Ciao George

Per il gioco più bello al mondo molto vicino ai fratelli Gallagher tifosi del Manchester City e per tutti gli altri Sport

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Messaggioda porzel il sab nov 26, 2005 2:30 pm

un gran giocatore
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porzel
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Film: Fallo!

Messaggioda GigioPSN il sab nov 26, 2005 3:34 pm

E' MORTO IL GRANDE GEORGE BEST..........UN MITO!KI AMA IL CALCIO NON
PUò
NON AMARE LA GRANDE ALA DEL MAN UTD DEGLI ANNI 60/70.

PICCOLA RACCOLTA DI ARTICOLI...E ATTENZIONE ALLE SUE FRASI CELEBRI:

La Gran Bretagna piange uno dei suoi campioni più amati. Al termine di
una lunga agonia "il Migliore" se n'è andato, dopo una vita di eccessi
e
sempre al di sopra delle righe. "Dopo una lunga e coraggiosa lotta
George
Best è morto questo pomeriggio nel reparto terapia intensiva del
Cromwell
Hospital", si legge in un comunicato dell'equipe medica che ha curato
l'ex
star del calcio inglese, che è morta ufficialmente alle ore 13.55
italiane,
le 12.55 di Londra.

Le speranze che potesse sopravvivere erano già andate deluse nella
giornata di
giovedì, quando il dottor Williams, il chirurgo che lo aveva in cura e
che
tre anni fa lo sottopose al trapianto del fegato, aveva alzato bandiera
bianca. "Non è più possibile che George Best possa ristabilirsi, da
questo
momento è da considerarsi solo un numero - aveva spiegato - Le sue
condizioni
si sono gravemente compromesse". L'ex stella del Manchester United, cui
erano state date al massimo 24 ore di vita, aveva superato un'altra
notte.
"L'equipe della terapia intensiva è riuscita a far fronte a una serie
di
emergenze, ma obiettivamente quella attuale è una condizione di non
ritorno".
L'ex Pallone d'Oro era stato ricoverato dopo una reazione ai farmaci
che
stava assumendo, poi ha avuto un'emorragia interna legata a
un'infezione
intestinale. Dopo le prime notizie secondo cui sarebbe stato in fin di
vita,
le sue condizioni erano migliorate, anche se non ha mai lasciato
l'ospedale.
Poi la nuova crisi respiratoria, il ritorno in terapia intensiva da cui
non è più uscito. L'alcol, da sempre fedele compagno, se l'è portato
via
e rappresenta la sua più grande sconfitta.

I problemi seri di salute sono cominciati nel marzo del 2000, quando
gli
vengono diagnosticati gravissimi danno al fegato, compromesso da anni
di
eccessi e abusi alcolici. Superata una forma acuta di polmonite
(febbraio
2001), l'ex campione del Manchester United prima accetta
l'installazione
di un controllore anti-alcol nello stomaco (aprile 2001), quindi si
sottopone
al trapianto di fegato (luglio 2002). Le sue condizioni per alcuni mesi
migliorano, ma il sofferto divorzio dalla moglie Alex lo fa sprofondare
nuovamente nel demone della bottiglia.

Prima di lasciarci, però, l'ex giocatore ha voluto lasciare una sorta
di
testamento a coloro che come lui hanno provato a combattere la
dipendenza
dall'alcolismo, tramite una foto pubblicata per sua volontà. Guance
cascanti,
occhi velati e affondati nelle occhiaie, pelle pallida e giallastra:
un'immagine
terribile quella diffusa in copertina da 'News of the World' e ripresa
dai
quotidiani di mezzo mondo. "Non morite come me - ha detto Best - Spero
che
la mia condizione serva da monito per gli altri". La sconcertante
fotografia,
che mostra un George Best irriconoscibile, è stata fisicamente fornita
al
tabloid americano da Phil Hughes, un amico di quello che viene
considerato
il più geniale calciatore nordirlandese, vincitore del Pallone d'Oro
nel
1968. "Sono amico di George da 25 anni e sono stato con lui nei momenti
più belli ed in quelli più brutti - ha detto Hughes - George ha voluto
che
le foto servissero come avvertimento sui pericoli del bere. Ne ho
parlato
con i suoi famigliari e loro sono stati d'accordo con la
pubblicazione".



