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Qui si può chattare e quindi parlare di qualsiasi cosa possibile ...quindi non solo musica ..VIETATO LO SPAM INUTILE, TOLLERANZA 0

Moderatori: silvietta, admin

Messaggioda alive il gio nov 30, 2006 11:44 am

Non è una news magari che a voi interessa però ve la dico ugualmente..
ieri a Pisa, in pieno centro, nei pressi di un cantiere dove stanno costruendo un parcheggio sotterraneo, si è ribaltato un camion dei vigili del fuoco andando addosso a una macchina e ad un camper..il vigile alla guida è morto gli alti sono feriti...

:( mamma che brutto :cry: :cry: :cry: :cry:
wake up the dawn and ask her why a dreamer dreams she never dies
L'essenziale è invisibile agli occhi!..

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Messaggioda Debbie il ven dic 01, 2006 8:10 pm

Aspirante star va a letto con potenti dello showbiz e filma i rapporti. La Cina scossa da una "vallettopoli" locale Ha ripreso con la sua videocamera oltre 20 incontri erotici: «Perchè una donna deve soffrire in silenzio questi ricatti?»

PECHINO - Per noi italiani abituati a scandali come "vallettopoli" sembrerà il solito intrigo sessuale che vede come protagonista persone potenti dello spettacolo e aspiranti veline. Ma in Cina ha destato grande scalpore la vicenda che vede come protagonista Zhang Yu, un'aspirante attrice che per diventare famosa è andata a letto con numerosi personaggi dello spettacolo e del cinema.

VIDEO - Fin qui, forse, niente di nuovo. Ma la bella ragazza ha pensato bene di filmare questi incontri proibiti. Afferma di aver ottenuto tutte le parti più importanti a cui aspirava andando a letto con questi personaggi, ma ha ripreso con la sua videocamera più di 20 incontri sessuali. Successivamente l'attrice ha denunciato il problema sul suo blog e i video presentati sono un vero e proprio spaccato su come funziona il mondo dello spettacolo in Cina dove il ricatto e le "proposte indecenti" sono la norma e non l'eccezione dell'industria dei sogni
DIBATTITO - In Cina si è accesso un forte dibattito tra gli utenti del web, se sia giusto che le donne che sognano il cinema debbano sottostare a queste assurde regole non scritte. «Perchè una donna dovrebbe soffrire in silenzio e subire ogni volta questi ricatti?», si chiede l'autrice dei video sul suo blog. «Se ti devi confrontare con bestie e serpenti e non sei velenosa, come potrai mai salvarti?». Gli utenti sembrano divisi tra chi accetta pienamente le accuse della giovane e chi invece cinicamente afferma che sia la solita attrice che non è riuscita ad arrivare al pieno successo e cerca di farsi ulteriore pubblicità. Fra qualche giorno uscirà il suo primo libro intitolato «Giorni nello showbiz».

Un'immagine tratta da uno dei filmati messi online da Zhang Yu
FAMOSA - Ciò che è certo è che adesso il suo nome è sulla bocca di tutti: uno dei siti web più famosi in Cina, http://www.sina.com ha una sezione interamente dedicata a lei e tanti produttori non coinvolti nello scandalo le stanno offrendo numerosi ruoli importanti. L'attrice trentenne, che discende da una famiglia povera della provincia di Hubei, ha sottolineato che ha sollevato questo scandalo solo perchè vuole che nessuna giovane ragazza debba più sottomettersi a queste "sporche regole". Zhang Yu ha anche affermato che erano anni che cercava di denunciare questo "mondo sporco", ma tutti avevano fatto finta di non sentirla
DENUNCE - Già nel 2002 portò in tribunale e accusò un direttore che gli aveva offerto una parte in un film se avesse fatto l'amore con lui e con un'altra attrice. La difesa del direttore fu che lui era ubriaco e che non ricordava l'accaduto. Tutto si risolse in una bolla di sapone. «Noi donne cinesi abbiamo subito tante umiliazioni nel passato, ma nessuno osa parlarne - ha detto Zhang Yu in un'intervista - I boss dello spettacolo sono dei furfanti, non si preoccupano di niente e mi ripetevano sempre lo stesso ritornello: "Zhang Hu, tu non avrai un futuro, se non lo fai"».
Francesco Tortora
01 dicembre 2006

