. Per il futuro rossonero ci sono due strade: la prima se entra in Champions; la seconda se arriva solo in Uefa.
1 - Come si muoverà il Milan sul mercato?
Le priorità riguardano gli acquisti di un portiere, di un paio di difensori, di un centrocampista e di due attaccanti. Ancelotti ha dichiarato che ci saranno cinque punte nella prossima rosa, compreso il giovane Paloschi. Chi sono gli altri quattro? Certamente Pato e Inzaghi. C’è qualche dubbio sulla conferma di Gilardino. Si sta valutando la possibilità di riportare a casa Borriello (in comproprietà con il Genoa) e di ingaggiare Shevchenko. L’obiettivo numero uno, in caso di qualificazione in Champions, è comunque Drogba. Per gli altri settori: Pelizzoli e Frey tra i portieri. Flamini a centrocampo: il francese è in scadenza con l’Arsenal e il Milan ha già trovato un accordo di massima. Zambrotta (affare quasi chiuso) e Barzagli sono i rinforzi per la difesa.
2 - Cambierà qualcosa se il Milan fallirà il piazzamento Champions?
Si deciderà , molto probabilmente, di non investire su una grande stella per l’attacco (tipo Drogba, per intenderci, o anche Shevchenko) e si costruirà un gruppo con l’obiettivo preciso di conquistare lo scudetto. In soldoni: servirà una rosa più adatta alle lunghe corse che alle notti europee. Meno nomi altisonanti e più concretezza.
3 - Ancelotti resterà sulla panchina anche se il Milan non arriverà al quarto posto?
Berlusconi e Galliani garantiscono che il posto del tecnico non è in discussione. Ma le parole, nel mondo del calcio, volano via con il vento. Intanto i contatti con Marcello Lippi sono stati presi e portati avanti da quegli stessi dirigenti che oggi dichiarano "intoccabile" Ancelotti. E si sono interrotti, i colloqui con Lippi, quando l’ex commissario tecnico ha posto alcune condizioni come le cessioni di Seedorf e Inzaghi, o la riorganizzazione del settore medico. I dirigenti rossoneri hanno detto alt: al Milan sono loro a decidere su certe questioni (mercato compreso) e non vengono tollerate intromissioni da parte degli allenatori.
4 - Quale sarà il modulo del Milan nella prossima stagione?
Se Ancelotti sarà ancora sulla panchina c’è da giurare sul fatto che non ci discosterà molto dal modulo di oggi, cioè il 4-3-2-1. L’impiego contemporaneo di Seedorf e Kakà è fondamentale per sviluppare quel possesso di palla che è stato un marchio di fabbrica dei rossoneri fin dal 2002. Semmai la società dovrebbe pensare a inserire nell’organico alcuni elementi che possano consentire all’allenatore un cambio di modulo in corsa: passare, ad esempio, dal 4-3-2-1 al 4-4-2, sfruttando maggiormente il gioco sugli esterni. Oggi questa alternativa non è possibile perché nel Milan non ci sono esterni a disposizione, e quelli che ci sono (Cafu e Serginho) hanno finito la benzina da un pezzo.
5 - E’ quantificabile il danno economico se il Milan non si qualificherà per la prossima Champions League?
Difficile ipotizzare certe cifre, ma si può ragionevolmente pensare che, in caso di partecipazione alla coppa Uefa, nella cassaforte del Milan entreranno 15 milioni di euro in meno. Bisogna infatti considerare i proventi che derivano dai diritti televisivi, dagli incassi da botteghino (abbonamenti compresi) e dai soldi che l’Uefa dà in caso di vittoria o di pareggio.
Andrea Schianchi