la storia del campione, tra gol, gloria, alcol e miss da inseguire
"Ho speso tutto per bere e per le donne: il resto l'ho sperperato"
George Best, Bukowski del pallone
tutta una vita a rincorrere eccessi
di DARIO OLIVERO



George Best

ROMA - Di George Best tutti ricordano la famosa frase "ho speso molti
soldi
in donne, alcol e auto sportive, il resto l'ho sperperato". Ma forse ce
n'è un'altra che vale qualcosa in più: "Se fossi stato anche bello,
nessuno
avrebbe mai saputo chi è Pelè". Giusto per contraccambiare a modo suo
quello
che lo stesso Pelè aveva detto di lui e cioè che era il miglior
calciatore
del mondo. Ma Best era questo, tutto tranne che un diplomatico.

Si dice che Best avesse incominciato a morire nel 1968, l'anno in cui
vinse
il Pallone d'oro. Prima di quell'anno aveva debuttato a 17 anni in
prima
squadra nel Manchester United, segnato due gol nella finale di Coppa
dei
campioni contro il Benfica di Eusebio, vinto due scudetti, vinto
un'altra
Coppa dei campioni (sempre contro il Benfica, segnando un gol). Nel '68
Best aveva 22 anni, il calcio si occupava di lui da quando ne aveva 15,
da quando Matt Busby, patron dello United, lo andò a scovare a Belfast
dove
era nato.

Impensabile che Best potesse incomincare a morire nell'anno in cui
tutto ciò
che gli girava intorno girava al suo stesso ritmo, in cui riceveva
mille
lettere a settimana dai tifosi (e dalle tifose), l'anno della nuova
musica,
dei capelli lunghi che lui, unico, portava, tanto che fu soprannominato
"il quinto Beatle", anche se gira la battuta che lui una come Yoko Ono
non
l'avrebbe neanche guardata. Eppure quello che Best faceva vedere in
campo
al fianco di gente come Law e Charlton, i suoi dribbling, i suoi gol,
la
sua incredibile potenza per un fisico così asciutto, la sua fantasia,
quello
che lo renderà il giocatore più amato dagli inglesi di tutti i tempi,
aveva
un prezzo. Best beveva.


L'anno dopo il Manchester cambiò coach e in panchina finì Tommy
Docherty che mal
sopportava il carattere e la poca disciplina del ragazzo-prodigio.
Niente
di nuovo, è sempre la stessa storia che leggiamo anche oggi. Ma Best
riusciva
ancora a tenere insieme le due parti della sua vita, tanto che nel 1970
segnò sei reti in Coppa d'Inghilterra contro il Northampton.

Ma presto le cose si misero male perché nella sua vita privata Best non
ne perdeva una. I tabloid lo inseguivano nelle sue fughe con Miss mondo
o con miss Universo (dichiarò poi: "Nella mia vita qualcosa mi è
sfuggito,
Miss Germania o Miss Canada per esempio..."). Anche il Manchester lo
inseguiva.
Poi si stancò di seguirlo. E arrivò la seconda morte: gennaio 1974,
ultima
partita all'Old Trafford e in più dalla panchina. Aveva 27 anni.

George lasciò l'Inghilterra per gli Usa che in quegli anni cercavano di
costruirsi una tradizione calcistica ingaggiando le stelle mondiali a
cifre
astronomiche (Pelè e Beckenbauer, per esempio). Aveva una casa sulla
spiaggia.
Disse in seguito: "Non sono mai stato in spiaggia, per arrivarci dovevo
passare davanti a un bar e mi sono sempre fermato prima di raggiungere
l'acqua".
Andò avanti così, tanti soldi e poco altro per altri dieci anni, poi si
ritirò del tutto. E fu l'ultima morte del calciatore.

