Aah, le olimpiadi di Salt Lake City..
Le partite di hockey (a orari da lupi mannari, inframezzate da short track e altre cazzate) le ho registrate praticamente tutte. (L'hockey su ghiaccio è il mio sport preferito assieme al calcio).
Concordo, Bizzotten era tutto sommato preparato, anche se a Nagano mi aveva steso con pronunce improbabili o da lui totalmente inventate (leggeva Chris Chelios come Chris Cheelios, manco fosse un cereale), Paul Kariya diventava Karà ia etc.).
A parte quello si vede che ne sa un pochino, però meglio di lui come competenza hockeystica è un certo Pietro Nicolodi, davvero bravetto specie per un giornalista sportivo RAI).
Invece si raggiunsero livelli da tregenda quando ad affiancare il buon Bizzotten per Russia-Usa (partita preceduta da numerose polemiche e celebrazioni del famoso "Miracle On Ice" del 1980, quando gli USA sconfissero l'allora invincibile URSS) fu nientemeno che Franco Bragagna...un uomo, un perché. E fingeva anche di capirne qualcosa, peraltro stuendosi del fatto che Khabibulin parasse pressapoco il 90 per cento dei tiri (la norma nell'hockey).