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spet ... cina.shtml
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Messaggioda tolos 86 il sab dic 09, 2006 12:08 pm

La fantomatica Jane è diventata un idolo delle donne e spopola sul web
Tradita dal marito, si vendica col maxi-poster
Un mega pannello pubblicitario per accusare il coniuge e l'(ex) migliore amica con cui la tradiva: «Siete due persone spregevoli»


Il pannello pubblicitario posizionato in Upper Dean Street, nel centro di Birmingham
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BIRMINGHAM (Gran Bretagna) - Il miglior perdono è la vendetta. Non deve avere avuto troppi dubbi Jane Doe, un nome fittizio per una donna di Birmingham, che per farla pagare al «caro marito» Mark e alla sua «migliore amica» Shelley, colpevoli di avere avuto una relazione sessuale alle sue spalle, ha pensato bene di disprezzarli pubblicamente chiedendo, di fatto, la solidarietà dell'intera città. Lo ha fatto acquistando uno spazio pubblicitario su un pannello gigante posto nei pressi di un crocevia. Dal quale lancia un messaggio breve ma inequivocabile: «Siete le persone più spregevoli che io conosca, le più disoneste che io abbia mai incontrato. So quello che avete fatto e sono disgustata». Non solo: per il marito c'è una coda in più: «Ho cambiato le serrature, dato fuoco ai tuoi vestiti e - soprattutto - svuotato i nostri conti cointestati per pagare per questo poster».
Un particolare del messaggio
Un particolare del messaggio
VENDETTA MEDIATICA - L'idea della vendetta mediatica a Jane l'hanno data i conduttori di una radio, nel corso di un programma alla quale la donna aveva partecipato inviando alcune e-mail, parlando proprio della sua disavventura coniugale e chiedendo consigli. Il suggerimento le è stato buttato lì quasi per scherzo dagli speaker della Brmb. Ma lei non ci ha pensato due volte: intuito quanto dirompente potesse essere il messaggio lanciato a grandi lettere da una delle principali arterie del centro di Birmingham, l'Upper Dean Street, la donna ha pensato all'annuncio e ha stipulato il contratto con l'agenzia che gestisce i tabelloni. Non solo: ha aperto un proprio profilo internet su Myspace, dove racconta ulteriori particolari della sua iniziativa.
Jane Doe come si presenta, in una foto ritoccata, sulla sua pagina di Myspace
Jane Doe come si presenta, in una foto ritoccata, sulla sua pagina di Myspace
«A TESTA ALTA» - «Non è un gioco, ma solo il modo per restituire quanto dovevo al bastardo a cui avevo dedicato la maggior parte della mia vita adulta» spiega Jane, che racconta pure della delusione per avere scoperto che la donna con cui il marito la tradiva era la sua migliore amica, una persona «di cui mi fidavo». E si fidava davvero, «al punto di averle pure parlato dei miei sospetti su Mark». E lei? «Si è offerta di aiutarmi e di darmi consigli». Inutile dire che i rapporti sia con il marito sia con l'(ex) amica del cuore sono ormai compromessi. Jane non ne fa mistero e lo dice chiaramente anche ai due amanti: «Non telefonatemi, non cercatemi. Per quanto mi riguarda nessuno di voi due esiste». Jane tutto sommato se n'è fatta una ragione: «Sono io quella che potrà continuare ad andare in giro a testa alta. E a chi dice che la vendetta può essere dolce, io rispondo che non sembra dolce. Ma è fantastico non essere più una piccola e paranoica donna a casa e avere finalmente ripreso controllo della mia vita».
TELEFONINO RIVELATORE - Che fosse paranoica era stato proprio il marito a ripeterglielo in diverse occasioni. Lei aveva iniziato a settembre ad avere dei sospetti, notando un improvviso cambiamento nelle abitudini del coniuge. Come ad esempio l'utilizzo del dopobarba, fino a quel momento detestato. O una strana «gelosia» dell'uomo per il proprio telefono cellulare, che all'improvviso è è stato protetto da una password, senza alcun apparente motivo. E proprio con un telefono cellulare Jane ha scoperto la verità sull'amica: dopo essere riuscita a copiare il numero che il marito aveva inserito in agenda alla voce Shelley, ha provato a comporlo con il proprio telefonino e, amara sorpresa, ha visto che sul display compariva un nome presente anche nella sua di agenda, appunto quello dell'amica Michelle, che per confondere un po' le acque il marito aveva pensato bene di ribattezzare «Shelley». A quel punto tutto è stato chiaro e il passo verso la vendetta in formato «6x3» è stato breve.
UN MITO VIA WEB - Jane è diventata un mito per molte donne che hanno apprezzato il suo gesto di ribellione. E per molti ascoltatori del programma Breakfast di Brmb e del blog di Caroline Martin, una delle conduttrici, dove è anche possibile riascoltare i tre episodi del programma dedicato alla vicenda (in inglese), che hanno inondato la radio di lettere di sostegno e di incoraggiamento per la donna tradita e autovendicata. «Ringrazio tutti per quei messaggi - scrive Jane nell'ultimo aggiornamento del suo sito, postato proprio oggi, 8 dicembre -. E colgo l'occasione per dirvi che non ho più risentito né Mark ne Shally. In questo momento mi sento forte. Ed è fantastico sentire da quelli di voi che hanno vissuto esperienze simili alle mie che la mia vita ora potrà solo migliorare».
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Messaggioda Zack il dom dic 10, 2006 9:31 pm