Si mise a fare il commentatore sportivo e prima ancora ad andare in
giro
a tenere conferenze, ricordi per lo più sbiaditi delle sue imprese,
scrisse
cinque autobiografie. Finì una volta in carcere per aggressione a un
pubblico
ufficiale mentre era in stato di ebbrezza alla guida. Disse dell'eroe
nazionale,
che ricopre lo stesso ruolo che fu suo, David Beckham: "Non calcia di
destro,
non calcia di sinistro, non segna molto, non colpisce di testa, non va
in
tackle. A parte questo, è a posto". Fu cacciato dalla Bbc perché, di
nuovo
in stato visibilmente alterato, bestemmiò in diretta.

Eppure Bestie, come lo chiamavano i tifosi, era sempre the best: il
migliore
di tutti. Non per la moglie Alex, che lo lasciò perché la convivenza
era
diventata impossibile. Non per i medici che intervennero nel 2002 per
trapiantargli
quel fegato che ormai funzionava soltanto al 20% delle sue possibilità
e
non lo proteggeva più nemmeno dai comuni virus influenzali. Fu l'inizio
dell'ultima morte di George Best, genio del calcio scomparso, come
tutti
gli eroi, troppo giovane.

È morto il calciatore George Best
L'ex giocatore nordirlandese si è spento all'età di 59 anni al Cromwell
Hospital di Londra. Il premier Blair: «Il più grande»

LONDRA - George Best è morto. L'ex calciatore nordirlandese si è spento
all'età di 59 anni al Cromwell Hospital di Londra, dove era ricoverato
dal
primo ottobre scorso.
UNA VITA DI CORSA - «Ho speso un sacco di soldi per alcol, donne e
macchine
veloci... Tutti gli altri li ho sperperati». La filosofia di vita di
George
Best è raccolta in questa frase. Il resto è uno snocciolare di date ed
eventi.
Una carriera ad alti livelli interrotta all'età di 25 anni, quando Best
ha definitivamente messo l'alcool e la bella vita davanti al calcio.

