da 14 il mer mar 25, 2009 3:02 pm
Recensione a cura di Sentireascoltare.com (Stefano Solventi)
Rhaianuledada (Songs To Sissy)
Black Eyed Dog
Ghost Records
Non nascondo di provare una certa curiosità per Fabio Parrinello, cosmopolita o apolide non saprei bene (nato a Varese, cresciuto tra Londra e Los Angeles, attualmente domiciliato a Palermo), uno che si nasconde dietro ad un moniker sfacciatamente drakeiano salvo poi disimpegnarsi più che altro in direzione Tim Buckley, uno che dopo i consensi ricevuti dall'esordio Love Is A Dog From Hell (Ghost Records / Audioglobe, aprile 2007) si è mediaticamente eclissato, magari per covare con le dovute attenzioni il qui presente successore Rhaianuledada. Nel quale vengono perlopiù abbandonati i buckleismi vagamente freak dell'esordio in favore d'un cantautorato intimista, cupo e appassionato, sorta di versione schiva di un Goodmorningboy oppure un Josh Ritter problematico. Da un certo punto di vista si tratta di un'implosione, un rifugio morbidamente claustrofobico, però non fai in tempo a sentirti soffocare che le melodie e l'essenziale lirismo degli arrangiamenti tracciano feritoie da cui soffiano refoli romantici e tutto sommato consolatori.
Capita nel passo frugale di All 4 You, dove la fisarmonica è una carezza frugale, oppure tra le brume tenere di I Got You In con la tiepida benedizione del violino, e ancora nel soffice guaire dell'armonica nella dolciastra Daly Suicide, nella lunare The Way To My Heart con quei cori da Will Oldham cherubino, per non dire di quella Salina's che tra pianoforte e clarinetto sbriglia un piglio da Lanegan ingentilito e controcanto efebico quasi Rufus Wainwright. Il tessuto s'increspa complicandosi in Honeysuckle Gal (delirio piratesco da Devendra Banhart waitsiano), concedendosi fregole jazzy nell'iniziale Roses (con un piano quasi Paolo Conte) e masticando certe ugge inafferrabili vagamente Peter Hammill nella notevole Drink Me (le elettroniche a perturbare la trama di chitarre, piano e percussioni).
Alla fine resti appeso ad un senso di sedazione emotiva che appiana ogni escursione, allestendo un giaciglio forse un po' monotono e schivo ma ugualmente - e stranamente - affettuoso. Non parlerei di una crescita, ma di un riposizionamento poetico che conferma Black Eyed Dog tra le più interessanti realtà indie nostrane.
(7.1/10)
admin ha scritto:Sei stato permanentemente bannato da questa board.
iaia ha scritto:zio bubu.
liam4ever ha scritto:con Stankovic arretrato, quanto sei bella nella foto profilo. il Capitano larghissimo, Milito leggermente più indietro ed eto'o accentrato e avvicinato alla porta..