E' MORTO AUGUSTO PINOCHET
SANTIAGO - L'ex dittatore cileno Augusto Pinochet è morto all'età di 91 anni. La morte è avvenuta per scompenso cardiaco. L'ex dittatore era stato ricoverato per un infarto il 3 dicembre scorso.

Manifestazioni spontanee e contrapposte a distanza, si stanno svolgendo a Santiago del Cile dopo la morte di Pinochet. I suoi sostenitori si sono raccolti nelle vicinanze dell'Ospedale militare, in un clima di grande commozione, ma anche di una certa ostilità nei confronti dei giornalisti accorsi sul posto e accusati "di approfittarsi del dolore di chi ha salvato la patria".

Nei momenti più acuti della polemica, sono volati anche bottiglie e sassi diretti verso cameramen e giornalisti, con il conseguente intervento della polizia antisommossa cilena. Intanto, vicino a Piazza Italia e nella zona dello Stadio Nazionale, gli oppositori della ultima dittatura (1973-1990) si sono raccolti per "celebrare la morte" di Pinochet con clacson, slogan, bandiere cilene e grida di "assassino!". Neppure in queste circostanze, ha detto uno dei manifestanti di Plaza Italia a Radio Bio Bio, "si deve dimenticare che qui é stata torturata ed uccisa gente".

L'EX DITTATORE MORTO CIRCONDATO DAI FAMILIARI Pinochet è morto "circondato dai suoi familiari", ha detto il dottor Juan Ignacio Vergara ai giornalisti radunati all'esterno dell'ospedale militare. Il medico ha aggiunto che l'ex dittatore "ha ricevuto l'unzione degli infermi" prima di morire, ed ha ribadito che la morte è avvenuta dopo un "improvviso" aggravamento. L'ex generale Luis Cortes Villa, uno degli uomini fidati di Pinochet, ha detto in lacrime che "con lui c'erano i figli e la moglie Lucia Hiriart", e che "questa morte ci ha colto a tradimento, mentre pensavamo addirittura ad un possibile suo ritorno a casa". Intanto un gruppo di sostenitori di Pinochet si è raccolto all'esterno dell'Ospedale con fotografie e bandiere cilene,alcuni in lacrime, altri gridando il nome dell'ex generale e cantando l'Inno nazionale cileno.