NATO A BELFAST NEL 1946 - Era nato a Belfast il 22 maggio del 1946. A
scoprirlo, nella squadra della Cregagh Boys Club and Lisnasharragh
Intermediate
School, fu Bob Bishop, un osservatore del Manchester United: «Ho
trovato
un genio». Arrivato all'Old Trafford nell'agosto del 1961 a 15 anni,
debuttò
in Premier League nel 1963; Best ha vestito la maglia dei Red Devils
361
volte, segnando 136 gol. 37, invece, le presenze e 9 i gol nella
nazionale
dell'Irlanda del Nord. Con la maglia del Manchester United, Best ha
vinto
due campionati (1965 e 1967) ed una Coppa dei Campioni (1968). Dopo
questi
successi conquisto anche il pallone d'oro, quando aveva 22 anni. Best
ha
anche giocato con Dunstable, Stockport, Cork Celtic, Fulham, Los
Angeles
Aztecs, Fort Lauderdale, Hibernian, San Jose, Bournemouth, Brisbane
Lions.
LA SUA LOTTA CON L'ALCOL - Celebre per il suo genio calcistico, pari
solo
alla sua irrequietezza fuori dai campi di calcio, George Best ha
trascorso
gran parte della sua esistenza a combattere la dipendenza dall'alcol.
Una
lunga battaglia, cominciata quando ancora l'ex Pallone d'Oro giocava
con
la maglia del Manchester United. Proprio in seguito all'ennesima
assenza
ingiustificata ad un allenamento, nel 1974 Tommy Docherty decise di
strapparne
il contratto. La sua carriera calcistica termina virtualmente lì e i
suoi
problemi con la bottiglia si aggravano.
FIDANZATO CON SETTE MISS MONDO - Il filo ininterrotto della sua vita
sono
state le donne: una passione via l'altra. «Che cosa ci posso fare -
diceva
Best - se mi saltano addosso?». Il "quinto Beatle", come era
soprannominato
per la frangia e l'attrazione verso gli eccessi, ha avuto due mogli ma
gli
sono state attribuite decine di flirt, tra i quali sette con donne che
avevano
conquistato il titolo di miss mondo.
I GUAI CON LA GIUSTIZIA - Nel 1984 i primi guai con la giustizia: viene
arrestato ubriaco al volante della sua automobile. Condannato, Best
trascorre
12 settimane in prigione. Quando si ritira definitivamente dai campi di
calcio, l'alcolismo prende il sopravvento. Nel marzo 2000 gli vengono
diagnosticati
gravissimi danno al fegato, compromesso da anni di eccessi e abusi
alcolici.
Superata una forma acuta di polmonite (febbraio 2001), l'ex campione
del
Manchester United prima accetta l'installazione di un controllore
anti-alcol
nello stomaco (aprile 2001), quindi si sottopone al trapianto di fegato
(luglio 2002). Le sue condizioni per alcuni mesi migliorano, ma il
sofferto
divorzio dalla moglie Alex lo fa sprofondare nuovamente nel demone
della
bottiglia. Da qui una serie di arresti per risse, guida in stato di
ubriachezza,
atti di libidine su una ragazzina. Best sembra incapace di stare
lontano
dai guai: riesce ad evitare lunghi periodi di detenzione, ma non trova
la
forza per disintossicarsi.
LA MALATTIA E I RICOVERI - Inizia, o forse meglio non si interrompe, la
sua corsa disperata verso l'autodistruzione e l'annientamento. Il primo
ottobre, ormai sulla soglia dei 60 anni, viene ricoverato al Cromwell
Hospital
di Londra per un'infezione al rene. Tre settimane più tardi le sue
condizioni
peggiorano ulteriormente, costringendo i sanitari a spostarlo in
terapia
intensiva. Per giorni, in seguito ad un'emorragia che non si riesce a
fermare,
Best lotta tra la vita e la morte.
IL SUO ULTIMO APPELLO - Dopo incoraggianti segni di miglioramento,
settimana
scorsa la ricaduta. Best rimane sedato per lunghi giorni, attaccato ad
un
respiratore meccanico. Quando i sanitari cercano di sospendere la
terapia
sedativa le sue condizioni si aggravano ulteriormente. Domenica scorsa,
nel frattempo, l'ex calciatore, in accordo con la famiglia, decide di
far
pubblicare la foto-testamento, che lo ritrae sul letto dell'ospedale
smunto,
patito, affaticato. Un immagine che è un monito, non morite come me.
IL CALCIO SI FERMA - La morte di Best, un idolo assoluto per molte
generazioni,
ha profondamente colpito il Regno unito. Alla notizia della scomparsa,
una
folla di fans si è riunita davanti all'ospedale dove l'ex calciatore è
spirato
per portargli l'ultimo saluto. Anche il premier Tony Blair ha voluto
dedicargli
un commosso saluto: «Tutti noi sappiamo che George Best è stato
probabilmente
il più dotato dei calciatori della sua generazione, uno dei più grandi
calciatori
che il Regno Unito abbia mai prodotto», ha detto il capo del governo
inglese.
La Premier League, il campionato della massima serie, ha annunciato che
su tutti i campi verrà rispettato un minuto di silenzio in onore del
grande
Best.

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Ultima modifica di GigioPSN il dom nov 27, 2005 12:53 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Riki il dom nov 27, 2005 12:47 pm

noel85 ha scritto:Penso che l'ultima azione che abbia fatto sia stata la più provocatoria di tutte.

Facendosi immortale in quello stato vegatale si è riabilitata la sua immagine, divenendo monito vivente di come puoi ridurti nell'abuso di alcool.

Ha dimostrato di essere davvero Best.



ti straquoto.

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Messaggioda damy mad fer it il dom nov 27, 2005 3:30 pm

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Messaggioda qotsa il lun nov 28, 2005 9:56 am

GigioPSN ha scritto:E' MORTO IL GRANDE GEORGE BEST..........UN MITO!KI AMA IL CALCIO NON
PUò
NON AMARE LA GRANDE ALA DEL MAN UTD DEGLI ANNI 60/70.

