da pita1982 il gio mar 16, 2006 1:10 pm
IL MISTERO DELLE CAVIGLIE DI TONI
Fonte: Repubblica
Le caviglie di Toni stanno diventando un problema. Oltretutto difficile da risolvere. Da un punto di vista medico l’attaccante sta bene, gli esami effettuati negli ultimi giorni hanno escluso lesioni e traumi significativi, però lui sente ancora dolore e da diciassette giorni - anche ieri ha svolto un lavoro differenziato - non si allena con il resto della squadra. Un problema, appunto. Anche perché dopo aver saltato la partita di Cagliari, poi sospesa per il vento, Toni rischia di non giocare nemmeno domenica contro l’Ascoli.
Ma il punto è un altro. Un trauma grave, una lesione, si possono curare e, soprattutto, si possono stabilire con ragionevole certezza I tempi di recupero. In questo caso no perché le caviglie di Toni sono soprattutto una questione soggettiva. Nel senso che problemi non ce ne sono, ma l’attaccante sente dolore e questo gli impedisce di correre e calciare. E la soglia di sopportabilità del dolore, appunto, è un fatto soggettivo. Molti giocatori nelle sue stesse condizioni continuano a giocare. Toni no. Anche perché di falli ne subisce tanti. Più di tutti. E ogni volta che gioca, al massimo dopo quattro o cinque minuti (ci sono delle statistiche che lo dimostrano), gli avversari entrano duri sulle caviglie. Vita da attaccante dirà qualcuno. Appunto.
La sostanza però non cambia e le sue caviglie continuano a rimanere un problema. Finora Toni ha lavorato soprattutto per far riassorbire gli ematomi e per migliorare la tenuta delle caviglie. Ghiaccio, massaggi e manipolazione per curare I traumi, ginnastica specifica e allenamenti mirati per rinforzare I tendini e la stabilità del piede. Di più non si può fare. E a Prandelli non rimane che aspettare. In questi casi la componente psicologica è fondamentale. Solo quando Toni sarà convinto di tornare, il tecnico potrà di nuovo contare su di lui. Diciamo che la sua presenza a Cagliari mercoledì prossimo non dovrebbe essere in dubbio. A patto che Toni nel fine settimana riprenda ad allenarsi con I compagni. Perché a questo punto I problemi da risolvere sono due: recuperare la piena efficienza della caviglia e recuperare anche una buona condizione fisica. Dopo due settimane senza allenamento Toni ha bisogno di un lavoro personalizzato e di un po’ di tempo per riprendere la sua piena efficienza. Anche su questo sta lavorando lo staff tecnico della Fiorentina.
«Sto un po’ meglio - ha detto due giorni fa Toni - contro il Cagliari dovrei giocare, con l’Ascoli vediamo». A meno di tre mesi dal Mondiale nella sua testa non c’è solo la Fiorentina. E anche questo è un problema perché nella gestione delle sue caviglie l´attaccante deve tenere conto del fatto che per lui la stagione non finisce a metà maggio, con la chiusura del campionato, ma si allunga di un altro mese e mezzo. Insomma, la questione è delicata. E complicata. I primi problemi sono venuti fuori a gennaio, il primo forfait domenica scorsa. Difficile fare previsioni. Così si va avanti giorno per giorno, senza certezze ma con la consapevolezza che la Fiorentina ha bisogno del suo capocannoniere. In dieci partite si gioca la Champions e Toni non è un dettaglio. È una necessita. Anche se gli fanno un po’ male le caviglie.