LA MORTE PER SCOMPENSO CARDIACO Il decesso di Augusto Pincohet è stato confermato dall'Ospedale militare in un comunicato letto alla stampa. "Si comunica - sostiene il 12/o Bollettino - la dolorosa morte dell'ex presidente della repubblica ed ex comandante in capo dell'esercito, capitano generale Augusto Pinochet Ugarte". "Alle 13:30 (le 17:30 italiane) - si aggiunge - il paziente ha sofferto un inatteso e grave scompenso che ha obbligato il suo trasferimento in condizioni critiche nel reparto di rianimazione". "Sono state applicate tutte le misure mediche possibili per rianimarlo - conclude il Bollettino - ma non si è ottenuta una risposta clinica positiva, e la morte è intervenuta alle 14:15".


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Messaggioda Libertine81 il dom dic 10, 2006 11:48 pm

tolos 86 ha scritto:La fantomatica Jane è diventata un idolo delle donne e spopola sul web
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TELEFONINO RIVELATORE - Che fosse paranoica era stato proprio il marito a ripeterglielo in diverse occasioni. Lei aveva iniziato a settembre ad avere dei sospetti, notando un improvviso cambiamento nelle abitudini del coniuge. Come ad esempio l'utilizzo del dopobarba, fino a quel momento detestato. O una strana «gelosia» dell'uomo per il proprio telefono cellulare, che all'improvviso è è stato protetto da una password, senza alcun apparente motivo. E proprio con un telefono cellulare Jane ha scoperto la verità sull'amica: dopo essere riuscita a copiare il numero che il marito aveva inserito in agenda alla voce Shelley, ha provato a comporlo con il proprio telefonino e, amara sorpresa, ha visto che sul display compariva un nome presente anche nella sua di agenda, appunto quello dell'amica Michelle, che per confondere un po' le acque il marito aveva pensato bene di ribattezzare «Shelley». A quel punto tutto è stato chiaro e il passo verso la vendetta in formato «6x3» è stato breve.
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Messaggioda ArcherV il lun dic 11, 2006 12:01 am

ecco l'originale preso dal myspace di questa signora (che mi ha anche aggiunto ai friends, gentilissima)

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Messaggioda tolos 86 il mar dic 12, 2006 2:53 pm

La formazione di Mazzarri guadagna una posizione in classifica
Arbitrato Coni: sconto di 4 punti alla Reggina
La squadra calabrese vede ridotta la penalizzazione da -15 punti a -11 punti in classifica. Nessun sconto di penalizzazione per Arezzo


