da fuckin'inthebushes il gio mag 18, 2006 1:50 pm
Era la Roma di Moggi: cosi' la Sensi si e' piegata al Sistema
Gio 18 Mag, 1:08 PM
Comandava tutto. Anche la Roma. E fu cosi'' che la tesi dei magistrati impegnati nello scandalo intercettazioni tocco'' anche le altre sponde del Tevere, quelle giallorosse. Una scalata senza fine, quella di Big Luciano, votata all''acquisizione di potere tramite l''eliminazione politica dei suoi avversari dichiarati. Di Della Valle si e'' detto e scritto molto, dei Sensi, invece, comincia a venir fuori un ritratto inquietante. Che papa'' Franco fosse l''Abele di Caino Luciano, era noto da tempo: ma le precarie condizioni fisiche del patron hanno favorito la successione di Rosella, secondo i magistarti finita per assoggettarsi alla "cupola".
La Scalata. Una "succursale dell''organizzazione moggiana", l''hanno definita, con la complicita'' della dirigenza giallorossa. L''obiettivo dell''ex dg bianconero era quello di fermare "il percorso autonomo e indipendente del sistema calcio determinato dalla gestione del presidente Franco Sensi". In particolare, e a Roma si sapeva anche questo, Moggi voleva inserire il figlio Alessandro con qualche carica nella societa'' giallorossa.
La denuncia di BaldiniFondamentale, in questo senso, la testimonianza di Franco Baldini, ex ds della Roma, praticamente epurato perche'' contro il sistema. Baldini si e'' riferito nella sua testimonianza alla meta'' del 2004 "quando per situazioni economiche pressanti, che riguardavano la societa'' Italpetroli e la propria controllata Roma 2000, a sua volta detentrice del pacchietto di maggioranza dell''As Roma, e'' stato sottoscrtitto dalla famiglia Sensi un accordo per la ristrutturazione dei debiti pregressi con Capitalia. Da qui discendono una serie di eventi".
La svolta. La pace con la Juventus, innanzitutto. Definita dai magistrati "societa'' dominante del sistema del calcio". La svolta "e'' sancita dalla vendita del calciatore Emerson, nonche'' dal passaggio dell''allenatore Capello alla medesima societa''". Le intercettazioni parlano in tal senso di un''iniziale incertezza della Sensi all''entrata in societa'' di Moggi junior. Moggi racconta di essere riuscito a convincere Rosella a non tesserare Zeman, mentre a Prade'', che gli chiedeva di poter tesserare Guidolin, risponde secco: la Roma deve prendere come allenatore Spalletti.
La grande pauraE qui si insinua il dubbio e al contempo la paura piu'' grande della tifoseria giallorossa: Spalletti uomo di Moggi, altro che contropotere. Prade'' si pone come mediatore: l''obiettivo e'' convincere la Sensi, che alla fine, visti i fatti, si piega. Secondo il rapporto dei carabinieri inviato a Napoli, "Moggi, tramite la Gea, si apprestava a controllare il nuovo assetto sportivo della societa'', inserendo nei suoi ranghi l''allenatore Spalletti e giostrando, secondo le strategie di mercato proprie dell''organizzazione, i giocatori piu'' importanti di quella squadra".
Era questa la Roma che a Roma nessuno voleva: adesso Moggi non c''e'' piu'', ma resta un sospetto forte sull''attuale gestione giallorossa. Da un lato e'' ormai arcinoto che ribellarsi al sistema era praticamente impossibile: dall''altro viene spontaneo chiedersi come mai nemmeno la Roma abbia mai denunciato l''andazzo e quanto resta di "marcio" nell''attuale gestione. Franco Sensi ci manca davvero...
Chi è nato a Roma, è romanista.
I laziali so' quelli de fori le mura, che ce porteno l'ova fresche e le ricotte,
e quando arriveno in città, alzano la testa e dicono: "Guarda 'nmbò che cielo limbido."