da kaa il sab gen 05, 2008 7:35 pm
Cribari: “Rossi e Pandev devono restareâ€
Tornare dal Brasile non è mai facile per un brasiliano, ma per Edmilson Sanchez Cribari il richiamo di una Lazio in difficoltà è troppo forte.
Un anno da buttare il 2007?
«Per alcuni sì, invece è stato un anno molto positivo: siamo arrivati terzi, abbiamo superato il preliminare e, a mio parere, abbiamo disputato la Champions League senza sfigurare. Anzi, per un pelo non siamo passati».
Per Cribari, invece?
«Beh, ho giocato sempre e sono felice per questo. Diciamo però che per me è stato un anno positivo. Non dei migliori per via dell’infortunio, c’è stata un po’ di paura ma ora è tutto passato. Un’immagine che porterò sempre con me…».
Si spieghi.
«Quando siamo andati in Romania per il ritorno del preliminare, una partita difficile poiché ho dovuto combattere contro tanto scetticismo. E con la paura della mia famiglia : mi ero operato da dieci giorni per la rottura completa della mandibola. La mascherina mi proteggeva solo un po’, ma non ci ho pensato più di tanto perché il reparto difensivo era in difficoltà . Ho rischiato di perdere la vista, anche perché se avessi preso solo una leggera pallonata sarebbe stato un colpo atroce per il mio occhio ma credo in Dio e avevo delle sensazioni positive e alla fine sono stato premiato».
Passiamo al 2008. Che intenzioni avete?
«Dobbiamo darci una bella svegliata e reagire come è accaduto a Palermo: senza la Champions possiamo fare bene e ancora arrivare fra le prime cinque o sei».
Ma cosa è successo alla Lazio dell’anno scorso?
«Giocare sia in Europa che in campionato è dura, spendi talmente tanto che alla fine non fai bene né l’una né l’altra e questo l’abbiamo pagato a caro prezzo, ma ora ci riprenderemo».
Non ha mai nominato la coppa Italia. Non vi interessa proprio?
«Dobbiamo provare a vincerla. In pochi tra noi ci sono riusciti e poi mi piacerebbe iniziare a alzare un trofeo anche a me».
Secondo lei questa squadra ha bisogno di rinforzi?
«Una società così grande come questa deve sempre puntare a fare dei grandi campionati, ma ci vogliono giocatori forti, anche se bisogna anche avere un grande rispetto per questo gruppo che ha dato il sangue».
A proposito di questo gruppo. Da Stendardo in poi c’è la sensazione che si sia incrinato qualcosa.
«Sa negli anni delle cose possono cambiare, ogni giocatore ha delle situazioni personali, ma il rispetto per le regole e del gruppo è sacro. Poi, ci può stare che qualcuno in certi momenti non le accetti più. Stendardo ha preso questa decisione, si vede che aveva delle sue ragioni».
E se questa fosse l’ultima stagione di Rossi?
«Oddio no. È uno dei segreti di questa squadra, senza di lui perderebbe tantissimo. Girano tante voci ma spero che venga confermato a vita, ha dato un’identità di gioco e delle certezze sul lavoro».
Ce la farà la Lazio a trattenere i suoi gioielli, con il famoso tetto?
«Normale che gente come Pandev abbia richieste delle grandi d’Europa, ma deve essere brava la Lazio a trattenere lui ma come altri, facendo capire che è importante dal punto di vista contrattuale e di squadra, con obiettivi importanti, come lottare per il campionato. Se succede questo resterà lui e tutti gli altri».
Rocchi è un suo amico, un discorso a parte.
«Tommaso ha nel cuore la Lazio, ma ha trenta anni e l’ultimo contratto della carriera, normale che ci pensi un po’. Pure qui torno alla società se deve tenere dei giocatori importanti deve essere brava e fare dei sacrifici».
Per Cribari, invece? Lo sa che è molto richiesto?
«A me non frega nulla e il mio procuratore lo sa. Sto bene qui alla Lazio e con i soldi che guadagno. I miei genitori mi hanno insegnato questo, ossia a dare più valore ad altre cose. Voglio giocare altri 4-5 anni qui e poi tornare in Brasile».
Lei è l’unico brasiliano nella Lazio, mentre dall’altra parte c’è una colonia. Invidia?
«No, uno stimolo maggiore a vincere i derby».
Ha qualche amico nella Roma?
«Si, Taddei. Comunque ho un buon rapporto anche con tutti gli altri. Con Rodrigo di più, perché lui è dello stesso quartiere di San Paolo dove è cresciuto mio papà . Me l’ha detto lui, neanche lo sapevo».
si conferma..grandissimo
XXVI V MMXIII
Quanno ve passa
Non ci gioco più, non mi piace più..E non fa per noi, non somiglia a noi...Questo calcio degli affari, dirigenti ed impresari...Questo è un grande bluff