da IV il dom nov 06, 2005 1:07 pm
LA RIVOLUZIONE IN OTTOBRE - Un bellissimo spot per il calcio. Chi di noi ha fatto la trasferta sotto la pioggia a Roma racconta di una partita che riconcilia con lo sport, pur con un rammarico: l'assenza del cinema multisala nello stadio che in effetti, come dice Galliani, avrebbe reso se possibile ancora più spettacolare la sfida a distanza tra Behrami e Zé Maria. Nel conto scoppiettante delle emozioni comincia la Lazio, a cui viene annullato un gol per un fallo di inaudita violenza compiuto da Cesar in area. Nel secondo tempo, Martins cerca la qualità in cinque minuti alla Quattro salti in Padella: prima entra in area, dove trova una tagliola da volpe che gli serra la caviglia, per poi venire accoltellato alla coscia e infine terminato con un colpo di Glock all'addome; l'arbitro gli fischia un fallo contro per eccesso di spargimento di sangue. Passa una manciata di secondi e il nigeriano viene fermato per un fuorigioco esistente solo in prospettiva diagonale. Di lì a poco, si lancia in campo aperto e, invece di tirare, cambia direzione e corona la prodezza roteando a vuoto le gambe nel gesto che ha reso famoso Will il Coyote. Il suo compagno di reparto Adriano è distratto: in mattinata aveva scritto alla Gazzetta del suo amore per l'Inter e infatti gioca tutto il secondo tempo sviato dall'idea che contemporaneamente Sky sta dando proprio la diretta di un match dei nerazzurri. A tutto il mondo sembrerebbe ovvia la sostituzione del brasiliano con Cruz, in calore come Madonna al concerto di Torino quando gridò alla folla estasiata: "Sieti già caldi? Bene, à nchio", prima di finire in un documentario a incontrare i lontani parenti abruzzesi in uno stazzo. Invece Mancini ha un progetto, e inserisce Recoba: l'uruguaiano entra in campo con tutta la maglia rattoppata, dopo la multa di 500 Euro affibbiatagli in settimana, che gli ha creato imbarazzi economici.