da fedemadferit il sab mag 13, 2006 11:29 am
Così il Milan finisce nell'inchiesta
Le gare contro Brescia e Chievo sotto la lente dei magistrati napoletani. Nel mirino le designazioni di 2 guardalinee
Galliani e Leonardo Meani, il dirigente rossonero coinvolto nell'inchiesta di Napoli (Newpress)
Galliani e Leonardo Meani, il dirigente rossonero coinvolto nell'inchiesta di Napoli (Newpress)
NAPOLI- Sono due le partite del Milan al centro dell'inchiesta della procura di Napoli, come emerge dall'invito a presentarsi notificato dai carabinieri. Si tratta di Milan-Brescia 1-1 del 9 aprile 2005 e Milan-Chievo 1-0 del 20 aprile dello stesso anno.
Per il primo episodio sono indagati per concorso in frode sportiva Leandro Meani, dirigente del Milan, il vicecommissario della Can, Gennaro Mazzei, e il guardalinee Gabriele Contini. Gli inquirenti parlano di «designazione fraudolenta» di Contini che si adoperava per «il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra milanista». In una conversazione del primo aprile di quell'anno Contini, appena designato per la gara del Milan, chiama Meani «per concordare un incontro a cena dopo la partita e questi, vantando il proprio merito per la designazione dice: »..figa, se non c'era zio, però sempre eh?«. E Contini risponde con una risata. L'altro incontro è Milan-Chievo 1-0 del 20 aprile 2005. Risultano indagati sempre Meani, l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo, e il guardalinee Claudio Puglisi. C'è agli atti una conversazione tra Bergamo e Pairetto. Bergamo sottolinea che «a...a..e, uno che è già da due mesi che dovevamo averlo messo e c'è stata qualche pressione e quindi...si mette Puglisi a fare Milan-Chievo/...ehm, ieri si è sbagliato e quindi questi dicono: perché ci penalizzate? ehm, cioè con me non hanno parlato, eh? Ti dico la verità , hanno chiamato Gennaro».
IL MILAN ANCHE DANNEGGIATO - In un'altra partita il Milan, per gli inquirenti, risulta invece danneggiato allo scopo di agevolare la Juventus. Si tratta di Siena-Milan 2-1 del 17 aprile 2005. Per tale partita sono indagati Paolo Bergamo, Pier Luigi Pairetto, il vicepresidente della Federcalcio Innocenzo Mazzini, l'amministratore della Juve Antonio Giraudo e il guardalinee Duccio Baglioni. In quella gara fu annullato per fuorigioco un gol al rossonero Schevchenko. Il 22 aprile c'è una telefonata tra Mazzini e Giraudo. Il primo «al fine di esaltare - scrivono i pm - la capacità e la potenza del gruppo ricorda all'interlocutore il lavoro «eccezionale» fatto da Bergamo per la partita Siena-Milan («però...però devo dire a Siena il nostro amico è stato eccezionale, eh»).
Altra conversazione del 17 aprile tra Leonardo Meani e Contini. Quest'ultimo nell'attribuire le principali responsabilità a Baglioni precisa: «è l'amico di Pairetto, se lo vuoi sapere è quello che gli prenota i biglietti, che Pairetto va a mangiare a casa sua, non a ristorante, a casa sua». Meani poi chiama il vicecommissario Mazzei per lamentarsi dell'errore di Baglioni. «Che c..., che c..., io questo proprio non lo voglio no, questo non lo voglio, non l'ho mai chiesto né voluto, questo è uno...oltretutto adesso mi dice di stare molto attenti, eh, di non sbagliare perché Galliani è furibondo, perché figurati. Quindi digli di stare molto attenti da qui...alla fine del campionato». Ripete il concetto più volte (sottolineano i pm) poi aggiunge: «...comunque Gennaro è furibondo, ri..riporta da adesso in poi di non sbagliare più un c... perché è furibondo, quindi anche mercoledì cercate di mandare due intelligenti».
LA NOTA DELLA SOCIETA' - Il Milan ha risposto nel pomeriggio con un secco comunicato, in cui respinge ogni addebito, alla notizia del suo coinvolgimento nell'inchiesta sul calcio scandalo avviata dalla Procura di Napoli. «L'A.C. Milan - è detto - respinge qualsiasi addebito che possa porre in discussione la correttezza e la limpidezza del comportamento dei suoi dirigenti, ed è sicuro che la verità dei fatti sarà agevolmente e rapidamente accertata».
12 maggio 2006 Corriere della Sera