PICCOLA RACCOLTA DI ARTICOLI...E ATTENZIONE ALLE SUE FRASI CELEBRI:

La Gran Bretagna piange uno dei suoi campioni più amati. Al termine di
una lunga agonia "il Migliore" se n'è andato, dopo una vita di eccessi
e
sempre al di sopra delle righe. "Dopo una lunga e coraggiosa lotta
George
Best è morto questo pomeriggio nel reparto terapia intensiva del
Cromwell
Hospital", si legge in un comunicato dell'equipe medica che ha curato
l'ex
star del calcio inglese, che è morta ufficialmente alle ore 13.55
italiane,
le 12.55 di Londra.

Le speranze che potesse sopravvivere erano già andate deluse nella
giornata di
giovedì, quando il dottor Williams, il chirurgo che lo aveva in cura e
che
tre anni fa lo sottopose al trapianto del fegato, aveva alzato bandiera
bianca. "Non è più possibile che George Best possa ristabilirsi, da
questo
momento è da considerarsi solo un numero - aveva spiegato - Le sue
condizioni
si sono gravemente compromesse". L'ex stella del Manchester United, cui
erano state date al massimo 24 ore di vita, aveva superato un'altra
notte.
"L'equipe della terapia intensiva è riuscita a far fronte a una serie
di
emergenze, ma obiettivamente quella attuale è una condizione di non
ritorno".
L'ex Pallone d'Oro era stato ricoverato dopo una reazione ai farmaci
che
stava assumendo, poi ha avuto un'emorragia interna legata a
un'infezione
intestinale. Dopo le prime notizie secondo cui sarebbe stato in fin di
vita,
le sue condizioni erano migliorate, anche se non ha mai lasciato
l'ospedale.
Poi la nuova crisi respiratoria, il ritorno in terapia intensiva da cui
non è più uscito. L'alcol, da sempre fedele compagno, se l'è portato
via
e rappresenta la sua più grande sconfitta.

I problemi seri di salute sono cominciati nel marzo del 2000, quando
gli
vengono diagnosticati gravissimi danno al fegato, compromesso da anni
di
eccessi e abusi alcolici. Superata una forma acuta di polmonite
(febbraio
2001), l'ex campione del Manchester United prima accetta
l'installazione
di un controllore anti-alcol nello stomaco (aprile 2001), quindi si
sottopone
al trapianto di fegato (luglio 2002). Le sue condizioni per alcuni mesi
migliorano, ma il sofferto divorzio dalla moglie Alex lo fa sprofondare
nuovamente nel demone della bottiglia.

Prima di lasciarci, però, l'ex giocatore ha voluto lasciare una sorta
di
testamento a coloro che come lui hanno provato a combattere la
dipendenza
dall'alcolismo, tramite una foto pubblicata per sua volontà. Guance
cascanti,
occhi velati e affondati nelle occhiaie, pelle pallida e giallastra:
un'immagine
terribile quella diffusa in copertina da 'News of the World' e ripresa
dai
quotidiani di mezzo mondo. "Non morite come me - ha detto Best - Spero
che
la mia condizione serva da monito per gli altri". La sconcertante
fotografia,
che mostra un George Best irriconoscibile, è stata fisicamente fornita
al
tabloid americano da Phil Hughes, un amico di quello che viene
considerato
il più geniale calciatore nordirlandese, vincitore del Pallone d'Oro
nel
1968. "Sono amico di George da 25 anni e sono stato con lui nei momenti
più belli ed in quelli più brutti - ha detto Hughes - George ha voluto
che
le foto servissero come avvertimento sui pericoli del bere. Ne ho
parlato
con i suoi famigliari e loro sono stati d'accordo con la
pubblicazione".



