La maledizione del 21 nerazzurro
C'è una maglia all'Inter che non porta bene. Dopo il clamoroso errore di Santiago Solari contro i Rangers che, per fortuna dei nerazzurri non è stato determinante ai fini del risultato finale, Massimo Moratti ha dato un consiglio all'ex giocatore del Real: "Forse è meglio che cambi maglia, quel 21 porta davvero sfortuna".
Il patron nerazzurro con una battuta ha voluto sdrammatizzare l'errore del giocatore che a porta vuota ha calciato a lato. La verità però è che, sotto la gestione Moratti, la maglia numero 21 non è stato affatto un portafortuna.
Il primo a vestirla quella maglia nell'era Moratti è stato Ciriaco Sforza. Il centrocampista svizzero non ha lasciato il segno tanto che fu oggetto di una famosa battuta del trio di comici Aldo, Giovanni e Giacomo nel film "Tre uomini e una gamba". ("Ma che ci fai con la maglia di Sforza?" "Quella di Ronaldo era finita").
Dopo Sforza, a vestire il '21' è stato Pirlo che in nerazzurro non si è mai espresso sui livelli del Milan. Poi il ventuno è stato indossato da Georgatos. L'esterno sinistro greco giocò benissimo le prime partite poi, la nostalgia per il mare di Atene, lo fece piombare in una crisi profonda.
Dal greco la maglia 21 passò al giovane Nicola Beati che per sua sfortuna, durante un'amichevole, si ruppe i legamenti crciati del ginocchio. L'ultima a vestrila è stato il generoso Giorgios Karagounis che, dopo due stagioni da panchinaro, la scorsa estate è stato ceduto al Benfica. Solari è avvisato...