ROMA - Sconto di 4 punti di penalizzazione (da -15 a -11) per la Reggina, nessuna modifica invece per l'Arezzo in serie B (-6). Questa la sentenza dell'arbitrato del Coni. La Reggina con i 4 punti guadagnati scavalca l'Ascoli e si ritrova al penultimo posto a 9 punti un solo punto dietro Parma e Chievo.
«Non sono soddisfatto perchè non mi ritengo colpevole. È una sentenza ingiusta perchè la Reggina è innocente». Il presidente della Reggina Pasquale Foti ha commentato così la sentenza dell'arbitrato.
LA VICENDA - È a causa dei presunti illeciti sportivi commessi in quattro partite del campionato 2004-05 che, nell'agosto scorso, si è giunti al deferimento della Reggina ed alla successiva condanna a 15 punti di penalizzazione decisa dalla Caf e confermata dalla Corte Federale. I giudici di secondo grado confermarono anche una multa di centomila euro e la pena per il presidente della società Lillo Foti a 2 anni e 6 mesi di inibizione più 30.000 euro di ammenda. Il procuratore Stefano Palazzi aveva chiesto per la Reggina la retrocessione in B con una penalizzazione di 15 punti. Per il presidente della squadra calabrese erano stati chiesti invece cinque anni di squalifica, con proposta di radiazione. Nell'atto di deferimento la società calabrese fu accusata di aver commesso l'illecito per procurarsi un vantaggio in classifica, e questo con una serie di condotte sleali, reiterate indirizzate soprattutto a condizionare gli arbitri. Il procuratore federale sostenne, infatti, che c'erano stati atti finalizzati ad alterare le partite. «C'era - disse Palazzi nell'arringa dinanzi alla Caf - uno schema preciso: contatto col designatore "per attenzioni" e poi con l'arbitro. La condotta del presidente della Reggina Foti ha superato la fase preparatoria, perchè c' è la prova piena sufficiente dell'illecito disciplinare con atti diretti ed idonei ad alterare le partite». Per la procura federale nei confronti della «Reggina ci sono molteplicità di titoli di responsabilità - articolo 1, ma anche articolo 6/9/2 - l'illecito è meno grave di altri rispetto a quelli commessi da altri soggetti che hanno effettuato violazioni simili». I difensori degli amaranto hanno sempre sostenuto, invece, che un atto di slealtà non doveva essere considerato come un illecito sportivo.
LA DIFESA - La difesa della Reggina aveva evidenziato inoltre che la sanzione comminata dalla Caf era sproporzionata perchè il comportamento della società calabrese non era qualificabile come quello di altre società. «Se - aggiunse il legale della Reggina, Carlo Morace - ogni comportamento del presidente Foti non si è tradotto in favori in classifica è iniquo penalizzare la società nel punteggio, perchè Foti non aveva alcuna intenzione di ottenere vantaggi in classifica».
12 dicembre 2006


cazzo senza penalizzazione a quest ora avevamo 20 punti, zona championss :shock: :shock: :shock:
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Messaggioda tolos 86 il mer dic 13, 2006 11:59 am

Nel mirino del partito di Fini il bilinguismo in Alto Adige
«Italiano lingua ufficiale». No da Lega e Prc
Alleanza tra Ulivo e An alla Camera per il disegno di legge. Le due critiche: misura anti immigrati; azione contro il federalismo


ROMA — Cosa ci fanno Lega e Rifondazione alleate alla Camera? Nessun ribaltone, nessun ribaltino. Semplicemente si battono come un sol uomo contro chi (tutti gli altri) vuole addirittura riconoscere l'italiano come lingua ufficiale della Repubblica italiana. D'accordo sull'obiettivo, i due partiti hanno però motivazioni opposte: Rifondazione teme che dietro ci sia l'intenzione di rendere più complicato il rilascio della cittadinanza agli immigrati. La Lega, invece, parla di legge che calpesta il federalismo e le lingue locali.
LEGGE — La proposta in discussione alla Camera è un vecchio cavallo di battaglia di An che però ha raccolto il consenso di tutti gli altri partiti. Il problema è l'Alto Adige. Qui la tutela delle minoranza tedesca prevede posti riservati per chi parla quella lingua in tutti gli uffici pubblici, dalla scuola ai tribunali, fino agli ospedali. «Queste garanzie — si legge nella relazione di An — non possono avvilire e offendere gli elementi identificativi della comunità italiana». Solo campanile? Insomma. I guai potrebbero aumentare se altre Regioni decidessero di tutelare allo stesso modo le loro minoranze. In Valle d'Aosta ad esempio, oppure in Lombardia, in Friuli Venezia Giulia o (perché no?) anche in Molise o in Calabria, dove ci sono antiche enclave albanesi. Trovare un lavoro, per chi parla solo l'italiano potrebbe diventare ancora più difficile. Da qui il disegno di legge che inserisce la frase «La lingua italiana è la lingua ufficiale della Repubblica» nell'articolo 12 della Costituzione.
LEGA — «Questa legge non ha senso» dice il leghista Roberto Cota. E spiega: «Senza aver fatto prima il federalismo e senza il rispetto degli idiomi locali è solo centralismo». Che alla Lega la faccenda non vada giù è facile da capire. Quattro anni fa il Carroccio propose un emendamento al Codice della strada per scrivere in dialetto i cartelli turistici. E non è una sorpresa nemmeno lo scontro con An. Quando nel 1998 il partito di Fini lanciò la prima campagna, proprio con Bossi ce l'aveva: la raccolta di firme tra gli abitanti di Bolzano parlava di contrasto alle «iniziative di quei partiti, Lega e Svp, che vogliono negare l'unità della Repubblica».
RIFONDAZIONE — L'opposizione di Rifondazione, invece, è tutta legata all'attualità. Il governo Prodi ha annunciato l'intenzione di dimezzare i tempi per la concessione della cittadinanza agli immigrati: da 10 a 5 anni di residenza. Ma, anche per bilanciare lo sconto, si pensa ad introdurre un esame di lingua. «Una volta idioma ufficiale — dice per Rifondazione Franco Russo — ci vorrà poco a rendere la conoscenza dell'italiano un requisito obbligatorio». Nessuno condivide. Nemmeno il Pdci che non voterà no e si limiterà all'astensione. Solo perché, dicono, questa legge «non è una priorità».
Lorenzo Salvia
13 dicembre 2006