la storia del campione, tra gol, gloria, alcol e miss da inseguire
"Ho speso tutto per bere e per le donne: il resto l'ho sperperato"
George Best, Bukowski del pallone
tutta una vita a rincorrere eccessi
di DARIO OLIVERO



George Best

ROMA - Di George Best tutti ricordano la famosa frase "ho speso molti
soldi
in donne, alcol e auto sportive, il resto l'ho sperperato". Ma forse ce
n'è un'altra che vale qualcosa in più: "Se fossi stato anche bello,
nessuno
avrebbe mai saputo chi è Pelè". Giusto per contraccambiare a modo suo
quello
che lo stesso Pelè aveva detto di lui e cioè che era il miglior
calciatore
del mondo. Ma Best era questo, tutto tranne che un diplomatico.

Si dice che Best avesse incominciato a morire nel 1968, l'anno in cui
vinse
il Pallone d'oro. Prima di quell'anno aveva debuttato a 17 anni in
prima
squadra nel Manchester United, segnato due gol nella finale di Coppa
dei
campioni contro il Benfica di Eusebio, vinto due scudetti, vinto
un'altra
Coppa dei campioni (sempre contro il Benfica, segnando un gol). Nel '68
Best aveva 22 anni, il calcio si occupava di lui da quando ne aveva 15,
da quando Matt Busby, patron dello United, lo andò a scovare a Belfast
dove
era nato.

Impensabile che Best potesse incomincare a morire nell'anno in cui
tutto ciò
che gli girava intorno girava al suo stesso ritmo, in cui riceveva
mille
lettere a settimana dai tifosi (e dalle tifose), l'anno della nuova
musica,
dei capelli lunghi che lui, unico, portava, tanto che fu soprannominato
"il quinto Beatle", anche se gira la battuta che lui una come Yoko Ono
non
l'avrebbe neanche guardata. Eppure quello che Best faceva vedere in
campo
al fianco di gente come Law e Charlton, i suoi dribbling, i suoi gol,
la
sua incredibile potenza per un fisico così asciutto, la sua fantasia,
quello
che lo renderà il giocatore più amato dagli inglesi di tutti i tempi,
aveva
un prezzo. Best beveva.


L'anno dopo il Manchester cambiò coach e in panchina finì Tommy
Docherty che mal
sopportava il carattere e la poca disciplina del ragazzo-prodigio.
Niente
di nuovo, è sempre la stessa storia che leggiamo anche oggi. Ma Best
riusciva
ancora a tenere insieme le due parti della sua vita, tanto che nel 1970
segnò sei reti in Coppa d'Inghilterra contro il Northampton.

Ma presto le cose si misero male perché nella sua vita privata Best non
ne perdeva una. I tabloid lo inseguivano nelle sue fughe con Miss mondo
o con miss Universo (dichiarò poi: "Nella mia vita qualcosa mi è
sfuggito,
Miss Germania o Miss Canada per esempio..."). Anche il Manchester lo
inseguiva.
Poi si stancò di seguirlo. E arrivò la seconda morte: gennaio 1974,
ultima
partita all'Old Trafford e in più dalla panchina. Aveva 27 anni.

George lasciò l'Inghilterra per gli Usa che in quegli anni cercavano di
costruirsi una tradizione calcistica ingaggiando le stelle mondiali a
cifre
astronomiche (Pelè e Beckenbauer, per esempio). Aveva una casa sulla
spiaggia.
Disse in seguito: "Non sono mai stato in spiaggia, per arrivarci dovevo
passare davanti a un bar e mi sono sempre fermato prima di raggiungere
l'acqua".
Andò avanti così, tanti soldi e poco altro per altri dieci anni, poi si
ritirò del tutto. E fu l'ultima morte del calciatore.

