Ci pensa Silvio
Il Milan sgrida e blocca i fuggiaschi
Berlusconi: anche in B tengo tutti. Gattuso e Gilardino: "Restiamo comunque".
"Anche Pirlo. Adesso basta!". Al Milan non ne possono più. Un giorno il Real che promette l’acquisto di Kaká, un altro il Chelsea che chiede Nesta. E poi il Manchester United che tenta Gattuso, Capello che flirta con Seedorf per riaverlo a Madrid. Già , ci mancava pure Pirlo, il quale tre giorni dopo essere diventato campione del mondo ha detto di sentirsi pronto per un’avventura all’estero, preferibilmente in Spagna. Se non altro Ancelotti, fiducioso a oltranza nel senso d’appartenenza dei suoi giocatori, ha potuto trarre motivi di sollievo ascoltando la professione di fede pronunciata da Gattuso e Gilardino alla tv rossonera. Nell’ordine: "Sono orgoglioso di indossare la maglia del Milan, ho sentito Galliani e gli ho ribadito che Rino Gattuso non andrà da nessun’altra parte"; "Una cosa è certa, il mio futuro è qui. Mi sono legato a questa società e il mio obiettivo adesso è vincere col Milan". Mica poco, vista l’aria che tira.
Gli agiografi sostengono che Silvio Berlusconi, in caso di retrocessione, tratterrà tutti ma proprio tutti, coprendo di tasca propria lo sbilancio dei conti (la perdita in caso di declassamento è stimabile in 160 milioni di euro, ovvero il 70 per cento del fatturato): per ripicca, per lanciare un segnale forte al mondo del calcio. Dal canto suo, Andrea Pirlo s’è spiegato contestando l’interpretazione data alle sue affermazioni: volevano essere generiche, non riferite all’attualità . In un domani non meglio precisato si vedrebbe bene nella Liga, tutto qui.