ma cazzo, che mettano l arabo o il friulano come lingua ufficiale no? :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :| :| :| :|
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Messaggioda Promentory1985 il gio dic 14, 2006 4:38 pm

Una materna decide di non far eseguire una canzoncina su Gesù
Alleanza nazionale annuncia una interrogazione parlamentare
"Niente canzoni di Natale a scuola"
E a Bolzano scoppia la polemica

BOLZANO - Si moltiplicano ora dopo ora le reazioni politiche seguite alla decisione, presa da alcune maestre della scuola materna la "Casa del bosco", di non far cantare ai propri alunni - per rispetto verso i bambini non cattolici - una canzoncina di Natale su Gesù.

La protesta di parte dei genitori ha fatto scoppiare un vero e proprio caso. Dopo un primo intervento dell'Union fuer Suedtirol, il movimento fondato da Eva Klotz, secondo cui "la tolleranza nei confronti delle altre culture non significa che dobbiamo rinunciare alla nostra cultura ed ai nostri costumi" è An che ha annunciato, per bocca del senatore Alfredo Mantovano, un'interrogazione al ministro della Pubblica Istruzione. "E' necessario - ha detto Mantovano - che il governo chiarisca se comportamenti come quelli tenuti nella scuola materna di Bolzano, oltre a essere patetici, siano conformi alle leggi dello Stato".

Scende in campo l'ex sindaco di Bolzano Giovanni Benussi, della Cdl, è "assurdo ed aberrante censurare il Dio che si incarna per amore dell'umanità forse sarà politically correct, ma certamente è un'offesa per i cristiani e per la nostra cultura". Interviene anche Alessandra Mussolini, europarlamentare di Azione sociale "un conto è la tolleranza ed il rispetto per tutte le religioni, altro è la cancellazione di ogni riferimento alle nostre radici cristiane". "Di questo passo - dice in una nota - si andrà verso una deriva nichilista che peserà sul futuro del nostro popolo. E' un atto molto grave che dovrebbe scuotere le coscienze di tutti. Stiamo andando verso una ghettizzazione e una marginalizzazione dei cattolici veramente insopportabile".

Nel tardo pomeriggio arriva una nota della Svp - "Nella scuola di Bolzano si percorre la via sbagliata verso la tolleranza" - e l'intervento del presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, Antonio Marziale che si rivolge al ministro dell'Istruzione affinchè "questo sport nazionale sulla cacciata di Gesù per ragioni pseudo diplomatiche cessi una volta per tutte".

Non manca di far sentire la propria voce anche la Lega Nord: "La vera laicità non è chiedere la rinuncia ai simboli cristiani, come ha ribadito il Santo Padre Benedetto XVI. Ma questo non ha inciso minimamente sulla sventurata decisione di alcune maestre 'laiché di Bolzano". Secondo gli altoatesini di Unitalia, infine,"se qualcuno si sente offeso dalla nostra religione, dalla nostra cultura e dalle nostre tradizioni natalizie può fare le valigie e ritornare con la prima nave nel proprio Paese di origine".

