Multe a clienti, lucciole in piazza
Manifestazione a Padova il 16 maggio
Le prostitute si riuniranno in corteo mercoledì 16 maggio contro l'ordinanza del comune di Padova, che multa i clienti, ma anche le stesse "lucciole" in abiti discinti. Una manifestazione in difesa dei clienti e della "funzione sociale" delle prostitute, come spiegano le portavoci della protesta. Le "lavoratrici del sesso" vogliono portare il corteo fino al municipio e chiedere un incontro al sindaco Flavio Zanonato.
"No alle multe, sì alle zone a luci rosse", sarà lo slogan guida. Da alcuni anni nelle città italiane si cerca di combattere la prostituzione con multe, sequestri d'auto e telecamere. Ora si aggiunge alla lista Padova con le sue cinque multe in 48 ore per i clienti.
Il dibattito si apre, nel 2000, con una tragedia: un giovane di Treviso, pochi minuti dopo che i carabinieri gli avevano sequestrato l'auto sulla quale aveva ospitato una prostituta, si suicida. Proprio da quell'estate infatti si comincia in alcune città a sanzionare chi si serve dei favori delle prostitute nelle strade, o facendo multe per divieto di sosta, o sequestrando le auto come corpo di reato.
La prima procura ad applicato le sanzioni è quella di Perugia sostenendo che senza auto l'attività di prostituzione non sarebbe stata possibile. Sceglie la linea dura anche il sostituto procuratore di Trieste, Frezza: per i clienti, pene da due a sei anni di reclusione e multe fino a 20 milioni. A Vicenza le multe si aggirano intorno ai 300 euro mentre ad Arezzo si arriva ai 600 euro.
Originale il sindaco di Vittuone (7.500 abitanti in provincia di Milano) che vieta di mostrare nudità a scopo di adescamento. Nell'estate del 2002 arriva il Grande fratello antiprostituzione: a Porto Santo Elpidio, tristemente famosa perché le prostitute l'hanno scelta quale capitale a luci rosse delle Marche, dieci "occhi", ovvero sei telecamere più una a quattro occhi, con una visuale di 360 gradi.
Seguono l'esempio molti paesi, dal Piemonte fino al Sud. Roma invece istalla prima le telecamere, all'inizio del 2006 e dopo due mesi, per i clienti delle prostitute arriveranno anche le multe.
Il ministro dell'Interno Giuliano Amato è intervenuto sul tema: ''Come si fa a prendersela con le ragazzine, e non con la clientela, che è tutta nazionale?'' e definisce i clienti ''maschi italiani mascalzoni''.
possono fare tutto tutti
due schiaffi se solo propongono una cosa del genere, altro che manifestazioni... ma tornasse il fascismo sotto questo punto di vista