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Qui si può chattare e quindi parlare di qualsiasi cosa possibile ...quindi non solo musica ..VIETATO LO SPAM INUTILE, TOLLERANZA 0

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Re: NEWS

Messaggioda LGPratese il gio dic 18, 2008 3:17 pm

Ritiro della patente a chi beve
C'e' una proposta di legge bipartisan: soglia allo 0, 2%

(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Un forte inasprimento delle regole per chi beve alcol, fino a blooccare completamente l'automobilista che ha assunto bevande alcoliche. Sara' sufficiente un tasso alcolemico anche dello 0,2% per vedersi ritirare la patente. Lo prevede una proposta di legge 'bipartisan' all'esame della Camera e che dovrebbe essere varata entro la fine di gennaio, secondo quanto riferito dal presidente della commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci.
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Re: NEWS

Messaggioda columbia83 il ven dic 19, 2008 2:24 pm

columbia83 ha scritto:
porzel ha scritto:e quindi colombo, in parole povere?



I tassi non possono scendere sotto lo zero.
Con i tassi così bassi (o meglio azzerati),la Fed si preclude in futuro la possibilità di ulteriori manovre per ridurli (cioè per tentare di far circolare più moneta)
Quindi in queste condizioni, è facile ipotizzare una bella ventata di deflazione...



Qui c'è anche un articolo dal sito lavoce.info

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000818.html
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Re: NEWS

Messaggioda johnlord il ven dic 19, 2008 2:42 pm

Pratese ha scritto:Ritiro della patente a chi beve
C'e' una proposta di legge bipartisan: soglia allo 0, 2%

(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Un forte inasprimento delle regole per chi beve alcol, fino a blooccare completamente l'automobilista che ha assunto bevande alcoliche. Sara' sufficiente un tasso alcolemico anche dello 0,2% per vedersi ritirare la patente. Lo prevede una proposta di legge 'bipartisan' all'esame della Camera e che dovrebbe essere varata entro la fine di gennaio, secondo quanto riferito dal presidente della commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci.


Ma vadano affanculo.
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Re: NEWS

Messaggioda kaa il ven dic 19, 2008 3:07 pm

Non ricordo se ne parlavo con qualcuno qui però meglio la soglia a 0 che questa quantità ridicola
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Re: NEWS

Messaggioda Zack il ven dic 19, 2008 3:16 pm

Pratese ha scritto:Ritiro della patente a chi beve
C'e' una proposta di legge bipartisan: soglia allo 0, 2%

(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Un forte inasprimento delle regole per chi beve alcol, fino a blooccare completamente l'automobilista che ha assunto bevande alcoliche. Sara' sufficiente un tasso alcolemico anche dello 0,2% per vedersi ritirare la patente. Lo prevede una proposta di legge 'bipartisan' all'esame della Camera e che dovrebbe essere varata entro la fine di gennaio, secondo quanto riferito dal presidente della commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci.

sai ai parlamentari che gliene frega....tutti hanno autoblu con autista, sai come tracannano nei festini a base di champagne,ostriche droga e puttane...! si fottessero tutti...

ecco qual'e' la differenza tra un cittadino ed un parlamentare

cittadino

se giri con una canna(0,3/ 0,4 GRAMMI) in tasca ti segnalano/denunciano e ti danno spaccio
se ti fai una pinta di tennents ( STAI FUORI LIMITE) e rischi la patente
se ti apparti con una troia ( TI BECCHI UNA MULTA PER SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE)

parlamentare

vieni trovato sbornio in una suite di un albergo di via veneto con cocaina e puttane...(TI CACCIANO DALL'UdC per IMMORALITA')

andassero a farsi fottere
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Re: NEWS

Messaggioda columbia83 il ven dic 19, 2008 5:05 pm

zack nella tua analisi ti sei dimenticato i trans :lol:
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Re: NEWS

Messaggioda Zack il ven dic 19, 2008 7:33 pm

ah già il portavoce di prodi...
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Re: NEWS

Messaggioda The Shield il mer dic 24, 2008 2:22 pm

Il personaggio
Cristiano, i turni sulle volanti
«Come politico non ha il fiuto di Tonino»
Sposato, tre gemelli, vive a Montenero di Bisaccia. In estate trebbia il grano con papà