Sull'onda delle polemiche la dirigente della scuola materna ha annunciato una riunione degli insegnanti nella quale sarà ulteriormente valutata la circostanza. Come era prevedibile la discussione si è allargata all'intera città, anche perché altre scuole materne dello stesso quartiere hanno scelto strade diverse, sia pur con polemiche interne di altro segno.

(13 dicembre 2006)

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Messaggioda Debbie il gio dic 14, 2006 7:30 pm

lennon85 ha scritto:Una materna decide di non far eseguire una canzoncina su Gesù
Alleanza nazionale annuncia una interrogazione parlamentare
"Niente canzoni di Natale a scuola"
E a Bolzano scoppia la polemica

BOLZANO - Si moltiplicano ora dopo ora le reazioni politiche seguite alla decisione, presa da alcune maestre della scuola materna la "Casa del bosco", di non far cantare ai propri alunni - per rispetto verso i bambini non cattolici - una canzoncina di Natale su Gesù.

La protesta di parte dei genitori ha fatto scoppiare un vero e proprio caso. Dopo un primo intervento dell'Union fuer Suedtirol, il movimento fondato da Eva Klotz, secondo cui "la tolleranza nei confronti delle altre culture non significa che dobbiamo rinunciare alla nostra cultura ed ai nostri costumi" è An che ha annunciato, per bocca del senatore Alfredo Mantovano, un'interrogazione al ministro della Pubblica Istruzione. "E' necessario - ha detto Mantovano - che il governo chiarisca se comportamenti come quelli tenuti nella scuola materna di Bolzano, oltre a essere patetici, siano conformi alle leggi dello Stato".

Scende in campo l'ex sindaco di Bolzano Giovanni Benussi, della Cdl, è "assurdo ed aberrante censurare il Dio che si incarna per amore dell'umanità forse sarà politically correct, ma certamente è un'offesa per i cristiani e per la nostra cultura". Interviene anche Alessandra Mussolini, europarlamentare di Azione sociale "un conto è la tolleranza ed il rispetto per tutte le religioni, altro è la cancellazione di ogni riferimento alle nostre radici cristiane". "Di questo passo - dice in una nota - si andrà verso una deriva nichilista che peserà sul futuro del nostro popolo. E' un atto molto grave che dovrebbe scuotere le coscienze di tutti. Stiamo andando verso una ghettizzazione e una marginalizzazione dei cattolici veramente insopportabile".

Nel tardo pomeriggio arriva una nota della Svp - "Nella scuola di Bolzano si percorre la via sbagliata verso la tolleranza" - e l'intervento del presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, Antonio Marziale che si rivolge al ministro dell'Istruzione affinchè "questo sport nazionale sulla cacciata di Gesù per ragioni pseudo diplomatiche cessi una volta per tutte".

Non manca di far sentire la propria voce anche la Lega Nord: "La vera laicità non è chiedere la rinuncia ai simboli cristiani, come ha ribadito il Santo Padre Benedetto XVI. Ma questo non ha inciso minimamente sulla sventurata decisione di alcune maestre 'laiché di Bolzano". Secondo gli altoatesini di Unitalia, infine,"se qualcuno si sente offeso dalla nostra religione, dalla nostra cultura e dalle nostre tradizioni natalizie può fare le valigie e ritornare con la prima nave nel proprio Paese di origine".

Sull'onda delle polemiche la dirigente della scuola materna ha annunciato una riunione degli insegnanti nella quale sarà ulteriormente valutata la circostanza. Come era prevedibile la discussione si è allargata all'intera città, anche perché altre scuole materne dello stesso quartiere hanno scelto strade diverse, sia pur con polemiche interne di altro segno.

(13 dicembre 2006)

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non lo trovo affatto giusto, non si può togliere un simbolo della nostra cultura!
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Debbie
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