da Forward il sab ago 30, 2008 9:13 pm
30 Agosto 2008
Rossi, al via tra albero di Natale e veleno con ****** (Dire)
«Quando ho chiesto qualcosa non è mai stata fatta, quindi non ho chiesto niente per il mercato». Se il buongiorno si vede dal mattino il rapporto tra Delio Rossi e ****** rischia di interrompersi prima della fine del campionato. Il tecnico biancoceleste, al suo ultimo anno di contratto, evidentemente non avverte troppa fiducia attorno a sè e alla vigilia della prima di campionato non risparmia stilettate verso la società : «Tutte le volte che ho chiesto qualcosa è stata sempre disattesa». E ancora, a proposito del trasferimento di Bianchi, non riscattato dalla Lazio, al Torino: «Era un giocatore un pò fuori dai nostri parametri a livello economico- dice il tecnico- Si vede che il Torino paga i giocatori più di noi… Bianchi avrebbe alterato qualche equilibrio da noi». Insomma, questioni economiche dietro il mancato riscatto di Bianchi e non tecniche: «Se poi vogliamo dire che è un fatto tecnico- aggiunge Rossi stizzito- diciamolo pure così siamo tutti contenti…». Anche Mourinho viene investito dalla furia di Rossi: «Fa tutte le cose che facciamo noi altri allenatori ma siccome le ha fatte Mourinho sembra che abbia fatto chissà cosa. Ha dettato la regola che si arriva tutti puntuali al campo ma è una cosa lapalissiana. Lui però è esotico ed è sempre lo stesso discorso: chi vince ha sempre ragione». Non solo veleno nelle parole di Rossi, che ha anche annunciato il modulo della Lazio 2008/09: «Stiamo puntando a un 4-3-2-1 e giocheremo con quello». A partire da Cagliari, dove ritroverà una sua vecchia conoscenza: «Allegri l’ho conosciuto come calciatore, quando era al Pescara, e ho cercato di prenderlo. Gli auguri glieli faccio, perchè fare il mestiere di allenatore è difficile specie in serie A, e mi auguro che magari le cose gli vadano bene da lunedì». E in casa Lazio non è il solo a pensarla così: «Foggia tiene tanto a giocare questa partita e ne terrò conto ma lui è uno dei dubbi che ho». Nessun dubbio su Pandev: «Lo vedo molto più sicuro dei propri mezzi rispetto agli altri anni, si vede anche dalle giocate che prova. Ha acquisito maggiore autostima». Insomma, tutto ciò che manca a Zarate, ancora troppo giovane: «Ha delle qualità ma va scoperto. Soprattutto in una piazza tipo Roma, se uno sa fare due punizioni e un paio di cross si parla di fenomeno ed è un’etichetta pesante. Poi se uno lo paghi più di un milione è un fenomeno, se lo paghi meno è un ciuccio. Zarate mi ricorda molto il primo Pandev, ma serve pazienza». Al di là delle frecciate a ******, Rossi pensa che il gruppo affidatogli «sia all’altezza della situazione e che possa regalare ciò che hanno regalato gli altri». L’ultimo arrivato, Brocchi, potrebbe già essere schierato al Sant’Elia: «Ci sto pensando. Lui, a differenza di chi viene da un’altra nazione o da uno svincolato, si è allenato fino all’altro giorno e ha giocato per una squadra che si chiama Milan». Una favorita per lo scudetto, la Lazio non ha le stesse ambizioni ma vuole comunque provare a stupire: «Lo spirito è quello del primo giorno di scuola». Ma Rossi rischia subito il sette in condotta.