ROMA — La verità — scontata ma ugualmente amara — è che non si possono scegliere i padri, certo: ma nemmeno i figli. Abbiamo chiesto una descrizione, un identikit umano e politico, del giovane Cristiano Di Pietro a Giuseppe Astore, 56 anni, senatore dell'Italia dei Valori eletto in Molise, un ex insegnante di San Giuliano di Puglia che ha avuto l'intuito e la capacità di seguire il papà di Cristiano nella sua avventura parlamentare, di seguirlo passo dopo passo, fino al trionfo delle ultime elezioni, quando il loro partito, in questa regione, raggiunse addirittura il 27% delle preferenze. Sentite. «Sì, io Cristiano lo conosco bene. Lo conosco perché sono stato accanto al papà Tonino fin dall'inizio e perché poi lui, Cristiano, me lo sono portato dietro, e ho cercato di fargli fare, nei limiti del possibile, un poco di esperienza. Era il 2004, quando assunsi il ruolo di coordinatore del partito qui, in Molise: e lui, Cristiano, venne subito con me. Curava l'organizzazione. Un ragazzo entusiasta, determinato, appassionato. Persino bravo se si trattava di mettere su, allestire, darsi da fare. Purtroppo con una ingenuità di fondo tremenda, fatale. Anzi, di più, e mi spiace dirlo: ma, certe volte, all'improvviso, Cristiano sfodera tratti di infantilismo sconcertante. Purtroppo non ha ereditato nulla delle principali doti del padre: né la scaltrezza, né il fiuto politico. Niente. Zero. E, in fondo, anche questa storia che rimbalza da Napoli, lo testimonia: leggo che stava lì, che si metteva a chiedere assunzioni per gli amici.... Chiaro, non mi sembra ci sia niente di penalmente rilevante... però insomma poteva evitarsele certe telefonate, no? Voglio dire: suo padre che si sbatte per fare tutte le sacrosante battaglie sull'etica della politica, sulla morale della politica, e lui, il figlio, invece che fa? Chiede favori... Mah».

Cristiano Di Pietro è mortificato. Immaginare cosa può avergli detto il padre Tonino mette a dir poco i brividi. Cristiano ha quel suo faccione da buono, quel pizzetto che gli esalta solo il doppio mento. Cristiano ha 35 anni, è un agente di polizia ma, quando fu eletto consigliere provinciale per l'Idv a Campobasso, due anni fa, chiese l'aspettativa. Non fu una decisione semplice. Perché gli piaceva fare il poliziotto. Gli piaceva stare in turno sulle volanti. Ai colleghi raccontava: «Conosco le strade di Vasto a memoria. Potrei percorrerle ad occhi chiusi». Maurizio Gasparri, all'epoca in An, con un'interrogazione chiese al Parlamento di aprirli invece bene, gli occhi: «Vi chiedo come sia possibile ottenere un trasferimento da una questura settentrionale a Vasto, nonostante l'organico del commissariato di Vasto sia già al completo. Bisognava forse far avvicinare a casa il giovane Di Pietro?». Cristiano Di Pietro, infatti, vive a pochi chilometri, a Montenero di Bisaccia, con la moglie Lara e i loro tre figli gemelli: Antonio, Matteo e Chiara. Ma non state a pensarveli nella vecchia, bellissima masseria: lì vanno solo d'estate, quando i nipotini possono riabbracciare il nonno Tonino e ammirarlo mentre è impegnato nei lavori della trebbiatura (da un punto di vista mediatico, il primo e ultimo a sfruttare le fotografie della trebbiatura, in Italia, fu Benito Mussolini). Enzo Luongo, direttore di Prima Pagina, quotidiano di Campobasso, ricorda la mattina della scorsa estate quando Antonio Di Pietro, presentandosi in città per una conferenza stampa, disse appunto: «Sbrigatevi a farmi le domande, ho da fare con il grano...». Il fotografo, un'ora dopo, corse così a Montenero e lì, effettivamente, trovò non solo Tonino, ma anche il figlio Cristiano (già piuttosto sovrappeso: perché, con una decina di chili in meno, sarebbe il sosia del padre). Comunque, era proprio in quei giorni che il giovane Cristiano si misurava con la sua prima importante iniziativa politica. Vale a dire: risolvere la crisi in Provincia e ribadire la fiducia al presidente Nicola D'Ascanio, di antica osservanza diessina e, soprattutto, vecchio compaesano di Montenero di Bisaccia, che buona parte del suo nuovo partito, il Pd, voleva invece fare cadere. In cambio dell'appoggio, piccolo rimpasto: con un dipietrista, Michele Borgia, pure lui nato a Montenero, che diventò assessore. Va detto che l'intera vicenda fu seguita con occhi a dir poco critici dal senatore che abbiamo sentito prima, Giuseppe Astore. Che però, non appena osò dire, «posso accettare i divieti di Tonino, non certo quelli del figlio...», si sentì rispondere dal figlio medesimo: «Parli a titolo personale. Chi comanda, qui, è il mio papà». A sentirlo così, a rileggersi certe sue dichiarazioni, verrebbe agevole pensare a un giovane rampollo tosto e risoluto. E c'è da immaginare che il padre sarebbe il primo a rallegrarsene. Solo che ieri Cristiano stava con il collo torto e la voce tremante. «No, io non le commento certe accuse. Cosa ho fatto di male, eh? Tutta colpa dei giornalisti...». Cristiano, lasci stare. Che c'azzeccano, stavolta, i giornalisti?

