Pradè: «Mutu era nostro»
GIANLUCA PIACENTINI
Tutta la verità , solo la verità , nient’altro che la verità sul caso Mutu. Quella della Roma è arrivata ieri pomeriggio per bocca del direttore sportivo Daniele Pradè ai microfoni di Sky, dopo che un paio di giorni fa Andrea Della Valle aveva provato a salvare la faccia con la piazza fiorentina raccontando la "sua" versione della trattativa. Anzi, il fratello minore di mister Tod’s è arrivato addirittura a negare che sia stata una trattativa vera e propria. E’ stata proprio questa verità distorta che ha spinto la società giallorossa ad uscire allo scoperto. Daniele Pradè è un fiume in piena, racconta episodi precisi e circostanziati, fa nomi e cognomi. «Ci sembra giusto - le sue parole - raccontare la vicenda così come si è svolta, anche per rispetto dei tifosi che hanno fatto la fila la notte per gli abbonamenti quando hanno saputo di Mutu, così come la gente che lo ha scritto e ha lavorato su questa vicenda».
Pradè fa la cronaca dell’ultima settimana. «Noi ci siamo incontrati con Corvino lunedì: io ero insieme alla dottoressa Mazzoleni, che è la nostra responsabile pianificazione e controllo. All’incontro era presente anche Alessandro Moggi. In quel pranzo sono stati fatti dei numeri. Noi abbiamo preso atto della richiesta della Fiorentina e abbiamo chiesto l’autorizzazione a trattare con il ragazzo. L’autorizzazione c’è stata concessa dal direttore Corvino e noi abbiamo trovato un accordo economico con il calciatore». Mutu, insomma, era un giocatore della Roma e per diventarlo aveva anche rinunciato a parte dell’ingaggio concordato. «Il giorno successivo, martedì mattina, ci siamo risentiti per telefono con la società e abbiamo raggiunto l’accordo economico con la Fiorentina. Siccome era un accordo importante per noi, abbiamo sentito il calciatore che per arrivare a quella cifra aveva dato il suo consenso a togliersi un milione dallo stipendio che avevamo stabilito con lui il giorno precedente». Con la Fiorentina ci sono stati contatti diretti e continui per mettere a punto tutti i particolari. «La dottoressa Sensi ha cercato telefonicamente il dottor Della Valle ma non è riuscita a mettersi in contatto con lui. Subito dopo mi ha richiamato Corvino, che mi ha messo in contatto con l’amministratore delegato, il dottor Mencucci, che mi ha dato la sua mail. Abbiamo mandato tutta la copia del contratto, perché loro non avevano mai fatto accordi con i bonus e con le partite amichevoli. Abbiamo inviato la mail verso le 14 e dovevamo incontrarci verso le 18.30-19.00 perché poi loro avevano la cena del ritiro. Da quel momento in poi non si è capito che cosa sia successo, e la cosa è finita lì». Senza una spiegazione plausibile. «Alle 2 del pomeriggio Mutu era un calciatore della Roma a tutti gli effetti, aveva trovato l’accordo economico con noi e aveva rinunciato a un milione sul suo contratto di quattro anni per arrivare alla cifra richiesta da Pantaleo Corvino e dal dottor Mencucci, che ha ricevuto una mail direttamente dalla dottoressa Mazzoleni». C’è rammarico per il mancato acquisto, ma la Roma guarda avanti. «Nella vita si chiude una porta e si apre un portone. La situazione di Mutu per noi è già alle spalle e guardiamo già al futuro, però era giusto e corretto nei confronti della gente e della famiglia Sensi che investiva parecchio su questa situazione, raccontarla nella maniera giusta. Da questo momento della situazione Mutu non parliamo più perché non ci riguarda più. Mutu è un giocatore della Fiorentina, e va bene così». Anche perché il romeno ci ha messo poco a dimenticare le promesse fatte a Trigoria. Ieri infatti, incitato dai tifosi viola, si è messo a saltellare sul ritmo del coro «Chi non salta giallorosso è». Contento lui...
La Roma, come detto, guarda avanti. «Le alternative a Mutu? Il nostro allenatore ha parlato in maniera chiara. Vuole due giocatori perché sono andati via calciatori importanti come Giuly e Mancini, il mercato è lungo e mancano ancora 50 giorni alla fine. Cercheremo di fare di tutto per trovare la soluzione migliore della Roma. Il nome non deve essere per forza eclatante, abbiamo dimostrato che con la passione e con il lavoro abbiamo sempre fatto le cose giuste e abbiamo la convinzione di poter far bene. La squadra è fatta di ragazzi che hanno voglia di lavorare, siamo fiduciosi per il nostro futuro. Abbiamo visto che le altre squadre si sono rinforzate ma ci rinforzeremo anche noi».
Un discorso a parte lo merita Aquilani, che presto dovrà discutere il rinnovo. «Aquilani per volontà della famiglia Sensi è un giocatore incedibile. La Juventus ha provato tramite il presidente Cobolli Gigli a chiederlo alla dottoressa Sensi, che però ha risposto che è incedibile. Ci sarà il momento di discutere il suo contratto, in scadenza 2010. In questo momento Alberto sa che abbiamo delle priorità diverse ma ci sarà il momento anche per lui. Ci metteremo seduti e avremo modo di parlare in maniera corretta anche del suo futuro. L’Inter non ci ha mai fatto una richiesta ufficiale anche se sappiamo che il giocatore piace a tante squadre, su questo non c’è dubbio».