Si mise a fare il commentatore sportivo e prima ancora ad andare in
giro
a tenere conferenze, ricordi per lo più sbiaditi delle sue imprese,
scrisse
cinque autobiografie. Finì una volta in carcere per aggressione a un
pubblico
ufficiale mentre era in stato di ebbrezza alla guida. Disse dell'eroe
nazionale,
che ricopre lo stesso ruolo che fu suo, David Beckham: "Non calcia di
destro,
non calcia di sinistro, non segna molto, non colpisce di testa, non va
in
tackle. A parte questo, è a posto". Fu cacciato dalla Bbc perché, di
nuovo
in stato visibilmente alterato, bestemmiò in diretta.

Eppure Bestie, come lo chiamavano i tifosi, era sempre the best: il
migliore
di tutti. Non per la moglie Alex, che lo lasciò perché la convivenza
era
diventata impossibile. Non per i medici che intervennero nel 2002 per
trapiantargli
quel fegato che ormai funzionava soltanto al 20% delle sue possibilità
e
non lo proteggeva più nemmeno dai comuni virus influenzali. Fu l'inizio
dell'ultima morte di George Best, genio del calcio scomparso, come
tutti
gli eroi, troppo giovane.

È morto il calciatore George Best
L'ex giocatore nordirlandese si è spento all'età di 59 anni al Cromwell
Hospital di Londra. Il premier Blair: «Il più grande»

LONDRA - George Best è morto. L'ex calciatore nordirlandese si è spento
all'età di 59 anni al Cromwell Hospital di Londra, dove era ricoverato
dal
primo ottobre scorso.
UNA VITA DI CORSA - «Ho speso un sacco di soldi per alcol, donne e
macchine
veloci... Tutti gli altri li ho sperperati». La filosofia di vita di
George
Best è raccolta in questa frase. Il resto è uno snocciolare di date ed
eventi.
Una carriera ad alti livelli interrotta all'età di 25 anni, quando Best
ha definitivamente messo l'alcool e la bella vita davanti al calcio.

