da columbia83 il ven lug 13, 2007 6:26 pm
McLaren a rischio, c'è precedente
Nel rally Toyota fu esclusa da mondiale
La McLaren ha un motivo in più per tremare. Il 26 luglio la Fia affronterà il caso Stepney-Coughlan e il presunto spionaggio ai danni della Ferrari, nonostante Dennis continui a professarsi innocente. Nel 1995, venne trovata un'irregolarità sulle vetture Toyota del mondiale rally e, anche se la scuderia sostenne la responsabilità personale dei tecnici, venne esclusa dalla classifica iridata e dalla stagione successiva.
Una serie infinita di colpi di scena; targati Ferrari, McLaren, Ecclestone, Fia. La spy story che sta scuotendo dalle fondamenta il circus della Formula uno dovrebbe trovare un primo sbocco ufficiale davanti al Consiglio della Federazione internazionale dell'automobilismo il prossimo 26 luglio. E' la data scelta dal grande capo, Max Mosley, per scrutare a fondo gli angoli bui di una vicenda intricata e per dare una prima risposta alla richiesta di verità che sale alta da Maranello e dal popolo degli appassionati. La durezza con cui il presidente della Fia continua a rimbrottare Ron Dennis e compagnia, ogni volta che il boss McLaren professa la propria innocenza, va in una direzione particolarmente negativa per la scuderia di Woking. Persino giovedì, dopo aver ufficilaizzato la messa sotto accusa delle 'Frecce d'argento', Mosley ha ribattuto allo sconcerto dell'entourage di Dennis ribadendo come "la squadra è responsabile di ciò che fanno i suoi membri". Insomma, la strategia difensiva della McLaren non regge a dovere di fronte ad accuse così pesanti. Parole, finora. Supportate, però, da un precedente che mette il tremore ai polsi alla scuderia anglo-tedesca.
Si parla del 1995 e del mondiale rally. La Toyota fu giudicata colpevole per irregolarità sulle proprie vetture (nel sistema turbo, ndr) e fu eslusa dalla classifica iridata del campionato in corso e dal successivo mondiale. Una stangata in piena regola che è legata al caso scottante di questi giorni dal tentativo, infruttuoso, da parte del team di scaricare ogni responsabilità su imperizia personale dei tecnici. E in quest'ottica anche i piloti sono a rischio, nonostante una clausola rescissoria che permetterebbe loro di abbandonare la nave e cercarsi un'altra sistemazione in caso di punizione pesante inflitta alla scuderia. Il terremoto sembra non aver scatenato ancora la propria forza distruttiva e, dati i precedenti, Mosley potrebbe davvero decidere di sconvolgere i lineamenti dell'attuale volto della Formula uno.