» 2008-11-03 09:34USA, OBAMA SUPERA MCCAIN IN 6 SU 8 STATI CHIAVEWASHINGTON - Il candidato democratico alla presidenza Usa Barack Obama supera il candidato repubblicano John McCain in sei degli otto stati chiave per le elezioni, inclusi Florida e Ohio. Lo rivela un sondaggio Reuters/Zogby reso noto oggi. Un altro sondaggio Reuters/GSpan/Zogby dà ad Obama un vantaggio di 7 punti a livello nazionale, un punto percentuale in più di ieri. Il sondaggio telefonico ha un margine di errore del 2,9%. Obama supera McCain in Florida (2 punti), Ohio (6), Missouri (1), Virginia (6), Nevada (8) e Pennsylvania (11). Il candidato repubblicano è in testa in Indiana (5 punti) e North Carolina (1), entrambi stati dove ha vinto Bush nel 2004. Secondo il sondaggio, Obama avrebbe ora 328 voti elettorali, ben di più dei 270 necessari per arrivare alla Casa Bianca.
OBAMA INTESTA + 11 PUNTI SU RIVALE MCCAIN, GALLUP
Il candidato democratico alla Casa Bianca, Barack Obama, è accreditato di 11 punti di vantaggio sul suo avversario, il repubblicano John McCain, secondo un sondaggio Gallup pubblicato oggi dal quotidiano 'Usa Today'. Obama, secondo il sondaggio, ha un consenso elettorale del 55% contro il 44% di McCain. E' l'ultimo sondaggio pubblicato da Gallup prima delle elezioni presidenziali ed è stato realizzato dal 31 ottobre al 2 novembre su un campione di 3.050 intervistati. Il margine d'errore è di circa il 2%. Alla vigilia delle elezioni, Gallup ritiene "improbabile" un'inversione di tendenza.
AFFLUENZA RECORD, MILIONI GIA' ALLE URNE
di Luciano Clerico
WASHINGTON - Le presidenziali Usa 2008 saranno le elezioni piu' partecipate del Dopoguerra, se non addirittura dell'ultimo secolo. Questa la previsione di alcuni esperti americani in materia di flussi e statistiche elettorali, che se da un lato ritengono verosimile la piu' grande affluenza mai vista, dall'altro non nascondono le loro preoccupazioni circa l'impatto che potra' avere in termini di attesa ai seggi. Stando alle percentuali del voto anticipato gia' registrate finora, le elezioni americane del 2008 dovrebbero segnare la storia non solo dal punto di vista politico, ma anche statistico.
A sostenerlo, numeri alla mano, e' il professor Michael McDonald, della George Mason University, uno dei massimi esperti americani in materia di flussi elettorali. McDonald ha calcolato che dei circa 213 milioni di americani aventi diritto al voto andranno si rechera' alle urne il 64%. Se cosi' fosse, sara' in numeri assoluti la piu' alta affluenza al voto della storia americana, con qualcosa come 135 milioni che si presenteranno alle urne. Non solo: quel 64% sarebbe anche la piu' alta affluenza del Dopoguerra in termini percentuali, visto che il record precedente risale alle elezioni del 1960, quando per scegliere tra Richard Nixon e John Fitzgerald Kennedy si recarono a votare il 63,8% degli aventi diritto.
Solo nel 1908, con il 65,7%, l'affluenza fu piu' alta. ''Questa potrebbe essere l'elezione del secolo'' ha scritto McDonald su Politico.com all'inizio del mese di ottobre, cioe' prima che avesse inizio la fase del voto anticipato. Oggi, alla luce dei numeri del cosiddetto 'early voting', e' ulteriormente confortato nelle sue previsioni. Si stanno gia abbattendo tutti i record sia per il voto anticipato, sia per la registrazione di nuovi elettori. Solo un calo di interesse dovuto alla netta vittoria di uno dei candidati potrebbe indurre elettori degli Stati dell'ovest a rinunciare ad andare a votare, sapendo dallo spoglio degli Stati dell'Est chi dei due ha gia' vinto. Finora, comunque, la tendenza in atto e' da record. Dai dati dalle autorita' responsabili per le elezioni, dei 31 Stati in cui gia' si e' cominciato a votare si sono finora recati alle urne circa 20 milioni di americani. Alle scorse elezioni del 2004 erano stati in tutto 23,5 milioni, un dato che secondo gli esperti dovrebbe essere ''abbondantemente'' superato.
Questo flusso straordinario ha gia' creato non pochi problemi in molti seggi, dove si sono create file chilometriche e attese di 4, 5, in alcuni casi anche 6 ore. Il 4 novembre il sistema 'reggera'? Le autorita' dicono di si', perche' le regole dell''early voting' rallentano le operazioni, a differenza dell'Election Day. Un dato e' certo: non si erano mai viste tante persone anticipare il voto. Questa maggiore affluenza, dicono gli esperti, e' dovuta soprattutto agli afroamericani e a coloro che votano per la prima volta. L'affluenza afroamericana a livello nazionale dovrebbe crescere mediamente del 20% rispetto alle ultime elezioni, quella del voto giovanile nel suo complesso dovrebbe toccare il 10% del totale. Sono questi, sostiene McDonald, i principali indicatori di elezioni che si annunciano storiche anche sotto il profilo statistico.