NATO A BELFAST NEL 1946 - Era nato a Belfast il 22 maggio del 1946. A
scoprirlo, nella squadra della Cregagh Boys Club and Lisnasharragh
Intermediate
School, fu Bob Bishop, un osservatore del Manchester United: «Ho
trovato
un genio». Arrivato all'Old Trafford nell'agosto del 1961 a 15 anni,
debuttò
in Premier League nel 1963; Best ha vestito la maglia dei Red Devils
361
volte, segnando 136 gol. 37, invece, le presenze e 9 i gol nella
nazionale
dell'Irlanda del Nord. Con la maglia del Manchester United, Best ha
vinto
due campionati (1965 e 1967) ed una Coppa dei Campioni (1968). Dopo
questi
successi conquisto anche il pallone d'oro, quando aveva 22 anni. Best
ha
anche giocato con Dunstable, Stockport, Cork Celtic, Fulham, Los
Angeles
Aztecs, Fort Lauderdale, Hibernian, San Jose, Bournemouth, Brisbane
Lions.
LA SUA LOTTA CON L'ALCOL - Celebre per il suo genio calcistico, pari
solo
alla sua irrequietezza fuori dai campi di calcio, George Best ha
trascorso
gran parte della sua esistenza a combattere la dipendenza dall'alcol.
Una
lunga battaglia, cominciata quando ancora l'ex Pallone d'Oro giocava
con
la maglia del Manchester United. Proprio in seguito all'ennesima
assenza
ingiustificata ad un allenamento, nel 1974 Tommy Docherty decise di
strapparne
il contratto. La sua carriera calcistica termina virtualmente lì e i
suoi
problemi con la bottiglia si aggravano.
FIDANZATO CON SETTE MISS MONDO - Il filo ininterrotto della sua vita
sono
state le donne: una passione via l'altra. «Che cosa ci posso fare -
diceva
Best - se mi saltano addosso?». Il "quinto Beatle", come era
soprannominato
per la frangia e l'attrazione verso gli eccessi, ha avuto due mogli ma
gli
sono state attribuite decine di flirt, tra i quali sette con donne che
avevano
conquistato il titolo di miss mondo.
I GUAI CON LA GIUSTIZIA - Nel 1984 i primi guai con la giustizia: viene
arrestato ubriaco al volante della sua automobile. Condannato, Best
trascorre
12 settimane in prigione. Quando si ritira definitivamente dai campi di
calcio, l'alcolismo prende il sopravvento. Nel marzo 2000 gli vengono
diagnosticati
gravissimi danno al fegato, compromesso da anni di eccessi e abusi
alcolici.
Superata una forma acuta di polmonite (febbraio 2001), l'ex campione
del
Manchester United prima accetta l'installazione di un controllore
anti-alcol
nello stomaco (aprile 2001), quindi si sottopone al trapianto di fegato
(luglio 2002). Le sue condizioni per alcuni mesi migliorano, ma il
sofferto
divorzio dalla moglie Alex lo fa sprofondare nuovamente nel demone
della
bottiglia. Da qui una serie di arresti per risse, guida in stato di
ubriachezza,
atti di libidine su una ragazzina. Best sembra incapace di stare
lontano
dai guai: riesce ad evitare lunghi periodi di detenzione, ma non trova
la
forza per disintossicarsi.
LA MALATTIA E I RICOVERI - Inizia, o forse meglio non si interrompe, la
sua corsa disperata verso l'autodistruzione e l'annientamento. Il primo
ottobre, ormai sulla soglia dei 60 anni, viene ricoverato al Cromwell
Hospital
di Londra per un'infezione al rene. Tre settimane più tardi le sue
condizioni
peggiorano ulteriormente, costringendo i sanitari a spostarlo in
terapia
intensiva. Per giorni, in seguito ad un'emorragia che non si riesce a
fermare,
Best lotta tra la vita e la morte.
IL SUO ULTIMO APPELLO - Dopo incoraggianti segni di miglioramento,
settimana
scorsa la ricaduta. Best rimane sedato per lunghi giorni, attaccato ad
un
respiratore meccanico. Quando i sanitari cercano di sospendere la
terapia
sedativa le sue condizioni si aggravano ulteriormente. Domenica scorsa,
nel frattempo, l'ex calciatore, in accordo con la famiglia, decide di
far
pubblicare la foto-testamento, che lo ritrae sul letto dell'ospedale
smunto,
patito, affaticato. Un immagine che è un monito, non morite come me.
IL CALCIO SI FERMA - La morte di Best, un idolo assoluto per molte
generazioni,
ha profondamente colpito il Regno unito. Alla notizia della scomparsa,
una
folla di fans si è riunita davanti all'ospedale dove l'ex calciatore è
spirato
per portargli l'ultimo saluto. Anche il premier Tony Blair ha voluto
dedicargli
un commosso saluto: «Tutti noi sappiamo che George Best è stato
probabilmente
il più dotato dei calciatori della sua generazione, uno dei più grandi
calciatori
che il Regno Unito abbia mai prodotto», ha detto il capo del governo
inglese.
La Premier League, il campionato della massima serie, ha annunciato che
su tutti i campi verrà rispettato un minuto di silenzio in onore del
grande
Best.

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come potrei non quotare.........
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Messaggioda GigioPSN il lun nov 28, 2005 6:15 pm

:lol:
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Messaggioda flavio85 il lun nov 28, 2005 9:50 pm

saluto
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Re: Ciao George

Messaggioda tu250x il lun nov 28, 2005 10:18 pm

Matt21 ha scritto:oggi al' età di 59 anni si è spinto il 5 beatles.....ADDIO GRANDE GEORGE BEST!!!! :(

:oops: (scusate l' ignoranza)....ma xkè il V beatles?
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Re: Ciao George

Messaggioda GigioPSN il lun nov 28, 2005 11:03 pm

tu250x ha scritto:
Matt21 ha scritto:oggi al' età di 59 anni si è spinto il 5 beatles.....ADDIO GRANDE GEORGE BEST!!!! :(

:oops: (scusate l' ignoranza)....ma xkè il V beatles?

basettoni e perchè è il primo giocatore di calcio a essere una star(per così dire)
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Messaggioda shakermaker81 il mar nov 29, 2005 11:29 am

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