Domenica 10 gennaio 2010. Sono passati cinquant'anni dalla prima trasmissone di "Tutto il calcio minuto per minuto", la popolare trasmissione che ha tenuto attaccati ai transistor milioni di italiani di tante generazioni. Un anniversario storico di cui fa ancora parte Alfredo Provenzali, uno dei più popolari radiocronisti di sempre. Nato nel quartiere genovese di Sampierdarena, Provenzali è a "Tutto il calcio minuto per minuto dal 1966. Fino al 1992 è stato inviato su molti campi. Dal 1992 è alla conduzione di questa trasmissione. Un vero esperto di calcio e di tanti altri sport, come la pallanuoto e il ciclismo. Dallo studio centrale conduce tutti i collegamenti con i principali stadi italiani. In questa intervista in esclusivo per ilsussidiario.net racconta i 50 anni della trasmissione che ha fatto la storia del calcio e della radio italiana.
Provenzali, sono passati cinquant'anni, ma "Tutto il calcio minuto per minuto" è ancora una trasmissione di punta. Quali sono le ragioni del suo successo?
E' anche il fascino di una trasmissione che ha fatto della radio il suo giusto punto di riferimento. Un programma che ha fatto la storia e il costume dell'Italia. Forse i motivi della sua popolarità sono da mettere in rapporto con la bellezza di questo strumento che è la radio. Anche in tempi di innovazione tecnologica, con l'avvento di internet e lo sviluppo della tv, la radio accende sempre la fantasia e l'immaginazione degli ascoltatori.
Farete qualcosa per questo anniversario così particolare?
Non lo so ancora. Decideremo all'ultimo. Sicuramente ricorderemo che il 10 gennaio 2010 sono passati cinquant'anni dalla prima trasmissione di "Tutto il calcio minuto per minuto".
Questo programma è diventato una leggenda, fa parte della vita di questa nazione, soprattutto quando ancora non c'era la tv...
Sì, per tanto tempo "Tutto il calcio minuto per minuto" è stato l'unico mezzo per milioni di tifosi di conoscere e sentire le partite del campionato. All'inizio seguivamo solo i secondi tempi e gli italiani aspettavano con trepidazione per sapere il risultato della squadra del cuore.
Com'era "Tutto il calcio per minuto" allora?
Oltre che essere programmato solo nei secondi tempi, allora non c'erano interruzioni durante il racconto dei vari incontri. Si ascoltavano le radiocronache delle singole partite e si aspettava che finissero per sapere cosa succedeva sugli altri campi...
Riccardo Cucchi afferma di aver imparato molto di questo mestiere da lei...
MASSIMO RISPETTO .....