Fabrizio Roncone
24 dicembre 2008




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Re: NEWS

Messaggioda The Shield il mer dic 24, 2008 2:24 pm

MAGISTRATI = MERDE

«La Reggiani resisteva.
Sconto di pena a Mailat»
I giudici: niente ergastolo anche perché il romeno era ubriaco


ROMA — Romulus Mailat, il romeno che la sera del 30 ottobre 2007 stuprò ed uccise la signora Giovanna Reggiani vicino alla stazione di Tor di Quinto, agì da solo. Ed ha avuto la condanna a 29 anni in primo grado e non l'ergastolo perché «la Corte, pur valutando la scelleratezza e l'odiosità del fatto, commesso in danno di una donna inerme e, da un certo momento in poi esanime, con violenza inaudita, non può non rilevare che omicidio e violenza sessuale sono scaturiti del tutto occasionalmente dalla combinazione di due fattori: la completa ubriachezza e l'ira dell'aggressore, e la fiera resistenza della vittima». Lo sostiene la motivazione della sentenza della Corte d'Assise presieduta da Angelo Gargani. E Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato del Pdl, esplode: «Provo ribrezzo per questa decisione». Paradossalmente, secondo la Corte, è anche l'incredibile forza d'animo della Reggiani ad aver attenuato le responsabilità dell'assassino: «In assenza degli stessi fattori — si legge — l'episodio criminoso, con tutta probabilità, avrebbe avuto conseguenze assai meno gravi ». Mailat, invece, a causa della reazione della vittima «non riesce ad averne ragione a mani nude» e deve usare il bastone. Però il romeno «all'epoca era ventiquattrenne, incensurato, e l'ambiente in cui viveva era degradato. Queste circostanze, assieme al dettato costituzionale secondo cui la pena deve tendere alla rieducazione, inducono la Corte a risparmiargli l'ergastolo, concedendogli le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti contestate, pur irrogando la pena massima per l'omicidio».

Lette le motivazioni, Gasparri, che aveva già criticato l'entità della pena, attacca: «Questi giudici — dice — si devono vergognare. Se non si dà l'ergastolo per una persona del genere, a chi lo si da?». Ma non è solo questo, ad indignare Gasparri: «Di fronte a queste motivazioni, più che di separazione di carriere, bisognerebbe parlare di "abolizione di carriere". Certi magistrati andrebbero cacciati... Spero che il Natale porti un po' di saggezza». Il parlamentare non si ferma qui: «Come legislatore farò tutto il possibile per evitare che si ripetano certe cose, ma come italiano mi vergogno ». I giudici hanno anche ricordato la necessità di non trascurare la Carta nella parte in cui richiama all'esigenza di un recupero del detenuto. Gasparri però non ci sta: «Io credevo nella magistratura. Ma ogni giorno ci sono prove che inducono chi può a rivederne sia il ruolo sia le responsabilità ». Secondo i giudici l'esclusiva responsabilità di Mailat «è pienamente provata. La selvaggia violenza dei colpi sarebbe stata inutile se l'azione fosse stata condotta da più persone». Presenterà appello l'avvocato del romeno, Piero Piccinini: «È una motivazione di una semplicità sconcertante, che lascia interdetti. Sono state fatte forzature logiche che dimostrano che le prove erano insufficienti ». Pronta all'appello anche la procura, contraria alla concessione delle attenuanti generiche. E secondo l'avvocato di parte civile Tommaso Pietrocarlo «è proprio la fiera resistenza della povera signora Reggiani che rende più grave l'episodio ».
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Re: NEWS

Messaggioda Noel84 il ven dic 26, 2008 9:40 pm

John Costelloe: suicida l’attore de I Soprano

John Costelloe si e’ suicidato. L’attore che nella fortunata serie televisiva de I Soprano interpreta il ruolo di un boss omosessuale si e’ tolto la vita. La notizia e’ stata data nei giorni scorsi dalla polizia statunitense: John Costelloe si e’ sparato mentre si trovava nella citta’ di New York.
John Grimpel, il portavoce della polizia, ha raccontato che l’attore de I Soprano e’ stato trovato morto nella sua abitazione che si trova nel quartiere di Brooklyn. John Costelloe si sarebbe suicidato una settimana fa, esattamente il 18 dicembre. I parenti dell’attore avevano denunciato la sua scomparsa. Poi il ritrovamento del corpo.

John Costelloe aveva 47 ed era diventato famoso al grande pubblico per il suo ruolo ne i Soprano, dove interpretava Jim “Johnny Cakes” Witowski.
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